Edito da GAIA AZZOLA nel 2019 • Pagine: 185 • Compra su Amazon
Selkis ha venticinque anni. Vive in una casa di periferia. Ha studiato per diventare grafica e videomaker e lavora in un'agenzia pubblicitaria. Ha perso il padre molto giovane, ma in compenso ha una madre che l'adora. La sua vita insieme a Christian è iniziata da poco più di tre anni, ma i due sembrano non trovare mai un punto d'incontro. Christian è considerato da tutte le donne un bellissimo ragazzo e di questo lei ne è molto gelosa. Oltre a ciò, lui si dimostra molto amico delle sue corteggiatrici, non dando mai la giusta tranquillità alla sua ragazza. Christian lavora nello studio di architettura del suo migliore amico, Adam Corsi. Adam vive onestamente: ha tutto quello che gli serve per vivere bene, ma si lamenta spesso perché vorrebbe tanto trovare gli stimoli giusti per evadere da quelle continue pressioni a cui la vita lo sta sottoponendo. Conosce Sarah, una giovane educatrice che frequenterà per un periodo, anche se il suo cuore è legato a un'altra donna di cui è segretamente innamorato.
Dalla porta dell’area caffè, Adam vide Selkis chiacchierare con una collega. Non sarebbe di certo entrato in quella stanza, non dopo quello che si erano detti al campo. Aveva bisogno di tempo e rimettersi a parlare come se non fosse successo niente, non avrebbe giovato a nessuno; soprattutto non voleva farle credere che era tornato tutto come prima. Ascoltò involontariamente la conversazione e poco dopo se ne pentì. Come si sentiva male ogni volta che lei parlava del suo ragazzo. Selkis si riempiva la bocca di complimenti e più raccontava di quanto fosse bravo e di quanti lo elogiavano, più Adam si sentiva un deficiente, uno che in realtà non sarebbe mai stato alla sua altezza. Erano il giorno e la notte. Lei così posata, con poche parole precise e una cultura immensa. Adam un ragazzo normale, chiuso in una famiglia che odiava e con l’unica voglia di evadere da un lavoro che gliel’era stato imposto. La collega chiese a Selkis un parere su un lavoro e sentì che quest’ultima le consigliò di parlarne con Christian. Forse tra lui e il suo migliore amico in realtà non poteva esserci competizione dal momento che Christian nella società aveva maggiore considerazione. Fin dall’infanzia, aveva un’impronta maggiore soprattutto con le ragazze. Poteva realizzare qualsiasi progetto, qualsiasi selfie fatto anche in posto buio, tanto la gente l’avrebbe comunque acclamato, in particolar modo, le ragazze. Difficile misurarsi con uno così, figuriamoci gareggiare per far innamorare Selkis, di lui. Di cosa poteva innamorarsi una così? Quale magica pozione o formula doveva inventarsi per cercare di attirare la sua attenzione? Quanto avrebbe dovuto saperne di fotografia, di cinema, di arte. Quanti vocabolari avrebbe dovuto mangiare per riuscire a formulare una frase che potesse colpirla? Era meglio rinunciare. Christian era troppo perfetto e Selkis lo guardava con ammirazione. Su di lui i suoi occhi si sarebbero posati solo per guardarlo come un vicino di banco, o peggio ancora un amico, come già gli aveva comunicato. Chissà se lui le aveva mai scattato una foto. Chissà se lui l’aveva mai immortalata in qualche suo progetto. Chissà se lui aveva mai scritto di lei. Adam poteva essere quello banale, scontato, privo di idee e iniziative. Poteva essere quello triste, influenzato dal suo modo d’essere. Poteva essere quello poco virile.
Poteva essere tutto. Ma dentro, si era innamorato sinceramente e perdutamente di lei. Si era innamorato dei suoi sorrisi, di come parlava e di come si muoveva. Sognava di starle accanto come quel giorno di pioggia in cui l’aveva riparato col suo ombrello. Immaginava casa sua e lei che lo guardava come guardava il suo ragazzo. La immaginava perdutamente attratta da lui mentre sorseggiava un vino durante una cena. Pensava a lei come quella che l’avrebbe abbracciato e spogliato
da ogni sua paura. Adam non era strano. Aveva solo messo gli occhi sulla ragazza sbagliata e starle accanto faceva male. Adam fece per andarsene e Selkis lo vide di spalle, mentre tornava nel suo ufficio. Non si erano parlati per tutta la mattina e con loro grande fortuna, Christian non c’era. Se li avesse visti di sicuro li avrebbe riempiti di domande o si sarebbe insospettito.
Selkis rientrò nel suo ufficio. Adam aveva le cuffie auricolari, ma lei si avvicinò e gliele tolse.
– che ti prende?
– se ti vuoi bere un caffè lo puoi fare, non serve snobbarmi come se non esistessi.
– hai detto che mi davi del tempo, no?
– certo
– e che non mi avresti cercato.
Selkis ci rimase male ma non lo diede a vedere. Si limitò a sedersi alla sua scrivania senza più
pronunciarsi. Uscito più tardi dall’ufficio, Adam si avvicinò alla sua auto. Trovò una sorpresa inaspettata. Sarah era uscita prima dal lavoro per andare a trovarlo. Lui ne fu entusiasta e le corse incontro per abbracciarla.
– hey, ti sono proprio mancata!
– puoi dirlo – la guardò – devo imparare ad apprezzare di più quello che ho e non lo faccio mai.
– non dire così, io mi sento apprezzata da te.
Ad Adam si strinse il cuore a quelle parole.
– lascia qui la tua auto. Usciamo a cena.
– d’accordo Sarah.
Adam lasciò la valigetta nel baule e fece per chiudere la macchina. Notò un biglietto appoggiato al
parabrezza. Lo aprì dando uno sguardo veloce. Poi lo ripose in tasca facendo finta di nulla.
Come è nata l’idea di questo libro?
Come tutti i miei romanzi, questo libro si ispira a una persona. Qualcuno che ha fatto nascere indirettamente questa storia, dandone un impatto importante.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Abbastanza. Ci sono stati dei momenti in cui non sapevo come gestire il rapporto tra Adam e Selkis, cercando di farli comportare in maniera diversa rispetto a ciò che avevo in mente. La personalità di lei è molto forte, ma sa essere anche dolcissima se presa dal lato giusto.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
A me piace molto Stephen King, che si allontana molto dai temi dei miei romanzi.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Al momento vivo a Sovere, in provincia di Bergamo.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mi piacerebbe farmi notare da qualche casa editrice, o per lo meno fare in modo che questo racconto venga letto da tante persone e possa dare a ciascuno, qualcosa di importante.
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