
Edito da NPS edizioni • Pagine: 214 • Compra su Amazon
Molto tempo fa, il mondo era pieno di meraviglie: folletti che burlavano i paesani, donne depositarie dei segreti delle erbe, cavalieri erranti in cerca di gloria e diavoli tentatori. Non era raro, per gli incauti viandanti, imbattersi in chimere e serpenti volastri, strigi e mannari. Ma solo chi aveva occhi attenti, e mente aperta, poteva ammirare i tesori nascosti negli anfratti delle Alpi Apuane e in Maremma, immergersi negli abissi del mare e camminare per l'antica Tirrenide.
Nelle pagine di questo libro rivivono storie e leggende dimenticate, creature fantastiche che popolavano la Toscana e, chissà, magari la popolano tutt'oggi, sfuggendo allo sguardo distratto dell'uomo moderno.
"Quando Betta filava" contiene quindici racconti fantastici ispirati a leggende del folclore toscano, che offrono uno spaccato dell'immaginario della regione.

Jonathan la sentiva.
L’aveva percepita subito, non appena varcate le mura, quella sensazione d’ansia e di fine incombente che anni di caccia gli avevano permesso di affinare. Così aveva sfoderato la spada d’oro, lasciando che i riverberi d’ancestrale poten-za rischiarassero la notte, mentre Leo, al suo fianco, aveva messo mano all’arco, ma a parte qualche barbone rannicchiato sotto i portoni dei palazzi, la città era apparsa deserta, sprofondata in un silenzio irreale.

Come è nata l’idea di questo libro?
“Quando Betta filava” racchiude quindici racconti fantastici sul folclore toscano, scritti nell’arco di qualche anno. Qualcuno era uscito singolarmente in antologie collettive o riviste, altri sono inediti, scritti appositamente per il volume. Nasce con l’idea di offrire uno spaccato delle storie e delle leggende della Toscana.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Scrivere racconti è abbastanza impegnativo. Bisogna avere l’idea chiara nella mente, per riuscire a farli funzionare nel migliore dei modi. È impegnativo, ma è anche molto stimolante e istruttivo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
I miei autori di riferimento sono Tolkien e Martin per il fantasy internazionale, Luca Tarenzi, per il fantasy italiano. E poi adoro Kerouac, uno dei pochi autori non fantasy che mi fa impazzire, e James Rollins, maestro del thriller d’azione: vorrei avere la sua capacità di tenere il lettore incollato alla pagina e sorprenderlo di continuo.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo nei mondi fantastici che mi costruisco giorno dopo giorno, in compagnia di strani e bizzarri personaggi e misteriose creature magiche.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Vorrei finire di scrivere il terzo volume della mia trilogia urban fantasy “Ulfhednar War”, ambientata in Toscana, e poi passare a nuovi progetti, come racconti sul folclore germanico o un romanzo fantasy storico-mitologico. Basterebbe avere un po’ più di tempo!
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