Edito da Luca Fabbri (Youcanprint self-publishing) nel 2017 • Pagine: 108 • Compra su Amazon
Un uomo rimane intrappolato in una nuvola di smog e viene salvato grazie a un coltello da cucina. Un pesce gigantesco emerge all'improvviso da una parete sussurrando parole misteriose.Qualcuno si nasconde dietro una persiana socchiusa armato di canna ed amo per pescare... che cosa? Questo e molto altro troverete in SANGUEDALNASO, una graphic novel surreale e immaginifica giocata su atmosfere e sensazioni che fra piccoli enigmi e cose "non dette" vi guiderà alla scoperta del mistero finale.
Si tratta di una “graphic novel”. Il libro, dunque, non è testuale ma disegnato.
I disegni sono eseguiti tutti al tratto, in bianco e nero, pennarello punta fine su carta formato A4.
L’ intenzione è stata quella di realizzare un racconto in parte immaginifico, giocato su atmosfere e sensazioni, in cui gli accadimenti portassero con loro dei significati senza però che questi fossero esposti in modo troppo esplicito o didascalico. Insomma si parla di varie cose ma “senza parlarne”.
Lungo il percorso… qualche piccolo mistero, ed un mistero un po’ più grande che ricuce il tutto.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea forse è sempre stata lì. Appena sotto la superficie. Paziente ad aspettarmi. E un bel giorno, semplicemente, ho cominciato a disegnare. Senza aver definito una trama. Senza aver messo a fuoco l’insieme dei personaggi. Senza aver impostato layout, durata, dialoghi, ordine degli eventi… Disegnavo. Mettendo insieme idee sparse. Componendo testo e immagini al momento. Saltando avanti su ciò che già vedevo e riempiendo poi i buchi lasciati alle spalle. Facendomi guidare… perchè nel profondo era come se tutto fosse ben chiaro. Infine ogni cosa ha trovato la sua posizione. E mi sono fermato.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Dovrei dire che è stato difficile. Mi è sempre piaciuto disegnare o dedicarmi, in generale, ad attività “creative”. Ma con libertà, con i miei ritmi, senza particolari vincoli. Qui invece la faccenda era diversa. La mia prima esperienza con una graphic novel. Una storia da narrare. Non avevo mestiere. E poi c’era il mio impiego ordinario. A tempo pieno. Dunque disegnavo la sera e la notte. Con grande continuità. E con una strana, inaspettata energia che mi ha guidato per quasi un anno e mezzo (quindi dovrei dire che forse è stato facile). Ma insomma… non vorrei prendermi troppo sul serio. In fondo, per la maggior parte delle persone, comprensibilmente, si tratta di niente più che un “fumetto”.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Per quanto riguarda le “storie disegnate” mi è difficile rispondere. Quando ero più giovane seguivo con più interesse autori di singole tavole umoristico/satiriche più che autori di storie. In tempi più recenti apprezzo sicuramente l’evoluzione della graphic novel alla quale è riconosciuta la dovuta dignità (trovo che in svariati casi siano delle vere e proprie opere artistiche). Quando ho iniziato a cimentarmi, però, venivo da un lungo (e benvenuto) periodo di lontananza dalla lettura che ho intenzionalmente prolungato durante tutta la fase del lavoro perchè volevo evitare ogni tipo di condizionamento e perchè, in verità, la mia creatività funziona meglio se libera da riferimenti troppo incombenti.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Roma. Dove sono nato e dove ho sempre vissuto. Ma di questo non ci sono tracce evidenti nei disegni e dialoghi della mia storia (se non forse i pini di Villa Ada). Ho intenzionalmente evitato ogni chiara connotazione di spazio e di tempo. Cercavo un’atmosfera dai contorni indefiniti.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Forse seguirò un percorso più canonico. Forse scriverò ben bene dialoghi e sceneggiatura. Forse proverò a cimentarmi non nel disegno ma in qualcosa di letterario appunto. O forse niente più. Però so che, nel caso presente (e solo in questo), se non avessi proceduto come ho proceduto non avrei probabilmente fatto nulla…
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