Edito da Roma nel 2015 • Pagine: 500 • Compra su Amazon
Elaide è una sibilla guerriera, una combattente in nome della giustizia e della libertà di pensiero. Da sempre donne come lei si sono avvicendate nella storia, pochi storici le hanno raccontate. Elaide vive ogni istante lo slancio di umanità verso il diritto delle vittime a difendersi ed esso la unisce a Lucia, la testimone narrante lontana millenni. Dal mondo contemporaneo Lucia guarda la giovane Elaide nel Latium Vetus, nell’VIII secolo a.C., quando la prima fase dell’Età del ferro si sovrappone alla fase finale dell’Età del bronzo. E’ questo un periodo di grande stravolgimento della struttura sociale ed economica nel centro Italia, a seguito dell’impiego di nuove tecnologie nella metallurgia e nell’agricoltura e con l’introduzione del cavallo in ambiti economici e militari. Il contesto violento nel quale vive Elaide rende la protagonista una fragile e attenta testimone dei soprusi perpetuati con crudeltà e indifferenza dalle caste che detengono il potere. Sacerdoti e Patres la obbligheranno a viaggi pericolosi con compiti difficili da assolvere, che incrineranno la sua fede negli insegnamenti sacerdotali, ma non nell’insegnamento divino della Mater Matuta, dea protettrice dell’amore materno, coniugale e del concepimento. La sua natura ribelle verso l’ingiustizia dei potenti la trasformerà in una guerriera attiva nel complotto in difesa della vita dei suoi simili e, con spirito combattente, contrasterà con la forza della parola gli uomini che hanno il potere di ucciderla. Saprà amare e donare il proprio corpo se toccata dall’impeto della passione. Mai assoggetterà la propria femminilità libera e fragile ai suoi amanti, nemmeno di fronte agli inganni crudeli delle sue invidiose rivali.
Quando Elaide diverrà una sibilla, trasformerà il vaticinio oracolare in un responso ribelle e dedicherà la propria esistenza a sostenere i fedeli nel credere in se stessi e nel non ascoltare ciecamente ordini che incutono il timor divino, così da poter assumere la responsabilità del proprio agire e divenire uomini ‘liberi’ e non schiavi.
L’idea ribelle di Elaide di far cessare il sacrificio umano accenderà l’emotività di Lucia che la seguirà nei momenti di contrasto in difesa della vita e della giustizia e nei suoi viaggi avventurosi dai Colli di Roma alle Terre del Nord, alle greche Argo e Tirinto, fino all’isola sacra di Cipro, centro di innovazione tecnologica e di economia avanzata del Mediterraneo: una terra nella quale la ricchezza diffusa tra la popolazione produrrà il pacifico accordo degli abitanti proto-greci e della popolazione orientale.
Così la volontà e la passione del vivere della giovane albensis mostreranno l’esistenza della fede nella necessità umana di contrastare lo storico, perenne e, il più delle volte, mascherato abuso dell’esercizio assoluto del potere da parte dei pochi sui molti.
Elaide sarà la sibilla guerriera che realizzerà la speranza delle vittime di sopravvivere e di vivere.
“Reto dove sei? Dei crudeli, avete tradito le vostre sibille, le avete abbandonate alla morte! La luna è nera!”
Vorresti stringere il corpo asciutto di Reto, non sai dove cercarlo. Corri Elaide! Fermati. Il tronco vuoto, incastrato nelle radici della grande quercia, ti salverà, entra, acquattati, rimarrai sveglia? Ti sei assopita. Apri gli occhi, stordita nel buio della cavità, è apparsa la Stella mattutina, fra poco, l’alba potrebbe illuminare il nascondiglio, hai paura. Hai la tunica stracciata, vorresti diventare piccola, piccola …puzzi di sterco. C’è una quantità sufficiente di brace fredda per tingerti, ti imbratti, ora sei nera: forse è necessario divenire luna nera per fuggire? Dovrai crescere fuggendo? Ti stai allontanando dalla Mater Matuta e vivrai senza le sacerdotesse del santuario, senza più madri: sarai una figlia abbandonata nel dolore. Non diverrai una sibilla nutrice di oracoli. Cloreo dice che ancora non è tempo che tu lo divenga, è il tuo destino. Dov’è Cloreo? Hai sete, non sai se resisterai nel nascondiglio senza bere, fin quando l’ombra notturna raffredderà la terra bruciata al bordo della selva.
È giorno, nel risveglio ascolti i lamenti dei feriti, sei circondata dai corpi esamini di guerrieri, donne, vecchi abbandonati in terra, nessuno ti chiama. Il massacro impedisce di credere alla pace divina che vive nel seno della Dea dell’amore, anche lei ha abbandonato il suo luogosacro. Cammini a fatica senza protezioni, trattieni la forza col respiro, ti confondi tra le essenze boschive primaverili dei cespugli. Poco ancora e sarai nel cunicolo. Ce ne sono molti nei terreni tra Satricum e Lanuvium, sono le vie di fuga segrete. Incontrerai altri fuggiaschi? Ci sarà anche Reto? Speri di vedere i suoi occhi azzurri brillare nell’oscurità della grotta, sai che si è salvato e ti sta aspettando per proteggerti. A Lanuvium sarete al sicuro, l’altura compatta della rocca naturale impedirà che gli assalti nemici raggiungano il villaggio.
sacro. Cammini a fatica senza protezioni, trattieni la forza col respiro, ti confondi tra le essenze boschive primaverili dei cespugli. Poco ancora e sarai nel cunicolo. Ce ne sono molti nei terreni tra Satricum e Lanuvium, sono le vie di fuga segrete. Incontrerai altri fuggiaschi? Ci sarà anche Reto? Speri di vedere i suoi occhi azzurri brillare nell’oscurità della grotta, sai che si è salvato e ti sta aspettando per proteggerti. A Lanuvium sarete al sicuro, l’altura compatta della rocca naturale impedirà che gli assalti nemici raggiungano il villaggio.
Come è nata l’idea di questo libro?
Visitai il Tempio della Mater Matuta a Satricum nel 1986 . Rimasi affascinata dal culto della divinità ancestrale latina, protettrice benevola e misericordiosa del concepimento umano e della fertilità. Chi seguiva la pratica del suo rituale era sollecitato all’accordo d’amore che sosteneva il valore della vita. Così ho iniziato a immaginare la storia di una sacerdotessa di Satricum che si ribella al sacrificio umano in nome della Mater Matuta e inizia la sua lotta insieme a un gruppo di uomini e donne che condividono con lei il sentimento di umanità.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La ricerca storico-archeologica ha preso molti anni per poter ricostruire il contesto reale dell’VIII sec. a.C. nel Latium Vetus, e nelle culture in formazione mediterranee, come Tirinto, Argo, l’isola di Cipro con la popolazione proto-greca e la popolazione orientale.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
L’autrice alla quale mi sono ispirata è Marguerite Yourcenar, con le sue Memorie di Adriano.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo e ho sempre vissuto sui Colli Albani a sud di Roma, il Latium Vetus, appunto.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
In realtà ho già pubblicato un’altra piccola raccolta di Poesie sempre con La Efesto Edizioni nel novembre 2029, Isole di carta pellegrine.
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