Edito da Damster edizioni (collana i gialli di Damster) nel 2020 • Pagine: 136 • Compra su Amazon
Due sorelle ricche, giovani e belle muoiono improvvisamente.
Dalle autopsie si evince che sono state entrambe avvelenate, ma non hanno eredi e nessuno sembra ambire al loro ricco patrimonio.
Il maresciallo Guarna e la sua squadra dovranno trovare il misterioso assassino e indovinare il suo oscuro movente setacciando a fondo la vita delle due giovani, molto meno irreprensibile di quanto volessero far credere.
Forse in alcune misteriose chat criptate si cela il loro carnefice.
Forse un industriale disonesto e il suo figlio ritardato nascondono qualcosa…
Quella mattina Rosa era arrivata puntuale alle nove, aveva aperto il cancello del piccolo giardino con la sua chiave e poi aveva suonato il campanello, come ogni martedì mattina da molti anni. Non ricevendo risposta aveva suonato più volte, poi si era messa a chiamare le due giovani sperando che potessero sentirla nonostante gli infissi fossero chiusi.
Invece nessuna risposta.
Aveva poi telefonato prima sul numero di casa, poi ai rispettivi cellulari, ma senza fortuna. Infine aveva provato a usare la chiave di casa, quella che le era stato categoricamente ordinato di usare solo in caso di emergenza. Purtroppo non girava, la serratura era chiusa dall’interno.
Rosa si era seduta in giardino e aveva aspettato circa un’ora prima di decidersi ad allertare le forze dell’ordine. Le due ragazze erano orfane e non c’erano parenti a cui fare riferimento.
Rosa aveva uno strano presentimento e doveva assolutamente condividerlo con qualcuno. Fino all’ultimo sperò di sbagliarsi. Quando i Carabinieri entrarono in casa lei chiuse gli occhi recitando un rosario silenzioso.
Non capì subito cosa fosse successo, ma quando le fu impedito di entrare temette subito il peggio.
La scena che si presentò davanti al Capitano Ranzani, giunto sul posto in un secondo momento, aveva in sé qualcosa di agghiacciante.
La piccola casa di campagna era perfettamente in ordine. Tutto era come congelato.
Poi, in cucina, la macabra scoperta. I corpi delle due ragazze riversi sul tavolo, i volti seminascosti dai capelli biondo scuro.
La mano della sorella maggiore posata su quella dell’altra.
Il tavolo era ancora imbandito con le pietanze della loro ultima cena, solo in parte consumate. Sulla tovaglia di cotone azzurro campeggiavano una zuppiera arancione colma di zuppa di farro, alcune fette di pane integrale e una bottiglia di lambrusco di Sorbara. Soltanto un paio di bicchieri rovesciati tradivano la drammaticità della scena, altrimenti si sarebbe potuto pensare che le due giovani donne, belle e intatte, stessero solo dormendo.
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