I sei volti del Natale
Edito da Pixel Editore nel 2018 • Pagine: 131 •
Sei storie diverse. Sei modi di vivere il Natale. Sei volti di donne e uomini che affrontano, ognuno con i propri pensieri o con le proprie convinzioni religiose, quel periodo dell'anno in cui tutti diventano più buoni, o almeno questo è quello che ostinatamente cercano di farci credere. Sei racconti in cui lo spirito natalizio sarà il catalizzatore che favorirà la mutazione di eventi e comportamenti o, in alternativa, sarà solo il contorno a storie in cui il lieto fine non sempre riuscirà a trovare il suo posto.
Una raccolta da leggere per scoprire e capire che l'importanza del Natale non è l'evento in se, ma piuttosto quello che la magia del suo spirito lascia nei cuori delle persone spingendole a commettere azioni positive o, in alcuni casi, drammatiche.Una vigilia di speranza
Manuela, ragazza e madre di un tenero bambino è ormai al culmine di una serie di eventi negativi che le sono caduti sulle giovani spalle, ed oggi, alla vigilia di Natale, all’interno della cattedrale della città, cerca nella fede le ultime forze e le ultime speranze per una vita migliore.Un… Natale a Roma
Andrea è un barbone che vaga alla ricerca di un po’ di carità per le vie di Roma. Lui è alla ricerca di qualcosa di diverso. Qualcosa che gli possa riempire il cuore di pace e amore. La sua sarà una ricerca lunga e difficile tra i ricordi di una vita precedente e le immagini della cruda realtà.La strana coppia di Natale
Carlo possiede e gestisce da solo un piccolo negozio di alimentari con l’aiuto di Daniela, una ragazza assunta circa due anni fa. Mario è un vecchio barbone che, da alcuni anni, vive nello stesso quartiere in cui si trova il negozio di Carlo e che, grazie alla sua onestà ed al suo modo di fare, è riuscito a guadagnarsi la benevolenza di tutte le persone della zona. Queste tre vite, sebbene differenti, s’incroceranno inaspettatamente la notte di Natale quando, unendo le loro forze, riusciranno a realizzare l’ennesimo miracolo natalizio.La lezione più importante
E’ la vigilia di Natale e Simona, che sta studiando per diventare infermiera professionista, è alle prese con il suo lavoro di aiutante presso l’ospedale. Lavora desiderando intensamente che giunga al più presto la fine turno in modo da poter andare a casa a festeggiare la festa con suo marito e suo figlio. Dopo aver accompagnato un paziente ad una visita torna nell’atrio del pronto soccorso e inaspettatamente si ritrova faccia a faccia con la madre con cui aveva rotto i rapporti da molti anni ormai. Subito i fantasmi del passato faranno la loro comparsa e da quel punto comincerà per Simona il momento delle scelte.Quel piccolo pezzetto di mondo
Come vive la vigilia di Natale un ragazzo ferito dalla perdita della persona amata a seguito di tragici eventi? Alla ricerca di un po’ di amore e di calore che gli riscaldino il cuore. Alla ricerca delle sensazioni che, da quando era piccolo, solo la visione di un presepe illuminato sapeva trasmettergli. Nella notte di Natale troveremo la risposta.Da dove dgt?
Lavorare all’interno di una compagnia telefonica può essere vantaggioso e Federico lo sapeva bene. Più volte, mentre chattava su internet, aveva fatto uso degli strumenti che aveva a disposizione per scoprire la vera identità delle persone e conoscerle. Alla fine lo farà anche con Fioccodineve, una ragazza di cui lui si innamorerà ma che lei cercherà sempre di tenere lontano come se avesse un segreto da nascondere. Alla fine, una volta ottenuto l’indirizzo, Federico deciderà di andarla a trovare e lì scoprirà tutto.
