
Edito da Nulla Die • Pagine: 61 • Compra su Amazon
"Senza titolo, tempo, senso e soluzione" è una silloge che accoglie le sue liriche in cui «La materia è uguale al nulla/ e il nulla è uguale alla materia». Ove «laghi di fuoco/ si celano/ dietro la porta del tempo» e «le nuvole volteggiano intorno al cuore» mentre «i passeri cantano senza ardore».

Un lago ghiacciato
al confine con la valle perduta,
un albero scheletrico sul bordo innevato,
Un corvo sosta sul ramo
e sembra il suo carnefice
La neve, il gelo
non un filo d’erba
O cielo è una terra maledetta!
Anime d’intorno
avvolgono nella luce
il lago di bronzo.
Nubi grigie circondano il disco lunare
pendente dal nulla
E laghi di fuoco
si celano
dietro la porta del tempo…
Novembre
Angeli danzanti
tra le fiamme dell’inferno
Lucciole lucenti
nell’oscurità delle tenebre
Aquile immobili
senz’ali
sostano senza meta
sull’albero autunnale
della solitudine.
Il vento spazza via le foglie
incendiate dal marciume della morte
Aspettando di rigenerarsi
nel tempo che verrà
Aspettando che l’innocenza
della Primavera
solchi di nuovo il cielo
Aspettando che il polline
e dolci profumi nascosti
allontanino il gelido soffio.
Il Nero
Di notte, sento il riflesso del tuono
in un sogno statico
Di notte, abbraccio il mio demone
e mi flagello in silenzio
Di notte, il tuo respiro mi bacia
di passione violenta e malata
Di notte, il tempo che fu
mi trafigge l’anima,
mi eleva al cielo,
“mi manca”,
mi avvelena
di te…
Pioggia
Nasce dall’alto
e invoca il futuro
il fiume della pioggia
porta via il dolore
Novembre di passione
bagnato di stupore
vede il cielo bruno
e ventidue teschi ammuffiti
Dagli occhi scorrono dieci lacrime
che diventano stalattiti
Le nuvole volteggiano intorno al cuore
I passeri cantano senza ardore.
La verità
La pietà è rinchiusa nelle lacrime di Cristo,
ma la verità è altra e si scava nel fondo
In una terra malata baciamo la carne putrida della
menzogna
Moriamo ogni giorno dentro la verità…
La verità è orrore – Dio come vorrei non capire!
Il rifiuto del silenzio ne crea uno più grande
e la paura annega nel sangue infetto dell’angoscia
Ho scavato più volte nella terra e ho trovato solo verità…
Avrei preferito non incontrarla affatto, eppure…
Eccoci qui ancora ad amare, ancora a sperare,
ancora a sognare
Vorrei disperdermi e perdere le mie tracce,
annegare nel silenzio tombale
della Menzogna
e forse non esserci mai stato!
I passi dell’impostore sono lenti e composti,
il rispetto ha il fiato corto e c’inebria di odio
Sicuramente e per sempre immersi nell’opaco domani,
pieno di novità e di noia,
mi affliggerò nel veleno di un’altra relazione
fasulla e incompleta
Le mie mani sono stanche e le mie gambe
picchiano sul muro del silenzioso nulla
Mentre la vita ci sfugge e ci riduce a insetti meschini,
degni del peggior vino,
sono astemio di gioia ed ebbro di dolore
Ho pianto sì, e continuo a farlo,
ma non mi pento di nulla
Ho pianto per tutto
e mi rifletto nell’aquilone di un bambino
Che darei per non essere arrivato fin qui,
fino a questo assurdo punto morto,
dove tutto è calcolabile e tutto è buio
Il mio tesoro è la mia condanna e il cielo blu mi evita
Vorrei tanto annegare nei miei ricordi
e confondermi nelle acque cristalline,
perché qui sto male, molto male…
Vorrei che i frutti non fossero sempre acerbi
e che la gente capisse
che il denaro non compra tutto
Vorrei che qualcuno fosse in grado di amare
e non vivesse nell’assoluto della sua superficialità
Vorrei che la gente
non fosse un mostro d’ingannevole arrivismo,
che fosse in grado di piangere
con il cuore e non con la ragione
Vorrei che un giorno gli uomini imparassero…
Ma vorrei troppe cose e qui non c’è tempo,
e forse non ce n’è mai stato!
I miei desideri folli tramontano con i miei anni
e la mia ambiziosa lista finisce dove comincia la vita…
Notte eterna
Mi sono smarrito nei meandri del buio
cercando la luce nelle arcane fessure del tempo
Il sole non mi ha mai riscaldato,
mi ha solo accecato con i suoi raggi malati,
sprofondandomi nuovamente nel nero della Notte…
Ho viaggiato nei miei sogni e nelle mie paure
e ancora viaggio nei bagliori di un deserto statico.
Terre arabiche, isole greche, fiordi nordici
mi nascondono e mi allontanano
dal triste nulla.
Il mistero della notte dona pace e serenità
ai miei occhi stanchi:
Stanchi della gente
Stanchi dell’amore
Stanchi di soffrire
Stanchi del pianto insoluto…
e la serenità di un misticismo profano
mi risveglia i sensi
Sono un Vampiro, un cantore della notte e dell’oscurità
Un viaggiatore notturno che esplora la sua mente
e si lascia guidare dai raggi lunari.

Come è nata l’idea di questo libro?
La maggior parte delle poesie che compongono la silloge erano state composte durante la mia giovinezza. Originariamente in forma di manoscritto, il libro racchiude molte poesie scritte in passato e qualcuna più recente. Arrivano dirette al lettore, mantenendo tutte una vena di oscura e onirica fusione che rappresenta il fulcro e la forza del libro stesso.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato molto difficile, in quanto sono delle riflessioni spontanee e dei pensieri spontanei che prendono forma scritta
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
I miei autori preferiti sono: Baudelaire, Reimbaud, Blake, Maupassant, Kerouac, Ginsberg, Burroughs, Pirandello, Svevo, Shakespeare, Joice.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Diciamo che essendo un cantautore, considero il cantautorato un’unione di poesia e musica, infatti suono una sorta di indie poetico. Pertanto, ho terminato il mio terzo album e sono in attesa di pubblicarlo. Infine sto terminando un nuovo libro di poesie.