Edito da Argento Vivo Edizioni nel 2020 • Pagine: 90 • Compra su Amazon
Sfumature fantastiche è una porta aperta sul pensiero laterale, ossia il vedere un problema da un punto di osservazione completamente differente, a volte persino ribaltato. Quanti modi trovereste per utilizzare la classica graffetta da disegno? Anche il concetto più semplice per una fantasia allenata può avere infinite applicazioni.
Sfumature fantastiche applica fantasia e fantascienza per stupire, ingannare, e ribaltare concetti come se fossero indovinelli o barzellette, magari stupendo quando la verità era sotto gli occhi. Quale potrebbe essere il più grande problema di un astronauta alle prese con orrori leggendari, come potrebbe una coppia di scalatori riuscire a conquistare la vetta della più alta montagna dell'universo, o persino un racconto fantasy, essere un preciso e puntuale resoconto di eventi realmente accaduti?
Sette racconti di pura fantasia con al centro sempre l'uomo e i suoi innumerevoli conflitti.
Problema
«Professore, posso entrare? Mi aveva fatto chiamare?»
«Si Richard entra pure, ho delle questioni importanti di cui parlarti.»
Nel piccolo ufficio dell’università, Richard era rimasto sorpreso di esser stato chiamato da quel vecchio professore di fisica e ora, questo, lo guardava con sguardo infastidito.
«Anche se le raccomandazioni avute alla tua iscrizione all’università mi hanno irritato, devo ammettere che sei lo studente più brillante e di mente aperta che abbia avuto nell’ultima decade.»
«Non sembrava professore, per le innumerevoli imprecazioni che spesso mi lanciavate.»
«Non è forse vero che: a mulo che meglio tira, spettano le peggiori scudisciate?»
I due rimasero in silenzio nell’ufficio di quel vecchio professore, si sentiva una certa aria di imbarazzo tra i due, le accuse che i due uomini si erano lanciati, sembravano dimostrare un rispetto che era difficile spiegare a parole. La stanza era arredata con poco, e quel poco riconduceva tutto alla fisica. Le poche immagini presenti si riferivano tutte ai grandi scienziati della storia, a diagrammi di esplosione di neutrini, o persino a citazioni letterarie, come fossero passi della Bibbia o del Corano.
Si poteva subito dedurre che quell’anziano non avesse una famiglia che lo aspettasse a casa. I capelli grigi, i baffi folti che rimandavano ad Albert Einstein, gli davano l’aspetto di un vecchio ricercatore appagato a fine carriera, ma le occhiaie e lo sguardo pieno di energia presagivano ben altro.
«Richard, ti ho chiamato perché voglio condividere con te un’ ipotesi che da poco mi ha fulminato, non so se avrò la fortuna di vederla confermata da calcoli e da prove, quindi vorrei che tu la portassi avanti per me, in caso.»
Richard, che in verità era già giunto al dottorato e aveva vinto una borsa di studio, rimase interdetto a quell’affermazione, mentre attendeva che il professore continuasse il suo discorso.
«Ho solo un problema: credo di aver trovato la fede.»
Lo studente, pur cercando di trattenersi scoppiò in una risata.
«Ma come professore, lei, l’ateo razionalista? Che oltretutto, la norma vuole, le persone si preoccupino quando la fede la perdono e non quando la trovano.»
«Come ho detto, ho chiamato te per la tua apertura mentale.»
Lo studente si grattò la testa, osservando con sguardo indagatore il professore. Quell’uomo che lo aveva chiamato si alzò dalla propria scrivania, aprì il cassetto della fotocopiatrice e trasse due fogli immacolati. Lo studente notò che il professore, non aveva però preso una penna.
«Non prenderla a male se non userò numeri per spiegarti la mia idea: parlerò per immagini.»
«Aspetti, ora ha intenzione di spiegarmi la sua teoria come ad un bambino?»
L’anziano riflettè un attimo con sguardo assorto «Sì! Perché se ci concentrassimo solo su formule e numeri, Potrebbe sfuggirti il disegno d’insieme, credo che per iniziare a spiegarti cosa ho in mente, debba iniziare dalla correlazione della luce tra onda e particella.»
«Professore, anch’io ho una borsa di studio in fisica, conosco bene la particolarità della natura del fotone e del suo essere sia onda, sia particella.»
«No figliolo, io sto parlando di due elementi distinti; Di onda e di particella.»
«Intende forse dire che per lei esistono due tipi di fotoni? Non capisco, ci sono innumerevoli esperimenti che dimostrano la natura della luce.»
Il professore si avvicinò e dovette osservare il suo studente leggermente verso l’alto per la differenza di statura.
«No! Ascoltami, sono la stessa cosa ma la loro correlazione è differente, del resto quasi tutti i nostri sistemi di misura si basano sull’interazione dei fotoni, sono questi che interagendo con il microcosmo, ci permettono di studiare la materia ma non possiamo sapere se esista qualcosa che non interagisca con lei, perché non ne abbiamo gli strumenti. In definitiva se ci pensi bene, possiamo osservare l’universo tramite i fotoni ma non possiamo osservare direttamente la natura del fotone stesso. Io parlo di cambiare completamente punto di osservazione, immaginare il tutto con gli occhi di un bambino.»
«Continuo a non capire, come potrebbe essere diversamente se tutti gli studi ci dicono che il fotone è un’onda particella, anche se non possiamo osservare in modo diretto un fotone, ne comprendiamo la natura attraverso il suo comportamento.»
Il professore abbassò lo sguardo, concentrato, e fu difficile per lo studente sentire il sussurro che ne seguì.
