Edito da Nativi Digitali Edizioni nel novembre 2018 • Pagine: 332 • Compra su Amazon
Alaisa, una ragazza umile ma determinata, è pronta per partire per il viaggio più importante della sua vita, con l’obiettivo di raggiungere la dimora della famosa Strega della Fonte e diventare sua apprendista: il suo sogno fin da bambina!
Quello che Alaisa non sa, è che la magia conferisce grandi poteri, e per padroneggiarla al meglio è prima necessario fare i conti con le proprie aspirazioni e le proprie paure.
Il mondo segreto delle Streghe offre molte opportunità, ma anche molti rischi e ombre… tra tutti i nuovi intriganti personaggi che conoscerà, riuscirà a capire di chi potrà fidarsi, e da chi dovrà difendere tutto ciò che le è più caro?
Con “La strega della fonte” Sabrina Guaragno ci porta in un nuovo universo Fantasy intricato e affascinante, in cui le atmosfere romantiche si mischiano ad altre cupe e inquietanti. E dove il potere della magia permette a maghi e streghe di realizzare i loro sogni, ma anche il manifestarsi di veri e propri incubi…
L’inizio del viaggio
Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato.
Mi sembra di aspettarlo da sempre, da quando ero una bimbetta con le ginocchia sbucciate e tanti sogni infranti. Da allora sono cambiate tante cose, sono cambiata tanto anch’io. Ma il mio desiderio è rimasto immutato, come un obiettivo da raggiungere, un’ancora a cui aggrapparsi.
Solo qualche giorno fa, ero a casa a ricamare tovagliette da vendere al mercato con mia madre: ero una ragazza di quasi diciassette anni che cercava di aiutare la famiglia ad andare avanti. E oggi, invece, mi ritrovo qui, ad attendere il momento in cui incontrerò la Strega della Fonte.
Quasi non riesco a crederci, mentre cammino sull’erba troppo cresciuta del Prato. Per essere un posto quasi sacro dove, ogni tre anni, dozzine di ragazzi e famiglie si appostano con ansia per assistere alla “grande partenza”, non sembra avere nulla di speciale. Tranne, forse, la natura molto più bella e lussureggiante rispetto a qualsiasi altro bosco abbia mai visto.
«Eccoci arrivate» sussurro, sistemandomi meglio la borsa sulla spalla e scostandomi un ciuffo di capelli castani dal viso.
Mia madre sorride debolmente, mentre Egea e Dacy ridacchiano. Nonostante ciò, nei loro occhi posso scorgere l’ombra di preoccupazione che, ormai da un po’ di tempo, si annida nei loro pensieri di bambine cresciute troppo in fretta.
È difficile prendere questa decisione, scegliere di tentare la sorte per avviarsi in un viaggio con altri ragazzi sconosciuti e agguerriti, per cercare la strana vecchietta: la Strega Maestra della nostra regione che, ogni tre anni, prende con sé un nuovo, fortunatissimo apprendista.
È difficile, ma non per me che ho sognato fin da bambina di poter, un giorno, diventare una strega.
Il nostro villaggio, Erad, dista solo qualche giorno di cammino da Farery, la cittadina dove ci troviamo adesso. È stato faticoso arrivare fin qui a piedi, ma quando ho pregato mia madre e le mie sorelline di rimanere a casa, non hanno voluto sentir ragione: mi avrebbero accompagnato fino al punto dove il Prato si collega al Ponte, mi avrebbero dato gli ultimi abbracci e baci, e sperato per me di non vedermi per tre anni, o almeno di ritornare da loro senza nulla di rotto.
Il viaggio per raggiungere la cima del monte Raif, in effetti, non sembra proprio essere una passeggiata.
È pomeriggio, il sole non è ancora sul punto di tramontare, ma c’è già un piccolo drappello di persone in attesa. Alcuni bambini giocano a rincorrersi, mentre gli adulti se ne stanno in piedi in piccoli gruppi, parlottando fitto fitto. Solo tre o quattro persone, più vicine al limitare del dirupo, sembrano avere l’espressione di chi versa nella preoccupazione almeno quanto mia madre e le mie sorelle.
Il mio sguardo viene catturato dall’immensità del luogo in cui mi trovo. Il bosco che circonda il camminamento che ci ha portato dalla mia cittadina fino a Farery è bellissimo, abitato da creature dai colori bizzarri, uccellini canterini che si posano su alberi altissimi dalle foglie carnose e brillanti, fiori vividi e profumi inebrianti.
Ma il Prato è qualcosa di spettacolare. Sembra che qualcuno l’abbia disegnato dal nulla, perché non ci si potrebbe spiegare altrimenti l’enorme spazio a forma di semicerchio, sgombro da arbusti e alberi, ma circondato da fusti dalle chiome floride. Termina su un dirupo, con uno strapiombo improvviso, tanto che i fili di erba incolta penzolano sulla roccia viva e sul vuoto.
Mi volto, guardo mia madre e le sorrido. Poi abbandono la borsa piena di viveri vicino alla mia famiglia che si riposa. Agguanto i lembi della lunga gonna, alzandoli appena mentre corro verso il bordo del Prato.
Guardo giù e mi gira la testa. Il vuoto si perde nel buio, spezzato solo dalla presenza di un’ enorme cascata, che sbuca dall’interno della roccia, dal versante opposto al mio, provocando uno scrosciare roboante. Di fronte a me, oltre il baratro, si erge una montagna gigantesca.
Alzo gli occhi al cielo, il sole che me li brucia un po’. Guardo le chiome degli alberi sulla cima del Raif, e penso che lì, da qualche parte, c’è una fonte. Che lì c’è la mia Maestra. Che devo trovarla.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata da un racconto che ho scritto per partecipare a un concorso letterario, che aveva come tematica le streghe. Quando terminai questo racconto, mi accorsi che, forse, ci sarebbe stato bene un seguito. E così continuai a scrivere: è così che è nata La Strega della Fonte!
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Portare a termine il romanzo non è stato difficile. Si tratta di una saga, quindi i momenti più difficili da scrivere dovevano ancora arrivare… e sono arrivati con la stesura dei due seguiti, ancora inediti: L’Uomo del Fuoco e La Ragazza del Vento. L’ultimo libro, che conclude la saga, intitolato Le Fiamme dell’Erede, deve ancora essere scritto. E non sarà affatto facile! Ma sarà bello vedere la saga finita.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
I miei autori preferiti sono sicuramente, a parte J.K.Rowling, Terry Pratchett, Licia Troisi, Joe Abercrombie, Sergej Lukyanenko, Terry Brooks. Sono cresciuta coi romanzi di Harry Potter, che hanno fatto nascere in me la passione per la lettura; ma la voglia di scrivere è nata in seguito, con i romanzi di Licia Troisi che mi hanno mostrato come anche gli autori italiani possono dare il loro contributo al fantasy. Da lì, non mi sono mai fermata dallo sperimentare nuovi autori e generi.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Modugno, in provincia di Bari. Ho sempre vissuto qui, ma il mio sogno è viaggiare: penso che sia stimolante non solo per una crescita personale, ma anche per la scrittura! Tutto ciò che viviamo durante la nostra vita, ciò che vediamo, le persone con cui parliamo: tutto questo ci dona degli spunti per scrivere, anche quando si tratta di fantasy!
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho vari progetti in cantiere. Ultimamente, a parte la stesura dei seguiti di La Strega della Fonte, mi sto dedicando a una nuova saga fantasy. Ma ho tante idee, sia di genere fantasy che di altri generi che vorrei esplorare meglio, come il paranormal e la narrativa romantica.
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