
Edito da Francesco Bongiorno nel 2021 • Pagine: 198 • Compra su Amazon
Dopo anni di crisi, il post di una influencer fa schizzare alle stelle le vendite della Fantini e figlie, l'azienda produttrice di carta igienica fondata da Mario. Mario però ha ben poco da festeggiare; appena qualche giorno prima, infatti, ha venduto la società a un misterioso compratore sbucato dal nulla, rinunciando così ai nuovi profitti e al sogno di una vita. Ma il peggio per lui deve ancora arrivare, perché le ombre intorno all'oscuro acquirente si faranno sempre più fitte, fino a una rivelazione clamorosa.
Un romanzo che unisce divertimento e suspense, mistero e umorismo, accompagnando il protagonista mentre apre gli occhi su un mondo fatto di rischio e avventura da cui si è sempre tenuto alla larga, ma in cui, suo malgrado, si ritrova immerso fino al collo.

“Massimo,” bercia Mario irrompendo nel locale, “dimmi che hai ancora qualcosa da mangiare.”
“Oh, Mario, non hai ancora pranzato?” chiede il titolare sorpreso.
“Colpa di quelle due viziate delle mie figlie. Fammi subito qualcosa, ti prego.”
“Non mi è rimasto nulla di fresco,” risponde l’uomo desolato.
“Scongelami qualcosa.”
“Potrei metterti su un piatto di pasta.”
“Quello che ti pare, ma fai in fretta.”
“Cristiana!” grida Massimo verso la cucina. “Prepara un piatto di pasta!”
“Ma sono le tre!”
“Preparalo e non rompere i…”
Mario prende posto a uno dei tavolini del bar, c’è l’imbarazzo della scelta a quell’ora.
Dal bancone, due giovani impiegati in giacca e cravatta lo guardano disgustati mentre sorseggiano il caffè. Lui gli esibisce il suo grugno migliore prima di concentrarsi sul pranzo.
Sente la testa girargli; Massimo non ha neanche il tempo di servirgli il cestino del pane che Mario l’ha già spolverato.
“Te ne porto ancora,” gli dice lasciandogli una bottiglietta d’acqua naturale e una caraffa di vino rosso.
Sembrano infiniti i dieci minuti che lo separano dal suo piatto di pasta: duecento grammi di spaghetti più altrettanti grammi di sugo rosso e polposo. Mario si lancia in bocca un nodo dietro l’altro, macchiandosi ripetutamente la camicia bianca.
“Signor Fantini…”
Mario sente una voce maschile che lo chiama, ma è così concentrato sulla pasta che neanche gli dà peso.
“Signor Fantini, com’è la pasta?”
Ma chi può essere che osa disturbarlo mentre si rifocilla? Di certo non Massimo, lo conosce troppo bene per fargli uno sgarbo simile.
Quindi, chiunque sia, lo ignora e continua a mangiare.
“Ha visto che siete su tutti i social?”
Finalmente il primo bolo di pasta è arrivato a tappargli la bocca dello stomaco, dandogli un po’ di sollievo, quanto basta per decidere di alzare la testa dal piatto e capire chi è che sta mettendo a rischio la propria vita per rivolgergli la parola mentre mangia. Altri non è che Carlino, il figlio secco e dinoccolato del titolare del bar.
“Che dici, ragazzo?” chiede Mario sputacchiando rimasugli di pasta in giro.
Carlino li schiva con sorprendente agilità. Poi tira fuori il cellulare dalla tasca e lo avvicina al Fantini, mostrandogli lo schermo. “Vede? Ci sono centinaia di post che parlano di voi, della vostra carta igienica.”
Controvoglia, Mario allunga il collo per guardare meglio le immagini sul cellulare di Carlino. In effetti, vede scorrere sullo schermo una lunga serie di foto di gente in posa con quelli che sono inequivocabilmente dei rotoli di carta igienica Fantini.
Sembrano tutti molto felici di ritrarsi e essere ritratti con la sua carta. “Che è questa roba che mi fai vedere, ragazzo? È uno scherzo?”
“No, signor Fantini, è tutto vero. Un’influencer stamattina…”
Mario lo interrompe. “Sì, sì, conosco la storia.”
“E adesso tutti vogliono la vostra carta igienica. Guardi.”
Carlino gli mostra una foto in particolare, dove si vede una bella ragazza bionda seduta sul divano che tiene tra le mani un rotolo di carta igienica Fantini, quasi che i suoi palmi custodissero un prezioso gioiello.
