
Edito da Erickson Live nel 2021 • Pagine: 59 • Compra su Amazon
Dante e Ilaria vivono nel Paese dei Bambini, ma in modi diversi, non riescono ad essere felici. Come supereranno le loro difficoltà?
Ovviamente con l'aiuto del giovane lettore, grazie al supporto dell'insegnante o dell'adulto con cui il bambino vive quest'esperienza di lettura interattiva.
Scrittura e disegno creativo accompagnano l'esperienza di queste due piccole favole, illustrate in maniera semplice affinché il giovane lettore si senta in grado di "fare meglio" e di sostituirsi alla scrittrice nella creazione del finale.

Nel Paese dei Bambini, tutti vivevano in armonia. I bambini abitavano dentro case colorate sulle colline verdi e felici.
Sulle colline c’era anche la casa di Dante il bambino pesante. La sua casa, però, non era colorata come le altre… E anche lui era un po’ diverso…
Mentre gli altri bambini saltellavano felici, infatti, Dante non riusciva a saltare: era troppo pesante. E spesso preferiva rimanere solo.
Le giornate, nel Paese dei Bambini, trascorrevano liete. Capitava che si incontrassero tutti al parco giochi per festeggiare il compleanno di qualcuno. Si facevano, allora, giochi e gare di gruppo. In quelle occasioni accadeva di vincere o perdere… Ma a nessuno importava! Era bello stare insieme!
Alle volte, partecipava anche Dante.
Dante, però, se per caso non arrivava primo a una corsa o se lanciava la palla in modo sbagliato o se cadeva, diventava ancora più grigio e pesante…

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea del libro è nata durante la primavera del primo lockdown. Dopo aver dato fondo, nei mesi precedenti, a tutta la mia creatività per sostenere la prorompente intelligenza del mio primo figlio, allora seienne, durante un pomeriggio in cui proprio non sapevamo come tirare su il suo morale, nacque Dante, il bambino pesante, una storia scritta e illustrata in poche ore e lasciata nelle sue mani con il compito di terminarla, di trovare una soluzione per i problemi di Dante. Funzionò. Del resto mettere in moto il problema solving aiuta l’autostima e l’umore anche e soprattutto per i bambini. È nato come un gioco e come un gioco è continuato. Divertendoci.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Invento da sempre storie per i miei figli e disegniamo molto. Più che altro, non avrei mai pensato di pubblicarlo. È stata la maestra di mio figlio che, leggendolo, mi ha spronata a contattare la Erickson.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sicuramente strutturandolo ho avuto come riferimento gli insegnamenti di Bruner e la sua teoria dello scaffolding che, brevemente, vede nell’adulto l’impalcatura per la crescita del bambino. L’adulto non si sostituisce al bambino, ma ne sostiene il potenziale, facendo da guida, aggiustando il tiro. Maria Montessori diceva: aiutami a fare da solo. Ecco, nell’approccio a questo libro, pensato per i bambini in prima età scolare, la figura dell’adulto è importante ma non deve mai fare ombra al lavoro del bambino.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ora vivo in provincia di Salerno. Ma ho avuto una giovinezza da “nomade”: gli anni della formazione sono stati in Svizzera, che resta la mia seconda casa, e che mi ha permesso di realizzare tanti sogni, come quello di lavorare in Ghana. Dopo 10 anni, sono tornata in Italia, verso i 30, in Umbria, dove ho lavorato per Jacopo Fo. E, in fine sono tornata in Campania, dove risiedo ormai dal 2010.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Nel cassetto c’è un altro libro per bambini. Il personaggio sarà Simone, già disegnato in ogni suo dettaglio. Aspetta solo la sua storia.