Edito da Marco Bonafede nel 2020 • Pagine: 259 • Compra su Amazon
Nel 2036 in una clinica svizzera, pazienti ricchissimi vengono curati con la psicochirurgia, una tecnica avveniristica che rimuove i disturbi mentali in maniera rapida ed efficace.
Non sono più necessarie lunghe psicoterapie o trattamenti farmacologici, gli psicochirurghi possono entrare nei sogni dei pazienti ed eliminare i loro fantasmi inconsci.
Le opere di grandi pittori come Bruegel, Bosh, Paolo Uccello, Magritte, Klimt, Mirò, Dalì, sono alla base degli scenari onirici.
I simulacri di Sigmund Freud e di Carl Gustav Jung supervisionano le terapie.
La condivisione dei sogni è la tecnologia del futuro, un futuro che può arrivare prima del previsto.
“Noi non interpretiamo i sogni, noi li cambiamo.“
Le ali si dispiegano, lei prova a sbatterle, sente la consistenza dell’aria.
A mezz’aria, a pochi metri da lei c’è Ammar Moussa. Ha anche lui le ali ma sono di pipistrello, gigantesche; indossa dei pantaloncini da ciclista ed ha gli occhi rossi e lo sguardo cattivo.
– Tuffati, che aspetti? – le dice.
Sonia esita, lui la provoca:
– Vediamo chi arriva più vicino all’acqua senza bagnarsi. Cosa aspetti? Hai paura dell’acqua?
Sonia spicca un salto e contrae le spalle per sbattere le ali. Le mani di Moussa si protendono verso di lei, si allungano, le sue unghie sono diventate artigli che la sfiorano.
Sonia spinge con le sue ali verso l’alto, sfugge all’assalto di Moussa e va verso il sole. La paura si tramuta in rabbia e i suoi piedi perdono la forma umana e diventano le zampe di un’aquila.
Non è più sopra una piscina, sotto di lei c’è la distesa infinta del mare.
Moussa tenta di avvicinarsi, Sonia si avventa verso di lui, le sue zampe d’aquila afferrano i suoi artigli, cominciano a precipitare girando in tondo. Sonia ricorda di avere visto in un documentario due aquile che si sfidavano in questa prova di coraggio, avvinghiandosi sino a sfiorare la superficie dell’acqua.
Precipitano e ambedue sono decisi a non cedere. È Sonia la prima a mollare la presa e immediatamente dopo anche Ammar Moussa si stacca, ma le ali di lei sono più forti e riesce a darsi la spinta per risalire, mentre quelle di lui sono più adatte a planare che a battere, e precipita nel mare.
L’uomo pipistrello ha vinto la prova di coraggio, Sonia ha vinto la prova di sopravvivenza.
Lei cerca di soccorrerlo, si immerge ma lui è già affondato di parecchi metri e sprofonda sempre di più, avvolto nelle sue ali come in un sudario. Si sveglia di soprassalto, va in bagno con la vescica piena, la svuota, poi torna a letto stando attenta a non disturbare Edward che dorme ai suoi piedi.
Come è nata l’idea di questo libro?
Lavoro in ospedale e durante le prime settimane dell’epidemia Covid19 sono andato a vivere per precauzione in una parte separata della casa, per non avere contatti coi miei familiari. Avevo un computer senza connessione internet, mancava la televisione ma c’erano parecchi libri, alcuni dei quali d’arte. Ho cominciato a scrivere e mi sono reso subito conto che nel romanzo si inserivano parecchie mie esperienze collegate al lavoro di psichiatra e alla passione per i fumetti e i videogiochi.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Molto perché non scrivevo da anni. Ho sempre cambiato modo di scrivere e sperimentato stili diversi, quindi non mi sono annoiato. Avevo da qualche tempo il desiderio di scrivere qualcosa di fantasy, e questo romanzo mi ha permesso di far coesistere di varie storie.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Neil Gaiman, Andrea Camilleri, Umberto Eco, Antonio Scurati, Alessandro Barbero, Ken Follett.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Cefalù, Sicilia.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Nell’immediato non scrivere ma leggere. Però ho lasciato un paio di porticine aperte per un seguito di Sogni. Mi riprometto da anni di scrivere un romanzo storico ambientato in Sicilia.
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