Mario strizza gli occhi per leggere la descrizione della foto, ma senza occhiali fa fatica, così si rivolge a Carlino. “Che dice sotto? Me lo leggi?”
Il ragazzo volge lo schermo verso di sé e comincia a declamare. “Pensavo di avere la vita ideale: una famiglia stupenda, il lavoro dei miei sogni, la casa che ho sempre desiderato. Ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Non che la mia vita non mi piaccia, attenzione. Anzi, la adoro e non sono impazzita, tranquilli. È che, quasi per caso, ho scoperto alla mia età che la vita può riservarti ancora delle sorprese e essere migliore di quello che ti potevi immaginare.”
Carlino si interrompe per strizzare l’occhio a Mario.
“L’altro giorno ero a fare la spesa. Tutto normale, direte voi, e anch’io ho pensato così. Ero già in fila alle casse quando mi sono ricordata che dovevo comprare la carta igienica. Allora lascio il carrello in fila, torno indietro di corsa e prendo il primo pacco che mi capita a tiro, senza neanche fare attenzione alla marca. Una volta ricongiunta con il mio carrello guardo la marca: carta igienica Fantini, segnatevi questo nome. Nei giorni seguenti, quindi, tutta la famiglia, me compresa, usa questa carta igienica. Ragazzi, credetemi se ve lo dico: da allora la nostra casa è invasa da uno spirito di gioia e benessere mai provato prima. Ci sentiamo tutti più felici e affrontiamo con il sorriso ogni momento della giornata. Ho subito regalato dei pacchi della carta igienica Fantini anche ai miei genitori e ai miei suoceri. Pure loro hanno riscontrato questi effetti. Da quel momento la sto raccomandando a tutti miei amici. Vi giuro, vi cambierà la vita. Prendetemi in parola.”
Al termine della lettura, Mario sospira sconsolato. So cosa state pensando: perché Mario non è felice di tutta quell’attenzione per la sua carta igienica? In fondo attenzione significa più clienti e più clienti significano più soldi. È automatico.
Ma allora perché sembra quasi scocciato dalla situazione? Beh, ci sono un paio di ragioni. La prima è che, da uomo razionale, sul serio si chiede dove stiamo andando a finire se la gente crede che la carta igienica abbia effetti taumaturgici e si fa fotografare mentre la abbraccia estasiata. La seconda, che è anche la più importante, riguarda un qualcosa che è successo qualche giorno prima.

Come è nata l’idea di questo libro?
Sarebbe troppo facile la battuta “sulla tazza del cesso.” In realtà, avevo in testa da molto tempo il personaggio, un uomo in piena crisi di mezza età e con una passione bizzarra, che sta alla carta igienica un po’ come Bubba stava ai gamberi in Forrest Gump. Mi sono immaginato cosa sarebbe potuto succedere a un uomo come lui se d’un tratto, per motivi che sono al di fuori dalla sua comprensione (che roba è il post di una influencer?), si fosse trovato abbracciato dal successo. Ma la svolta è arrivata solo quando ho avuto l’idea di dare a tutta la storia un sapore giallo / crime, sempre con una giusta pennellata di ironia.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
I mesi di telelavoro hanno reso il tutto un po’ più semplice del solito. Non dovendo / potendo andare in ufficio o uscire, ho investito più tempo nella scrittura. Tendo a progettare tutto il libro prima di cominciarlo, in questo caso non ci sono stati particolari intoppi o ripensamenti lungo la via.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ho diversi riferimenti tra gli umoristi: i più noti Christopher Moore, Alan Bennett, Arto Paasilinna, Fredrik Backman e, tra i nostri, il classico Achille Campanile. Non mi sono perso nessun P.G. Wodehouse e mi piace molto anche l’umorismo fantascientifico di David Gerrold e Larry Niven. Tra le ispirazioni metto anche Graham Green, soprattutto per Il nostro agente all’Avana, e Raymond Queneau: Troppo buoni con le donne è un suo libro poco conosciuto ma che mi ha divertito molto. Durante la realizzazione di questo romanzo, ho letto anche tanto di Fruttero e Lucentini, che credo abbiano avuto un ruolo nel deviare la trama di Pulisciti il cu…ore sempre più verso il giallo.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Milano da quasi dieci anni ormai. Prima ho vissuto il tempo di una laurea triennale a Roma. Ma sono nato e cresciuto a Pisa.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho in programma di migliorare ancora come autore, di approfondire temi che non ho ancora affrontato nella scrittura, e di realizzare qualcosa di bello e che piaccia a quanti più lettori possibile. Vi aggiorno.
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