nel 2020 • Pagine: 200 • Compra su Amazon
Sara è una ragazza che frequenta il liceo classico, non è molto popolare infatti crede di essere invisibile agli occhi degli altri. Un giorno però le arriva una richiesta d'amicizia inaspettata, da parte di un ragazzo molto particolare, il bello del paese che è sempre molto serio e distaccato rispetto agli altri ragazzi, Fede. Le vite dei due sono molto diverse, ma con il passare del tempo, una serie di eventi fanno in modo che i due ragazzi si avvicinino. Mentre sono felici, il destino non fa che metterli alla prova. Nessuno dei due riesce a fare quel salto nel vuoto che può condurli alla felicità insieme.
1
Non ne potevo più di quell’estate. I giorni sembrava mio anno scolastico non era stato uno dei migliori , no lunghissimi, le ore interminabili. Ero in punizione, il ed ero stata rimandata in greco, tutta colpa di quel foglio di carta che accidentalmente era finito sotto il mio banco, un pezzo della versione del compito in classe. Da allora il mio professore ha deciso che doveva farmela pagare, qualsiasi cosa dicessi o facessi, ore interminabili di studio, ripetizioni private, niente era servito per poter alzare la mia media. Diceva che in questo modo avrei imparato, che sarei cr esciuta, che mi sarebbe servito e affrontare l’esame di riparazione a settembre. , che quindi , avrei dovuto I miei genitori non l’avevano affatto presa bene, mi avevano nica mia salvezza, sar messo in punizione. Niente cellulare per tutta l’estate. Niente tablet, niente portatile, niente di niente. L’u ebbe potuta mausoleo n essere lo scatolone di quel computer fisso che mio padre tiene come el salotto ma ovviamente, chissà come mai, proprio in quel momento, aveva deciso di mandarlo in assistenza. Niente internet, niente Facebook, Instagram, What chia organizza sApp o qu alsiasi altra cosa potesse solo avvicinarsi ad un social network. Ma la mia punizione non si limitava solo a questo. Ogni anno la mia parroc una gita per tutti i ragazzi, lo so che detta cosi potrebbe sembrare una cosa noiosa ma non era cosi . Infatti non si trattava di un gruppo di preghiera o cose simili, era una vacanza per noi ragazzi, quello era “il campeggio”. Non si poteva mancare, lì accadeva di tutto. Quell’anno l’avrei perso, tutti i miei amici erano lì . Eccola qui la povera Sara, so la, sfigata e isolata dal mondo. Ho trascorso tutta l’estate tra ripetizioni, fare da babysitter ai miei cuginetti, qualche giornata al mare e ripetere i versi di greco davanti allo specchio. Domani sarebbe stato l’ultimo giorno, finalmente era arrivato il giorno di quel benedetto esame di riparazione, il primo settembre, era il giorno in cui tutti tornavano dal campeggio, mancavano quindici giorni all’inizio della scuola, mancavano quindici giorni alla fine della mia punizione. La mattina mi svegliai prest o, mi vestii , ho ripetuto i versi per l’ultima volta davanti allo specchio e sono uscita a prendere il treno. Eccola lì la mia scuola, così silenziosa senza tutti quegli studenti, ce n’era solo qualcuno stava pensieroso in vista del suo esame d , che se ne i riparazione. La campanella suona, mi faccio coraggio ed entro. Il professore di greco mi guarda con un sorriso strafottente, sembrava volesse prendermi in giro profumo si sentiva già dall’ingresso, improvvisamente mi riporta alla realtà: <> Senza fiatare e senza esitare , camminavo verso la biblioteca e pensavo tra me e me “menomale che verrà anche il prof di scienze, senza testimone l’esame non si può fare”. Ho visto il primo banco e mi sono seduta, ho tirato fuori i libri dalla borsa, gli ho dato una rapida occhiata. Avevo studiato un’estate intera, mi era costato troppe cose quell’esame, doveva essere perfetto. Il professo re arriva e mi fissa, si siede di fronte a me senza aver perso quel suo sorriso strafottente. Guarda i libri, li sfoglia rapidamente in silenzio. <> <> <>
<> Devo essere sbiancata in volto perché con voce divertita ha continuato: <> <> <> Ha sostenuto il mio sguardo con fare molto divertito, mi sudavano le mani. Ero molto preparata ma il professore mi metteva ansia e lo sapeva benissimo. Era proprio quello che stava facendo, cercava di farmi agitare sempre più. Mi sono sorpresa quando ha cominciato a darmi del tu: <> <> <> Mi sentivo stupida, non rispondevo. Mi sentivo arrabbiata e non riuscivo a capire. Sicuramente mi stava prendendo in giro, tutto ciò non aveva senso. Sembrava aver colto il mio stato d’animo quando ha continuato: <>
Come è nata l’idea di questo libro?
In realtà è una storia un po’ buffa. L’idea per questa storia mi è venuta in mente durante un funerale. Ero in preda ad un attacco di panico, l’anno scorso ho avuto una perdita importante e da allora non riesco ad andare ai funerali. Per non pensare, facevo scorrere in mente delle immagini, proprio da quelle è nato “Un salto nel vuoto”
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato difficile portarlo a termine, a un certo punto volevo accantonarlo, come gli altri file che sono incompleti nel mio computer. Poi mio fratello mi ha dato il giusto supporto psicologico per continuare.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ultimamente ho un ossessione particolare per Felicia Kingsley. Mi piacerebbe essere alla sua altezza.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo in Penisola Sorrentina, precisamente a Piano di Sorrento. Ho sempre vissuto in Penisola, infatti i luoghi citati nel mio libro sono tutti reali e quasi tutti qui in Penisola Sorrentina che, magari sarò di parte, è un luogo magico.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mi piacerebbe continuare a scrivere e a far conoscere le mie storie a tutti. Spero di averne la possibilità.
Lascia un commento