Edito da EDITRICE GDS nel 2020 • Pagine: 312 • Compra su Amazon
l libro narra gli episodi più salienti e le situazioni più toccanti di una esperienza vissuta dal protagonista nel corso di 15 anni vissuti in Africa, per lo più in paesi in conflitto. L'intento dell'autore, in un susseguirsi di episodi significativi, spesso imprevedibili, drammatici e persino surreali, è quello di mettere in luce quel che generalmente non emerge dalla narrazione, peraltro carente, sulle particolarità e le contraddizioni di un continente, a sud del Sahara, che fatica ad emergere e rischia di soccombere di fronte alle molteplici logiche di potere e alla spirale degli interessi economici interni e internazionali. Il periodo preso in esame è quello che intercorre dai primi anni '90 fin oltre il primo decennio del nuovo secolo. Spiccano alcuni personaggi emblematici che l'autore ha avuto l'opportunità di conoscere e di stringere rapporti di amicizia e che pone in risalto, come Starlin Arush, una interlocutrice somala delle Nazioni Unite dotata di una visione laica della società, assassinata dopo l'avvento della Corte Islamica. Il celebre fotografo mozambicano Riccardo Rangel, custode della storia pre e post coloniale del proprio paese.
Come è nata l’idea di questo libro?
Ho maturato la convinzione di poter trasmettere ad altri la particolarità delle situazioni e delle esperienze vissute in Africa tra fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo millennio, per porre in risalto non una situazione desiderata ma semplicemente quella reale, per una migliore comprensione della complessità di un continente ignorato e trascurato dall’attenzione dei media occidentali, specialmente in Italia.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Quanto è stato difficile portarlo a termine? La cosa più difficile è stata la scelta degli episodi e degli argomenti, tra quelli che affollavano le loro radici nella mia memoria nell’arco di quindici anni vissuti in Paesi dell’Africa sub-sahariana. Cosa scegliere e cosa escludere era il vero problema. Contesti per lo più dominati da guerre civili, conflitti, vulnerabilità, ingiustizie sociali e dal prepotere di istituzioni autoritarie o a democrazia limitata.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Tra gli autori che ho apprezzato particolarmente risalta Ryszard Kapusciński, corrispondente di guerra con magnifiche capacità letterarie che ha lasciato una traccia indelebile con le sue ricche testimonianze, alcune delle quali anche in Africa. Un altro autore che ho molto apprezzato è Joseph Stiglitz (premio Nobel) con i suoi libri sulla globalizzazione e le diseguaglianze. Un altro autore importante è il sociologo Zygmunt Bauman con i suoi libri sulle vite di scarto. Naturalmente anche la piacevole espressività di Ernest Hemingway con la splendida narrazione delle sue “verdi colline d’africa”. Infine Nelson Mandela con il suo “lungo cammino verso la libertà”.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Il mio luogo natio è un piccolo ma delizioso paesello medioevale in cima a una collina della Romagna, Bertinoro. Poi, ancora fanciullo, la mia famiglia si è trasferita a Ravenna, dove vivo attualmente. Ho operato per molti anni nell’ambito del movimento cooperativo, composto da imprese autogestite, di un tessuto sociale e di un contesto storico significativo. La conoscenza del mondo mi ha sempre appassionato e la possibilità di trasferirmi e operare per vent’anni in Paesi del mondo che attiravano la mia curiosità, ha arricchito la mia esperienza di vita e le mie conoscenze. Dopo aver operato nella gestione di progetti di cooperazione allo sviluppo in Mozambico (1994-1997) e di emergenza umanitaria in Kenya con progetti in Sudan e in Somalia (1999-2000), mi sono trasferito in Asia, a Timor Est, (2000), per poi tornare in Africa, in Angola, durante la guerra civile (2001-2003), per poi cogliere l’opportunità di svolgere una esperienza straordinaria in Afghanistan (2003-2007). Infine di nuovo in Africa, in una regione rurale del Mozambico per coordinare iniziative di cooperazione allo sviluppo in collaborazione con le autorità e le comunità locali (2007-2013). Gli anni successivi li ho dedicati a scrivere libri e partecipare a dibattiti, anche nelle scuole, dove gli insegnanti hanno scelto di sviluppare gli argomenti in essi contenuti.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ci sono molti temi che mi affascinano, come gli effetti indesiderati della globalizzazione, la problematicità dei flussi migratori, l’insostenibilità della esplosione demografica e l’esito devastante delle crescenti diseguaglianze. Per ora sto scrivendo quel che mi passa per la mente, poi valuterò se ci saranno le condizioni per tradurre gli appunti in qualcosa di più organico.
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