
Edito da bruno franchi • Pagine: 410 • Compra su Amazon
Il libro racconta la storia di un attore americano che attraverso la recitazione scopre ciò che nessun attore nella storia è stato mai in grado di scoprire.

«Chi è lei?»
«Mi chiamo John Strike, sono un giornalista.»
«Cosa vuole da me?»
«Se mi fa entrare glielo dico.»
«Perché dovrei farlo?»
«Sono mesi che la cerco… ho fatto un lungo viaggio per venire nel Maine, la prego mi dia solo pochi minuti e poi deciderà se accettare quello che ho da dirle…»
«Okay… le apro il cancello.»
«Grazie Mr. Williams.»
Strike posteggiò davanti alla casa, mentre l’oggetto della sua ricerca aprì la porta della splendida dimora bianca, illuminata dal sole caldo di luglio.
«Cosa è venuto a fare nel Maine?» disse l’uomo con i capelli bianchi che viveva in quella casa.
«Gliel’ho detto, è da tanto che la sto cercando… e devo dire che vive davvero in paradiso, Mr. Williams.»
«Da dove viene Mr. Strike…»
«Da un posto decisamente più inquinato e caotico di questo, ma nella sua biografia ho letto che ha studiato nella grande mela, quindi ora sa da dove sono partito per venire da lei…»
«Perché ha letto la mia biografia?»
«Se mi fa entrare lo scoprirà…»
«Venga dentro… ma come ho detto solo pochi minuti perché ho da fare altre cose…»
«Potrei avere gentilmente dell’acqua…»
«Si sieda che gliela porto, preferisce gassata o naturale?»
«Grazie, naturale va bene…»
«Ecco l’acqua… beva e poi l’ascolto…»
«Beh, ci voleva un po’ d’acqua fresca, il viaggio è stato lungo, ma le mie ricerche hanno dato il suo frutto se oggi mi trovo davanti a lei…»
«Perché è qui Mr. Strike…»
«Sono qui perché mi ha incuriosito la sua storia, e mi piacerebbe sapere il motivo per cui a soli 39 anni ha deciso di abbandonare tutto. Perché, Mr. Williams un grande attore, come viene descritto dai critici, senza spiegazione, non vuole più recitare? Ho fatto 685 chilometri per avere una risposta…»
«Perché vuole saperlo?»
«Beh, sto scrivendo la storia di tutti gli attori… Diciamo quelli che hanno lasciato un velo di mistero, o sono morti in circostanze misteriose…»
«Perché dovrei rientrare nella sua lista, come vede non sono morto, e poi non sono mai stato attirato dalla fama e dal denaro…»
«Se non voleva fama e denaro, perché aveva scelto di fare l’attore?»
«È una lunga storia…»
«Beh, io ho tutto il tempo di ascoltarla, ho portato il registratore con me…»
«Ha pensato proprio a tutto. Ma ha già di che scrivere, non vedo perché qualcosa accaduta più di trent’anni fa, possa tanto interessarla…»
«Non può scaricarmi in questo modo, sia generoso, non si porti il suo segreto…»
«Nella tomba… è questo che pensava?»
«Beh, scusi la franchezza… i misteri vanno svelati da vivi non da morti. Io credo che lei nasconda qualcosa… non so cosa… ma lasciare tutto come ha fatto lei, buttare via la sua carriera, deve esserci sotto un motivo molto importante… giusto Mr. Williams?»
«Ha finito?»
«Cosa posso fare per convincerla?»
«Che giorno è oggi Mr. Strike.»
«Il 5 gennaio, perché?»
«Che ora fa il suo bellissimo orologio?»
«Fa esattamente le 16,45 come può vedere anche sul suo bellissimo pendolo antico.»
«Sì, è molto bello, era di mia madre…»
«Ho letto che era una brava attrice… e anche lei improvvisamente ha lasciato la recitazione, forse è una tradizione di famiglia?»
«Non faccia ironia, lasci stare mia madre…»
«Non volevo fare ironia. Lo trovo strano che entrambi avete fatto la stessa scelta. Ma il giorno e l’orario cosa c’entrano?»
«A lei questo giorno non dice niente. Se il 5 gennaio dell’anno scorso fosse venuto a bussare alla mia porta, non avrebbe trovato nessuno e sarebbe ritornato a New York. E oggi, questa conversazione non ci sarebbe mai stata…»
«Non capisco, si spieghi meglio…»
«Lei va al cinema?»
