
Edito da Fantom Caligo & The Dark Show nel 2020 • Pagine: 311 • Compra su Amazon
"Tutti temevano i Razin, eccetto loro, tutti s’angustiavano per le spie di Lemŭropolis, eccetto loro, tutti erano terrorizzati dai principi delle tenebre, eccetto loro. Si diceva che persino i licantropi li venerassero e che avessero sovente rapporti carnali con loro”
Nella Purissima Repubblica Marittima di Tali, i nobili fanno affari con le forze delle tenebre per mantenere il loro potere. Ma nelle ombre si muove anche il Sacro Ordine del Mistero della Notte, l’ordine di monaci guerrieri che detengono la corporazione di banche più potente del Vaalàbra.
Due uomini dal passato oscuro, Kesner e Roderigo, e il loro allievo Williamson sono assunti dai monaci per due missioni speciali. Ma ben presto i loro destini si incroceranno con gli intrighi di potere del Ducato di Lemŭropolis, dell’Impero d’Accipĭter e della Lega di Avangard che stanno muovendo le loro spie per controllare Tali. Assieme alla guida Daina si troveranno ad affrontare una situazione sempre più esplosiva dove le spie fanno saltare gli equilibri delle tenebre e i fanatici della setta dei Razin si preparano a colpire. E mentre affrontano la missione più pericolosa, guidata dal misterioso Esorcista, l’eterna faida tra liquorsolvo e virushanelitum raggiunge il suo apice…Nota: per le tematiche trattate, per il linguaggio e alcune scene di violenza, il libro è consigliato ad un pubblico adulto.

I due mercanti non si erano accorti del ragazzo che origliava i loro discorsi. Aspettavano impazienti la partenza della carovana, tra la penombra delle tende carezzate dai primi raggi del sole. La vita rifluiva lenta sui volti estenuati dall’ansiosa notte, mentre spettri di carne dalle occhiaie marcate vagavano esausti in cerca di cibo, ondeggiando tra gli armenti pronti ad affrontare la lunga marcia per la Contea di Dogana. Avrebbero assaporato le dure pietre della Via Alvea ancora per due giorni, ricordando le sicura mura della città di Tali che li aveva accolti al momento del loro sbarco. Si trovavano a circa mezzora di cammino dai Colli Corona, non molto lontani dalla Commenda di Tali.
“Dovevamo essere già in viaggio da almeno un’ora, siamo in ritardo” disse Umar Talib nel suo latino imperiale che pareva una cantilena. Aveva un volto appassito, provato dall’insonnia che esaltava il viso scarno dalla fronte cosparsa di rughe “Se andiamo avanti così, passeremo un’altra notte nella campagna, e non ne ho alcuna intenzione dopo quello che è successo stanotte” scosse il capo facendo ondeggiare il kefiah rosso, decorato da una serie di piccoli rombi bianchi disposti su linee ondulate.
“Tra poco partiremo, stanno ultimando le ricerche” Roboamo stiracchiò le braccia rattrappite dal sonno. S’era addormentato poco prima dell’alba riuscendo a dormire solo mezz’ora. “Ma con tutto quello che paghiamo, certe cose non dovrebbero succedere. Ci vorrebbe più sicurezza” sputò a terra con il volto corrucciato, lasciando intravvedere tre denti placcati in oro.
“Sayidi” Umar reclinò il capo “Sai benissimo che le cose non cambieranno mai. I califfi” si riferiva ai nobili di Tali “vivono tranquilli, quindi a loro cosa interessa? Non sanno neppure quanto costa un sacco di riso! Dobbiamo rassegnarci”
All’udire quelle parole, Roboamo divenne rosso in volto. Strinse la mano sinistra in un pugno, come se volesse stritolare un guscio di noce “Messer Umar, voi ancora non volete capire. Questo inferno è colpa loro! È colpa dei Faier, dei Galbajo, dei Gargonesi, dei Tegalliano! Sono loro che corrompono doganieri, gendarmi, e Sodalitas Oceanum per alleggerire i controlli e far passare più velocemente le merci. Sono loro che creano insicurezza” brandì in aria il pugno “E poi il Savio Camerlengo cosa va a dire alla gente? Che i prezzi alti sono colpa nostra, che lui ha fatto di tutto per abbassare i dazi, e che siamo noi ad alzare i prezzi!”
“Sayidi Roboamo è così dappertutto ormai. Da quando ci sono le caracche, i califfi pensano solo ai commerci navali e non fanno più controlli” Umar teneva il capo abbassato “Sapete che cosa è successo da noi nella Kenorlandia? I Voro hanno costruito dei porti abusivi. Dicono che abbiano sfruttato le rotte navali per arrivare da noi, ma nessuno sa come siano sfuggiti ai controlli. E voi vi lamentate per quattro manananggal! Io mi sono rassegnato” terminò scuotendo la testa. I suoi occhi erano vitrei.
“Dobbiamo ribellarci, dobbiamo fare qualcosa se no faremo tutti la fine del nostro compagno di viaggio…” Roboamo s’arrestò per un instante “…di quel Raoul Hilaire che è sparito nel nulla!”
Gli occhi celesti del ragazzo fiammeggiarono, risplendendo sulla pelle che tutti ritenevano mulatta. Quelle perle azzurre parevano esche per donne in attesa di focose notti romantiche.
