
nel 2020 • Pagine: 115 • Compra su Amazon
Questa è una storia d'amore passionale e folle tra Emma ed il carismatico Ramon nata durante il cammino di Santiago.
Riusciranno i due protagonisti ad incastrare le loro vite nella quotidianità?
Entrambi i protagonisti dovranno scavarsi dentro e fare i conti con il passato ancora presente per liberarsene per sempre e vivere le loro vite.

Succede lentamente e mentre succede non te ne accorgi, te ne accorgi quando il danno è fatto ed il muro non è più bianco ma giallino.
Te ne accorgi quando devi pagarne le conseguenze.
Forse è colpa della troppa luce che ingiallisce le pareti, forse quella pittura bianca che sembrava così buona non era poi così buona, forse doveva succedere e basta.
Senza farsi troppe domande, che poi manco è vero che per ogni domanda c’è una risposta!
Il rapporto di Giorgio ed Emma si era ingiallito, si volevano ancora molto bene, ma l’affetto era un sentimento che non aveva nulla a che vedere con l’amore passionale di un tempo, con l’amore profondo e puro che volevano un giorno trasmettere ai figli che avrebbero avuto.
Perché si era parlato di figli, un giorno durante una gita in una domenica di Primavera in cui Emma aveva preparato i tramezzini. Quel giorno più degli altri giorni sognarono una famiglia, perché si sa che fare il pin-nic in due non è divertente come farlo in tre o in quattro! A cosa serve una palla se non si ha un bambino alla quale lanciarla?
Si era riparlato anche in altre occasioni di fare figli, ma poi avevano deciso di aspettare.
Emma si svegliò e trovò la parte del letto di Giorgio vuota, pensò che fosse andato in bagno, si mise seduta sul letto e lo chiamò a voce alta, non rispose nessuno. Decise di alzarsi e lo andò a cercare in tutte le stanze, finché invece di trovare lui, trovò il biglietto.
Era li, sul tavolo della cucina vicino alla sua tazza della colazione, Giorgio le aveva preparato la colazione, come tutte le mattine da anni ormai. Stessa tazza, stessi cereali, stesso latte, solo che da quel giorno sarebbe stato tutto diverso, anche i sapori sarebbero cambiati per sempre.
Giorgio sapeva che era tutto cambiato, Emma lo stava scoprendo in quel momento.
Emma prese il biglietto e lo lesse, poi lo posò e lo riprese e lo rilesse, poi lo posò di nuovo ed infine lo riprese, lo lesse, lo fotografò e lo inviò a Sofia su Whatsapp.
Nel momento in cui Emma realizzò quello che c’era scritto nel biglietto, la sua testa diventò pesante, mille pensieri si accavallarono uno sopra l’altro, come una testa piena di capelli impicciati bagnati appena lavati senza balsamo:
aveva bisogno di una spazzola.
La sua spazzola, quel giorno, come sempre accadeva era la sua amica Sofia.
Respirò profondamente, rimase immobile per una quantità di secondi indefinibile. Le girava la testa, le veniva da vomitare, le veniva da piangere, le veniva da urlare. Aveva una miriade di emozioni che le correvano in testa, non sapeva a quali dare retta, non sapeva che pensare, non sapeva cosa dire ne cosa fare, per questo aveva mandato la foto del biglietto a Sofia, sperava che almeno lei sapesse cosa fare.
Emma e Giorgio. Giorgio ed Emma.
Non riusciva a dividere le due parole. Non riusciva a dividere il suo nome da quello di Giorgio. Come era possibile che dopo tutti gli anni passati insieme, dopo tutto l’amore che si erano dati, dopo tutto quello che avevano faticosamente costruito insieme, ora tutto questo era finito?
Che fine avevano fatto le promesse?
L’amore finisce all’improvviso?
O finisce nei mesi, lentamente, si allenta come un elastico per capelli vecchio, che continui ad usare e continui a sottovalutare, fin quando non è più elastico e non svolge più la sua funzione. Semplicemente si sbrindella.
Ecco, così era il loro amore in quel momento: sbrindellato.
Emma aveva mille domande che voleva fare a Giorgio, ma la più importante, quella che più gli frullava in testa era: perché?
Perché hai scelto per tutti e due?
Perché pensi che sia finita?
Perché puoi decidere di smettere e basta?
Improvvisamente la loro casa sembrava un posto sconosciuto, come se Emma lo vedesse per la prima volta, la scrittura di Giorgio stava diventando un origamo giapponese che lei non sapeva ne leggere ne tradurre.
Sembrava di vivere in un incubo. Emma non capiva, non si capacitava del perché di quella decisione, le sembrava una follia, una cosa fuori da ogni logica, la notizia le era arrivata come una doccia fredda.
Perché le persone hanno il diritto di decidere di non stare più insieme?
Perché per stare insieme c’è bisogno del consenso di due persone, mentre per separarsi basta la volontà di uno dei due?
Queste ed altre domande sull’amore attendono risposte.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata durante il Cammino di Santiago che ho fatto la scorsa estate da sola, era un sogno e l’ho realizzato.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Abbastanza! Lavorando a pieno regime ed essendo una madre, il tempo è sempre limitato, ma la voglia di scrivere un romanzo superava qualsiasi ostacolo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ammaniti e la Ferranti, so che sono due scrittori totalmente diversi ma li amo entrambi.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Latina, ho vissuto sempre qui tranne per alcuni mesi a Milano e in provincia di Vercelli.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sogno di vivere scrivendo! Sicuramente ora sono concentrata sulla promozione di questo romanzo e la gestione dei miei canali social (io mi chiamerei su facebook ed instagram) ove pubblico ogni giorno 2 post. In un futuro prossimo, un nuovo libro!
Lascia un commento