«Beh, sono un giornalista… non vado solo al cinema come fa la gente per distrarsi o per passione, scrivo su quotidiani, riviste e pubblicazioni via web, io mi guadagno da vivere facendo il lavoro di giornalista e critico cinematografico…»
«Allora avrà visto il film… “Vincent van Gogh sulla soglia dell’eternità“.»
«Ho visto il film e ho fatto anche la recensione… Ma perché van Gogh?»
«Cosa ha scritto nella recensione…»
«Perché vuole saperlo?»
«Se vuole sapere perché ho lasciato la recitazione, mi deve convincere che sia diverso da tutti i critici che ho conosciuto…»
«Cosa è una specie di prova?»
«È lei che mi ha cercato, si deve guadagnare quello che mi chiede…»
«Lei vuole sapere cosa ne penso del Film? E mi racconterà la sua storia… Tutto qua?»
«Lei parli poi vedremo…»
«Beh, quando ho saputo del film, ho pensato, dentro di me, l’ennesimo film su van Gogh… poi nel buio della sala, è apparso qualcosa che non mi aspettavo, diverso da tutti gli altri film…»
«Diverso come…»
«Beh, ci sono immagini e colori diversi… parole diverse… dialoghi non risibili come nella maggioranza delle pellicole che hanno fatto sul pittore olandese. Mi sembra più un film sull’essere vivi, sullo stare nella natura o nella società, sull’impossibilità di essere accettato nella società se si possiede una certa personalità diversa dal comune sentire, sull’avere rapporti normali tra persone. “Dentro di me c’è qualcosa, non so cosa sia: vedo ciò che gli altri non vedono!” Queste parole mi sono rimaste impresse. Non so perché ma mi hanno emozionato come del resto tutto il film… Willem Dafoe poi è meraviglioso… nei panni del pittore olandese, nell’incanto della sua passione creativa sublime e la nevrotica disperazione. Ho sempre invidiato voi attori, deve essere davvero incredibile vivere molte vite, mi sono sempre chiesto come fate ad annullare voi stessi per fare entrare un’altra vita dentro di voi. Una volta l’ho chiesto ad un grande attore e lui ha risposto. “Ho fatto un bel tuffo nell’abisso. È stato divertente giocherellare con quei giochi psicologici. Se non si rompono le regole, non si possono esplorare nuovi territori. Penso che non riuscirò a smaltirlo per il resto della mia vita“.»
«Lei Mr. Strike, in che cosa crede?»
«Beh, diciamo che sono perennemente nel dubbio, ci sono troppe cose sbagliate è ingiuste in questo mondo per convincermi che esista un Dio… quindi non capisco cosa c’entra la sua domanda, se credo o meno in qualcuno… o qualcosa…»
«Anch’io da giovane ero perennemente nel dubbio come lei.»
«Oggi invece cosa pensa di questo caos che regna nel nostro mondo?»
«È una lunga storia…»
«Lo ha già detto…»
«Come ho detto… se fosse venuto l’anno scorso non mi avrebbe trovato e questa conversazione non sarebbe mai esistita…»
«Perché dice questo?»
«In questo momento, mentre noi parliamo, stavo guardando il film che ha visto. Poi è apparso dal buio quello che i suoi occhi hanno letto “Sulla soglia dell’Eternità”.»
«Allora anche lei ha visto il film?»
«No non l’ho visto.»
«Ma se ha appena detto che stava guardando il film.»
«Non ho avuto il tempo…»
«Non capisco, si spieghi…»
«Forse anche lei riderà come hanno riso quelli che mi hanno salvato la vita. Perché non capita spesso di sentire qualcuno a cui viene un infarto dire una frase del genere, non crede?»

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata per fare conoscere il mio pensiero sul senso della vita, che non svelo altrimenti tolgo la curiosità di leggere il mio libro.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Beh, non è stato difficile dato che rappresenta la ricerca di una vita intera.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Il primo su tutti, e W. Reich poichè se non avessi letto un suo libro da giovane oggi non ci sarebbe stata questa breve intervista.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Genova.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto scrivendo il continuo del libro Il palcoscenico e il prato.
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