Edito da Youcanprint nel 2020 • Pagine: 190 • Compra su Amazon
Agata, vedova e madre coraggiosa, vive a Catania. È una delle sarte più conosciute della città. Non si è mai risposata e ha dedicato tutta se stessa al figlio Edoardo che, ai suoi vent'anni, decide di cambiare vita trasferendosi a Boston. Agata non approva questa scelta e la distanza che la separa da lui diventa ogni giorno più opprimente. Un giorno una telefonata inquietante cambia improvvisamente le sorti della vita di entrambi. Madre e figlio si troveranno al centro di un episodio che cambierà per sempre la loro vita.
Cammino da tutta la vita.
Per raggiungere cosa, poi?
Ci sarà mai un punto di arrivo?
Alla mia età non so ancora darmi le giuste risposte.
È da un po’ di tempo che rifletto su quello che mi succede intorno, e lo faccio con estrema attenzione.
C’è una cosa che mi rende più tranquilla: siamo tutti simili.
Corriamo, da sempre, verso la meta che sogniamo di raggiungere.
E continuiamo a farlo, anche quando gli altri ci dicono di fermarci.
Nella testa di ognuno di noi, alberga soltanto un obiettivo. Sempre lo stesso.
E ogni notte, appoggiando la faccia sul cuscino, immaginiamo come potremmo viverlo una volta realizzato.
E passa almeno un’ora prima di prendere sonno.
È così, e forse non siamo tanto diversi gli uni dagli altri, come qualcuno sostiene.
Siamo tutti alla perenne ricerca di dare un senso alla nostra vita, di sognare in grande.
Di essere felici.
Non ci accontentiamo mai, vogliamo sempre di più.
Abbiamo il timore delle cose più banali, ci spaventa il cambiamento.
Temiamo che la nostra vita diventi d’improvviso inutile.
Abbiamo l’ansia di concludere una storia, lunga o breve che sia, senza lasciare tracce nel cuore di chi abbiamo amato.
È proprio così, lo ribadisco ancora.
E chi si esclude da queste cose, è un grandissimo bugiardo.
Come è nata l’idea di questo libro?
Un giorno ho ricevuto una mail di una madre molto coraggiosa che mi ha raccontato tutto il suo vissuto. Sono rimasto un’ora a piangere davanti al pc, e sentivo che quella storia aveva l’esigenza di farsi ascoltare. Il giorno dopo stavo già scrivendo il romanzo.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Parecchio. A livello emotivo mi è costato tanto. Ho affrontato il dolore e scavato sul coraggio, facendo un grandissimo viaggio introspettivo, attraverso la storia di Agata (la protagonista). Mi sono calato, per la prima volta, nei panni di una donna e di una madre. Forse è stata questa la stata la difficoltà più grande in assoluto.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Da orgoglioso e buon siciliano, il mio idolo è Camilleri. Ultimamente leggo molto anche Peter Cameron. La sua scrittura tagliente, tocca tutte le mie corde più emotive.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono siciliano, di Catania, ma vivo da qualche anno a Firenze.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Non programmo quasi mai il futuro, quando si tratta di passione e lavoro, mi piace vivermi quello che mi accade. La cosa certa è che scriverò, scriverò ancora. Per arrivare al cuore della gente, e parlare di vita vera.
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