Edito da Puntoacapo nel 2020 • Pagine: 75 • Compra su Amazon
¡u! è la descrizione, in forma poetica, di un viaggio che si ripete meccanicamente uguale ogni giorno nelle profondità del sottosuolo abitate da insetti, invertebrati e dai rifiuti del nostro mondo, il cui protagonista, un lavoratore qualunque, è quasi più uno spettatore meravigliato che, attraverso la discesa agli inferi dovuta alla propria professione, si addentra parallelamente nelle profondità di se stesso, guidato dalla figura della donna amata, un sorta di moderna eroina, per metà Beatrice e per metà Elena, redenzione e dannazione senza una vera soluzione poiché l’amore è una malattia ma una malattia che ci guarisce è ¡u! è un poema della luce, della caduta e della rinascita.
che si snoda in due sezioni quasi complementari: In descensus inferis e Chiara luce. Effettivamente le sezioni
segnano uno iato (risolto) in quella che possiamo definire fenomenologia empirica della scoperta, la quale apre
ad una prospettiva semiologica binaria del discendere e
del salire, che sono percepiti sia in una modalità dellovstare fisico, che nell’altra che è aspirazione metafisica e
metapsichica…” – Dalla prefazione di Michelangelo Zizzi
“Nel fango rinserro i miei occhi
e finalmente ti vedo, luce.”
Come è nata l’idea di questo libro?
Il libro è nato a seguito di una lunga gestazione, dall’osservazione della mia quotidianità di lavoro che è anche discesa negli abissi della propria anima.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato un parto travagliato, doloroso e sofferto, ma che alla fine mi ha recato una gioia immensa: la gioia di una nuova nascita.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Nella poesia Ungaretti, i romantici, poi i grandi classici della letteratura mondiale (su tutti Victor Hugo), infine Mogol e Omar Pedrini mutuati dalla musica.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo, e ho sempre vissuto, in provincia di Como pur avendo padre siciliano e madre belga.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto già lavorando al secondo libro che costituisce il seguito di ¡u!
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