“Sayidi, calmatevi” Umar pose una mano sulla spalla di Roboamo che ansimava ancora dal nervoso “se con Raoul Hilaire intendete quell’uomo di colore, che stava sempre in disparte, con lo sguardo freddo come il ghiaccio, beh allora la sua sparizione non è un male. Ho sempre avuto l’impressione che nascondesse qualcosa di losco”
“Ma no messer Umar, cosa dite? Se era sempre così gentile e disponibile! È vero che quegli occhi erano inquietanti, ma non ha mai fatto nulla di male. Ma poi il punto non è questo, il problema è la nostra sicurezza. Dobbiamo spendere un occhio della testa per pagare guardie e stregoni; e il risultato è una persona sparita nel nulla. Cosa avesse combinato non mi interessa, ma io voglio viaggiare sicuro e arrivare alla meta”
Quell’affermazione parve calmare il ragazzo che fece per allontanarsi. Ma la voce di Roboamo lo arrestò di nuovo.
“Messer Umar, debbo dirvi la verità. Sono stati i demonìa a far sparire Raoul Hilaire” nonostante la voce bassa, il ragazzo riusciva a udire le parole del mercante.
“I demoni?” Umar sbiancò di colpo, le sue mani tremavano.
“No, i demonìa non sono demoni” Roboamo abbassò ancor più la voce, il volto contratto in una smorfia, lo sguardo cupo “sono uomini come noi che lavorano per le grandi famiglie nobili. Mi hanno detto che esistono patti segreti tra vampiri e nobili per controllare queste terre. Questi accordi sono gestiti dai demonìa che rapiscono uomini, donne e bambini, in particolare questi ultimi, da sacrificare ai vampiri in cambio della loro collaborazione. Ti sei mai chiesto come mai gli unici che girano tranquilli di notte siano sempre i nobili? Se noi non sborsiamo soldi per la sicurezza veniamo ammazzati da orchi, vampiri, licantropi, goblin e via dicendo; mentre a loro non succede mai nulla: non ti sembra strano?”
Umar ammutolì, il ragazzo parve innervosirsi. Vi fu un lungo silenzio in quel triangolo di persone. Pareva che persino le mosche avessero smesso di ronzare.
“Sayidi, ne siete sicuro?” Umar alzò il capo “Io di quel Raoul Hilaire non mi sono mai fidato. Magari era un manigoldo che aveva commesso qualcosa di grosso. Potrebbero essere stati dei briganti che hanno voluto regolare i conti con lui. Oppure era una spia uccisa per qualche oscuro motivo. Ho sentito che le spie non vanno giù leggere da queste parti. E poi” Umar parve calmarsi “se questi patti segreti fossero veri, perché tutti sono terrorizzati dalla Signora? Giù al porto ho sentito un califfo lamentarsi per la morte di suo figlio. È stato trovato solo il busto ricoperto dalle sue stesse interiora. Il califfo diceva che era stata la Signora a farlo”
Roboamo scrutò Umar. La sua dannata repubblica era piena di misteri, mezze verità, intrighi con i mostri e giochi di spie che ricadevano sempre sulle spalle della gente. I potenti non pagavano mai, nonostante i Tribunali Popolari che avrebbero dovuto assicurare un minimo di dignità per i meno abbienti. Scosse la testa mentre l’amarezza trasformava la rabbia in depressione: non avrebbe mai scoperto la verità!

Come è nata l’idea di questo libro?
Fantom Caligo: L’idea del Sacro Ordine del Mistero della Notte mi venne mentre lavoravo all’estero. Allora vivevo in una nazione dove la politica (sia opposizione che maggioranza) si appoggiava spesso ai criminali per silenziare gli avversari. In pubblico, però, i politici negavano ogni contatto, promettendo una serrata lotta al crimine. Fu allora che cominciai a chiedermi quale fosse il lato oscuro del fantasy. Insomma, sovrani, duchi, conti cosa avrebbero fatto se avessero realmente incontrato un licantropo? L’avrebbero ucciso per salvare la popolazione o avrebbero fatto affari con lui? Quando ti poni queste tipo di domande finisci a collaborare con The Dark Show. Non chiedetevi chi sia, non lo so neppure io. Quello che so è che The Dark Show è apparso come solo sa fare lui.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
The Dark Show: secondo te è facile portare a termine un libro collaborando con uno che si chiama Fantom? A parte questo, la parte più difficile l’abbiamo avuto al centro del romanzo, in quanto il libro è un intrigo di storie e di razze e c’eravamo persi dentro. E capite che perdersi in un libro con Fantom è una bruttissima esperienza. Ma poi ce la siamo cavata e abbiamo lavorato bene sino alla fine.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Fantom Caligo e The Dark Show: Steven Erikson, Joe Abercombie, Gene Wolf per quanto riguarda il fantasy. Citiamo anche l’autore post-moderno Antonio Carelia che ci ha piacevolmente colpito.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
The Dark Show: Fantom attualmente vive in Guinea Conakry e proviene dalle terre dell’Emilia. Fantom Caligo: The Dark Show, invece, essendo un’entità maligna, vive in un universo parallelo al nostro.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Fantom Caligo: Prima di tutto, trovare un esorcista che mi liberi da The Dark Show. Secondo, continuare a sviluppare fantasy per un pubblico adulto, che si distacchino dal classico modello tolkieniano.