Edito da Tanya Biondi nel 2020 • Pagine: 141 • Compra su Amazon
"Il sasso blu" è un libro di donne e di uomini, di luoghi ed emozioni. Una storia di esperienze, progetti e sogni. Di amori vissuti, perduti e ritrovati. Si tratta di Caterina, di una sua vecchia scatola di ricordi e di una chiacchierata seduti ad un caffè accanto al Ponte Vecchio.
Il ragazzo nuovo mi colpì fin dal primo istante. Era alto, portava capelli corti, i ricci morbidi traditi dal ciuffo su un lato. I capelli e le sopracciglia scure mettevano in risalto il verde acqua degli occhi e la linea sottile del naso conduceva a labbra dal contorno definito, mascolino e sensuale. Le mie pupille incamerarono tutto questo nei pochi secondi che intercorsero tra il mio aprire la porta e l’accoglierli in casa. Pochi secondi durante i quali ebbi anche il tempo di sentirmi imbarazzata per la parca cena a base di insalata di pasta fredda e gelato che avevamo preparato. Il mio cuore batteva forte e la mia mente correva seguendone il ritmo. Quando entrando lui mi sorrise, rimasi come un’ebete, chiedendomi se avrei mai avuto la chance di rifarmi, proponendo qualche manicaretto, oppure se, offeso da un’ospitalità tanto modesta, si sarebbe dileguato non presentandosi mai più. In quel momento presi anche coscienza di quanto lui fosse ben vestito e curato, con la camicia ed i pantaloni sottili che evidenziavano un corpo tonico, da sportivo. Io invece, nella mia pigrizia studentesca, non avevo ritenuto necessario mettermi in ghingheri per una informale cena tra ex compagni di scuola, che si ritrovavano a mangiare insieme almeno due volte a settimana. Con un gesto involontario guardai in basso, verso le mie ciabatte che lasciavano brandelli da tutte le parti, i pantaloni della tuta che avevo tagliato un po’ sotto il ginocchio, stropicciati, macchiati qua e là e con schizzi di varechina ovunque. La maglietta non era meglio, le maniche erano troppo lunghe, i bordi slabbrati e sfilacciati, era scucita sotto l’ascella destra e sul medesimo lato aveva un buco in fondo, vicino all’orlo. Per giunta non indossavo il reggiseno ed il colore della maglia non aveva nulla a che fare con quello dei pantaloni. Sentii la vergogna farsi strada dentro di me ed esplodere paonazza sul mio viso. Provai anche un po’ d’invidia verso le mie amiche, che erano almeno vestite in modo decoroso. Mia madre mi diceva sempre: ‘Devi stare pronta perché le opportunità possono presentarsi nei momenti più inaspettati!’ Mai più nella mia vita mi è capitato di pentirmi tanto per non aver seguito quel consiglio. Tutto questo con Jules non avrebbe avuto alcuna importanza, noi eravamo un po’ allo stato brado… ma in quel momento Jules non era nemmeno lontanamente nei miei pensieri, perché i miei pensieri erano pieni solo di lui: Gianluca.
I ragazzi furono fatti accomodare intorno alla tavola e io riuscii a scuotermi a sufficienza almeno per richiudere la porta.
Gianluca non era timido. Veniva da una famiglia di avvocati e studiava da avvocato anche lui e la sua eloquenza lasciava presagire che sarebbe diventato bravo nel suo lavoro; di certo aveva catturato tutta l’attenzione mia e di Sonia. Non quella di Isabella, che aveva occhi ed orecchi solo per il suo Francesco. Lui si guardava bene dal trascurarli, riservandole perlomeno quel tanto di considerazione che gli serviva a garantire le cene future per sé e l’amico. Luigi, per nulla infastidito dal fatto di essere ignorato da tutti, pensava a mangiare, poi come al solito si sarebbe seduto sul divano a guardare la TV, elettrodomestico che naturalmente non era previsto nel loro nido di spine.
Io intanto, inibita dalla posizione di svantaggio estetico nella quale mi trovavo, non potevo che osservare impotente la serie di moine messe in campo da Sonia per irretire Gianluca e a dire la verità l’avrei presa volentieri a schiaffi, solo perché io non ero in grado di fare la stessa cosa, osando a malapena sorridere ogni tanto, per l’imbarazzo della mia situazione.
Come è nata l’idea di questo libro?
Inizialmente ho cominciato a scrivere questa storia senza quasi l’intenzione che avesse un futuro. Era una specie di palliativo rispetto ad una situazione reale, nella quale ero coinvolta solo passivamente. Poi, invece, il racconto si è imposto, ha preso una sua strada autonoma che solo per alcuni dettagli si ispira a esperienze realmente vissute.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Questo racconto non è mai stato difficile da scrivere. Come per il primo romanzo, anche questo è praticamente uscito dalla penna da solo. Non so se sia strano, ma quando scrivo è come se fossero i miei personaggi a raccontarsi, poi io modello l’insieme. Questo rende tutto più facile, ma non succede sempre, il secondo romanzo è stato lungo e difficile da portare a termine per esempio.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Adoro l’elegante ironia di Jane Austen, leggere il suo inglese è un piacere multisensoriale. Anche Anthony Trollope mi piace molto. Ci sono poi alcune pietre miliari nella mia vita: in primis Solaris di Stanislaw Lem, ma anche La nuvola nera di Hoyle, i romanzi di Asimov e di Tolkien, Il piccolo principe, Le grand Meaulnes, Il deserto dei tartari e Il barone rampante, solo per citarne alcuni. Sono una fan di Harry Potter, dei gialli medievali e della saga della Signora Ramotswe. A volte mi inoltro nel territorio della saggistica e della poesia.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Ravenna, in provincia. Sono nata a Londra ma sono cresciuta in Italia. Ho frequentato la capitale inglese fin da piccola, quando andavamo a trovare i nonni e ci ho anche vissuto per alcuni anni quando ero più giovane. Il mio cuore è diviso fra due città da sempre, forse per questo mi sento cittadina del mondo.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio rapporto con la scrittura è un po’ strano, forse disordinato. Ogni tanto mi viene in mente una storia, butto giù l’idea e spesso perfino il titolo, poi però sembra che non sia io a decidere cosa avrà la precedenza. Magari comincio con l’intenzione di scrivere un romanzo e improvvisamente un racconto differente si impone e devo portare avanti prima quello. Quindi ho parecchi titoli in lista. Al momento, sembra che la stia spuntando una storia che riprende i fili dei primi due romanzi.
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