Edito da Il seme bianco nel 2019 • Pagine: 110 • Compra su Amazon
Dario Tansi è un giovane italiano di periferia amante dello sport, che si cimenta nell’atletica leggera perché stufo di essere uno scalda panchine della squadra di calcio del quartiere. Sfruttando la sua velocità, diventa un quattrocentista dal futuro promettente. Con la crisi economica, Dario sa che il diploma difficilmente potrà dargli un lavoro, così dà anima e cuore negli allenamenti, arrivando a traguardi inizialmente impensabili. Ma lui non si accontenta, parte per un viaggio alla scoperta delle sue origini, in Nigeria, dove vivono i suoi parenti poveri ma felici, che gli hanno trasmesso quella carnagione scura che spesso gli ha dato problemi. Un viaggio dove tutto è così diverso e al contempo familiare, un dualismo normale per il connazionale di nessuno.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di scrivere questo libro è nata dal voler parlare degli italiani di seconda generazione da un punto di vista umano, economico e sociale, senza tralasciare le difficoltà che comunque ogni giovanissimo italiano deve affrontare oggigiorno; dallo sport alla scuola combattendo l’odio con l’amore.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato troppo difficile portare a termine il romanzo perché per me è una vera passione scrivere, creare storie che facciano riflettere e provare varie emozioni; ho inviato il dattiloscritto a tre case editrici e Il Seme Bianco ha creduto in me senza complicare troppo neanche il percorso di pubblicazione, il tutto s’è così incorniciato in una splendida soddisfazione.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
I miei autori di riferimento sono gli scrittori dell’Ottocento ossia i creatori del romanzo per come lo conosciamo oggi. Leggo quasi solo questi creatori di classici, tra loro il mio riferimento rimane Emile Zola, da cui mi ispiro nel suo saper raccontare la società attraverso storie così tristemente perfette.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo e ho sempre vissuto a Brescia, nel quartiere di Fiumicello a cui ho dedicato il libro (insieme agli e alla famiglia) perché è stato fondamentale nell’ispirazione della storia del romanzo.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei progetti letterari futuri sono pochi e concisi: vincere un concorso di poesie per il quale ho inviato il mio dattiloscritto “Frullato diverso”, cominciare a scrivere un altro libro di cui ho già in mente molto (in realtà lo avevo già cominciato ma ho perso tutti i dati dell’hard disk in cui era contenuto, mannaggia, così ho sospeso la scrittura). Naturalmente poi non può mancare la promozione del libro che fin’ora non ha avuto troppo successo.
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