«Se la luce fosse ferma?»
«Non ha senso professore, ogni esperimento condotto ha dimostrato incontrovertibilmente…»
Il vecchio prese per le spalle il suo giovane studente e lo scollò «Cristo ascoltami!»
Richard, rimase basito da quell’affermazione tra l’invocazione e l’imprecazione e si chiese se quella strana frase sulla fede, non fosse infine vera.
«Come si propaga il suono?»
Richard sgranò gli occhi, il suo sguardo spaziava dalla confusione allo spaventato.
«La vibrazione si trasmette da una molecola all’altra fino a raggiungere lo strumento che la cattura.»
«Bravissimo, mio caro, perché rendere qualcosa difficile quando potrebbe essere semplice? Perché per la luce, la legge che ne definisce la propagazione di ciò che noi chiamiamo onda, dovrebbe essere differente? La folgorazione che ho avuto è stata un semplice osservare il problema con occhi di bambino cambiare il paradigma di tutto ciò che sapevo in qualcosa che non credevo. Capisci ora la mia confusione? Sto smantellando le mie convinzioni, le mie conoscenze, ossia la roccia su cui fondavo le mie certezze e il lavoro di tutta la vita, creando in me un nuovo…credo, che può essere definito nella parola di fede.»
«Riassumendo quindi lei pensa che quello che definiamo Onda nella struttura di Onda-particella del fotone, in realtà non sia altro che l’energia che si propaga da fotone a fotone, e questi sarebbero fermi.»
Richard meditò un attimo. «Ma questo vorrebbe dire che siamo immersi in un mare di fotoni, in una sorta di liquido.»
«Materia oscura» Affermo il professore, quasi tornato ragazzino, mostrando il petto in fuori e le braccia ai fianchi come un novello Peter pan. «Non ricopre forse l’ottantasei percento della massa mancante dell’universo secondo la matematica? Mio caro Richard la materia oscura, non è tale, ma luce, che non possiamo osservare semplicemente perché non “vibrando”, non può essere catturata da uno strumento. Questo mi spaventa! Perché, ho anche l’intuizione, che molti altri scienziati prima di me fossero arrivati a tale idea, ma siano stati in qualche modo osteggiati, derisi, ostacolati, da Nicola Tesla a tutti quei ricercatori che parlavano di “Etere”.»
Richard si ricompose dal momento di sorpresa. «È un’ipotesi interessante ma sappiamo che i fotoni non hanno una massa, non capisco, per quanto sia interessante anche dal punto di vista metafisico il pensare di essere immersi in un mare di fotoni immobili che fanno da vettore all’energia che percepiamo come luce, perché lei ritiene che questo possa portare a una qualche rivoluzione.»
«Attrito Richard, la luce potrebbe non aver massa, ma se ne fossimo immersi come in un liquido, le particelle nello spazio non si troverebbero nel vuoto. La luce insomma potrebbe acquisire massa nel momento che fa da freno alla materia. Credo di doverti spiegare però, passando ad un altro punto perché Richard, la comprensione della possibile natura della luce è solo la punta dell’iceberg.»
Come è nata l’idea di questo libro?
Fu il mio desiderio di raccogliere i racconti brevi più interessanti che in una decina di anni scrissi per passione o per caso, per sfogo di fantasia o per allenarmi nella scrittura. Esistono diversi aneddoti su ciascuno di questi racconti: uno ad esempio è nato su un forum di scienziati mentre mi interessavo delle prime discussioni sulla materia oscura, un’altro nella ricerca con amici su quale fosse l’idea che avrebbe più terrorizzato un essere umano, divenendo poi un racconto incentrato su tutt’altro, un’altro ancora nacque come regalo ed omaggio a mia moglie e uno di questi racconti pur essendo una storia fantasy è una storia vera, riportata fedelmente ed esattamente così come era accaduta.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Fu molto impegnativo, molto di più dal mio primo libro Hellgate – Il principio della fine che era composto da 524 pagine. Sfumature fantastiche infatti pur avendo solo 90 pagine, è una ricerca minuziosa sul pensiero laterale, sull’uso di stratagemmi per stupire, imbrogliare e affascinare il lettore. Esso ha passato poi il vaglio di molti altri scrittori esordienti, conoscenti e infine dell’editor della casa editrice, per poter essere il più piacevole possibile nella lettura.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Asimov, Lovercraft e Poe come principali autori ma molta influenza l’hanno avuto anche tutti quei ricercatori che hanno basato il loro lavoro sull’esoterismo, sulla scienza di frontiera, sulle profezie e sulla vita oltre la morte (come ad esempio tutte le testimonianze di esperienze pre morte).
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Fisicamente sempre a Sassuolo in provincia di Modena, anche se durante la mia adolescenza fui trascinato in giro per l’Europa e l’Asia da mio padre. La verità è che forse non sono mai stato neppure nella mia città natale, la mia mente da quando ho memoria ha sempre vagato nei reami dell’immaginazione. Da più di vent’anni infatti guido diversi giocatori in campagne dei classici giochi di ruolo carta e penna, campagne che di norma durano un minimo di tre anni.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho due altri romanzi in sospeso che sono una trascrizione delle campagne che ho citato prima, per il momento tutta la mia attenzione è concentrata sulla costruzione di un gioco di ruolo ambientato nelle Profezie sull’apocalisse di San Giovanni e di altri veggenti, e che oramai sta diventando più un saggio su esoterismo, demonologia, profezie a tutto quello che potrebbe riguardare la fine del mondo.
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