
Edito da Centro Artistico Art'intorno nel 2019 • Pagine: 192 • Compra su Amazon
L’amore malato e la violenza sulle donne raccontati nel fumetto Tavino l'aspirante medico di Elena Cacciabue, alle prese con il suo terzo libro.
Attraverso un racconto - diario di venti episodi, l’autrice riesce ad affrontare con sensibilità e ironia un tema di cui è difficile persino parlarne.
Abusi fisici e psicologici, sottomissione, limitazione della libertà, minacce, intimidazioni, aggressioni e poi voglia di riscatto e di rinascita sono i temi portanti del libro, resi del tutto materici anche attraverso l'attento scelto cromatismo.
Tavino l'aspirante medico è stato pensato per sensibilizzare sull'argomento, un libro di denuncia per accendere i riflettori contro ogni forma di abuso. Una storia che emoziona e scuote dal torpore di chi finge di non vedere. È un grido di dolore e di rabbia che attira l’attenzione sul tema. È una voce sussurrata, ma udibile a tutti, che dice: l'unico colpevole della violenza è chi la commette, non chi la subisce.

1. Gli piace piacere.
Ovvero, ha mille amici per appagare il proprio Ego. Compiace tutti, in modo da acquisire la loro fiducia. Per essere ammirato e venerato è disposto a spendere e spandere per loro.
Tavino è un farmacista ed è solito dispensare medicinali di ogni sorta durante le partite di calcetto con gli amici. Offre aperitivi e cene a tutto lusso ed è solito prestare soldi come se fosse un bancomat. Chi lo osserva, apparentemente viene colpito e lusingato da tante attenzioni e comincia a pensare che sia una persona buona e speciale.
2. Adora crogiolarsi nel suo vittimismo.
Al solo scopo di impietosire e scaturire nel prossimo un senso di pietà. Ad Emma ad esempio aveva raccontato di aver avuto una vita molto amara prima di averla incontrata, con racconti tristissimi e del tutto inventati. Ma attenzione alla differenza sostanziale tra vittima e vittimista: La vittima è chi ha realmente subìto un torto, una violenza, un’offesa.
Non usa ciò che è successo per manipolare gli altri, anzi, tenta di risolverlo in silenzio. il vittimista è una persona, che sebbene non se ne renda conto, si lamenta di un qualcosa senza una reale ragione e non gli interessa risolvere tanto l’ingiustizia, quanto usarla per manipolare in modo immaturo e tirannico le relazioni.

Come è nata l’idea di questo libro?
Dal desiderio di combattere, di non perdere mai la speranza. Nel voler ancora credere in un mondo dove quando si accende la tv non si senta ogni cinque minuti che una donna è stata uccisa dalla persona che sosteneva di amarla e che avrebbe dovuto proteggerla…per non essere ascoltata o creduta quando chiedeva aiuto. Mi è venuta quindi un’idea scaturita da un desiderio, poi ne è nata un’altra e così via fino a ottenere un libro che qualche anno fa non credevo sarei riuscita a scrivere.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Davvero molto difficile. Ho lavorato a questo libro a fumetti per circa tre anni.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ammiro una serie di autori che mi emozionano come Montale, Pasolini e Leopardi, altri di cui stimo la maestria narrativa e l’originalità come King, Matheson, Poe, Kafka, Orwel, Christie. Amo alcuni libri per il segno che hanno lasciato in me, Favole al telefono di Gianni Rodari o L’ultima amante diHachico di Banana Yoshimoto.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Amo molto viaggiare ma ritorno sempre nella mia bella città natale: Genova
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto scrivendo due nuovi libri, uno è il seguito di Petit e il suo regalo di Natale. Nell’altro affronto il bigottismo, la falsa moralità e la completa assenza di apertura mentale da parte degli abitanti di un paese di periferia, con l’intento di spingere il lettore a porsi una serie di profondi quesiti. Per ora non svelo altro.
È un libro bellissimo, un graphic novel esilarante che fa emozionare, fa piangere e ridere. E fa riflettere e invita a metterci tutti insieme per affrontare e risolvere il grande problema della violenza.
Mi piacciono tutti i personaggi, Emma è fantastica.
Ho letto il libro e devo dire che l’autrice ha usato una scrittura di pensiero ottima e nello stesso tempo rilassante per la lettura, ha usato un argomento che riguarda la vita attuale difficile delle donne con semplicità e gusto entusiasmante! Bello e interessante il libro… complimenti all’autrice!