
Edito da Passigli editori nel 2020 • Pagine: 112 • Compra su Amazon
«... Questi temi e bisogni e sentimenti sono materia e spinta della raccolta poetica di Nicola Romano che, della sua sicilianità, porta la luce piena e le fittissime ombre, la spossante malinconia e l'intensità degli affetti, l'ironia affilata e i goduti sarcasmi. Tra il niente, di continuo minacciato dal pensiero cogitante e la menzogna che in quella minaccia s'addensa e si logora, la parola della poesia pone la grazia dell'essere, dello stare. Se l'epigrafe di Calvino avverte su un sogno di assolutezza che ammala l'uomo e lo rende incerto e insicuro di quanto gli tocca e gli preme, Romano conduce chi legge ― nei versi brevi e ritmati, negli scorci del mare e delle campagne, nel flusso dei ricordi, nelle assolte segretezze ― a un teatro di verità che vince sul niente e sulla menzogna...» (Dalla prefazione di Elio Pecora)

Come è nata l’idea di questo libro?
Dopo diverse mie pubblicazioni, desideravo fare un libro che mi rappresentasse nella maturità e nell’acquisizione formale d’una ben precisa espressione, e penso – a detta di altri – di esserci riuscito.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
I bastoni in mezzo alle ruote sono stati i periodi d’isolamento per pandemia che ne hanno ritardato la pubblicazione come pure adesso la presentazione, ma un libro esiste e non ha scadenza!
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sarà un caso, ma i miei autori preferiti appartengono al sud italiano: un mio grosso riferimento è stato sempre Alfonso Gatto, meraviglie ho provato per Lucio Piccolo e Bartolo Cattafi, e apprezzamenti per Leonardo Sinisgalli e Raffaele Carrieri.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Dopo una breve parentesi settennale in quel di Torino negli anni ’70, ho sempre vissuto a Palermo.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Fare una sorta di pubblicazione antologica in cui racchiudere un florilegio di testi che nel tempo hanno funzionato.