UN… NATALE A ROMA
Freddo. Quel giorno faceva dannatamente freddo. L’inverno era arrivato come ogni anno cacciando l’autunno dai colori dorati in meno di una settimana. Aveva conquistato il suo trono e da lassù aveva cominciato a spargere il suo gelido alito sui cieli della città. Le temperature erano scese ben oltre la media stagionale ed in quei giorni il freddo penetrava come una freccia ben appuntita ogni maglione o giacca. Come se non bastasse, quel giorno la pioggia scendeva ormai da quasi otto ore senza dare nessun accenno di miglioramento. La giornata stava ormai volgendo al termine, e quel poco di luce solare che era riuscita a penetrare con fatica le folte nubi per illuminare per quel che poteva la città, se ne era già andata da molto tempo. Le strade, invece, erano rimaste illuminate come a giorno grazie alle vetrine dei negozi, alle luci dei lampioni ed anche grazie a tutta quella marea di addobbi natalizi che si trovavano da parecchio tempo ormai esposti da tutte le parti. La società, la gente ormai era abituata a questo fenomeno commerciale. Era abituata a venire bombardata da spot e pubblicità di ogni genere alla tv o sui giornali. E sempre, come ogni anno, quando mancano poche ore al Natale, si riversa con tutta la sua frenesia nelle strade della città. Autobus, metropolitana, tram; tutti pieni di persone addossate le une con le altre prestando la massima attenzione solo a non rompere o danneggiare i pacchetti ed i regali appena comprati.
La pioggia continuava a scendere con forza sulla terra e le strade ormai si erano trasformate quasi tutte in grandi pozzanghere, mentre i marciapiedi non erano da meno. La gente, per evitare di bagnarsi camminando, era costretta a seguire delle corsie preferenziali.
Dando un colpo d’occhio dall’alto dei tetti della metropoli si sarebbe potuto osservare solo una miriade indistinta di colori. Colori di tutti gli ombrelli aperti della gente e di tutti gli addobbi natalizi. Si sarebbe visto solo quello. Colori e niente altro. Solo cambiando punto d’osservazione la scena davanti agli occhi sarebbe apparsa diversa. Si sarebbe vista una cosa. Una cosa che ogni persona è abituata a vedere ed ignorare quando cammina per le strade.
La gente avanzava tranquilla lungo il marciapiede come un fiume che scorre nel suo letto naturale, ma ad un certo punto l’onda di piena che accostava le vetrine dei negozi subiva una deviazione. S\’allargava per qualche metro per poi rimettersi in carreggiata e andare avanti come se niente fosse successo. Cosa aveva provocato quella deviazione? Una grossa pozzanghera. No, niente di tutto questo. Solo un semplice uomo. Un uomo seduto a gambe incrociate sul marciapiede, con accanto a lui una scatola di scarpe ormai quasi tutta zuppa d’acqua ed un cartone con su scritta una breve frase: “Per favore, aiutatemi!”. E la gente lo aiutava. Certo. Lo aiutava a prendersi tutta la pioggia che scendeva su Roma quel giorno. E lui senza scomporsi rimaneva lì. Con la testa abbassata e con lo sguardo che fissava tutte le scarpe della gente che gli passava accanto. Questa era la sua vita di ogni giorno nella grande metropoli romana. La grande metropoli che vide la sua nascita, che vide il suo sorriso e che ormai da molto tempo vede solo il suo pianto e la sua tristezza.

Come è nata l’idea di questo libro?
Il Natale è un periodo che mi è sempre piaciuto. Molti dei racconti brevi che ho scritto erano ambientati in tale periodo e quindi ho pensato che fosse giusto raggrupparli tutti in un’unica raccolta.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Per niente difficile. Si è trattato solo di selezionare i racconti, rivederli ed impaginarli.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ho gusti molto diversi però l’autore di cui ho letto il maggior numero di opere è Stephen King.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Roma dal 1994. In passato ho vissuto a Bolzano e per sette anni a Salerno.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Continuare a scrivere per raccontare tutte le storie che la mia fantasia riesce a partorire.