
Edito da Salvatore Scalisi nel 2017 • Pagine: 184 • Compra su Amazon
"Il mondo dei clochard in una dimensione incantata e poetica." Ecco un modo possibile di definire il lavoro dell'autore. L'ottica con cui Salvatore Scalisi guarda i senza tetto e gli emarginati è benevole; egli è del tutto schierato dalla loro parte; è abilissimo a mettere in rilievo i loro sentimenti, le loro gioie, i loro dolori rassegnati. La vita di questi particolarissimi esseri umani, nel racconto, si svolge in una realtà ovattata; scorre cioè, in una dimensione sovrapposta alla realtà "normale" che resta in sottofondo. Allora l'una e l'altra realtà diventano due rette parallele che scorrono lontane all'infinito e non si incontrano mai, o quasi e, se si incontrano, è solo per scontrarsi, per evidenziare l'abisso senza fine che separa i due mondi. Tutto questo accade sullo scorrere di paesaggi tratteggiati a tinte sobrie e delicate come acquarelli. Bellissimi e pieni di grande fascino, le descrizioni degli interni ora spogli e tristi, ora luminosi e festosi.
Prof. ssa Maria Carmela Benfatto.

– Non ho mai creduto che i pennuti ti fossero simpatici – ammette Carlo, continuando a dispensare briciole di pane.
– Quale sarà la mia punizione?
-… ci sto ancora pensando. Non riesco a trovarne una plausibile.
– Non volevo ferire la tua sensibilità – rivela Stefano con aria scanzonata. – Chissà, magari un giorno riuscirò a legare con loro.
– È improbabile che ciò accada – dice Carlo, preso dalla sua maledetta tosse. – Non devi sentirti obbligato, hai ben altro a cui pensare.
– Il racconto è a buon punto.
– Bene. Questo significa che stai per finirlo. Da quello che ho visto, non mi sembra che tu abbia seminato abbastanza inchiostro.
– Non ho detto che sto per finirlo, ma che sono a buon punto. Diciamo che manca la parte finale. Un terzo del racconto.
– Capisco. Se ne parlerà dopo il Natale. –
– Sì –
Fatta pulizia delle briciole di pane, i piccioni ringraziano a loro modo togliendo il disturbo, mentre la grande radio affida alla pop star Christina Aguilera il compito di riscaldare l’ambiente. Un collega seduto distante si mostra piuttosto individualista nel cercare conforto in un rosso che sorseggia in apparente stato di trance.
– Se c’è una cosa che invidio ai tuoi piccioni, è il piacere di levarsi in volo.
– lo farai, stanne certo. Ti alzerai talmente in alto che ti sembreremo delle formiche. E non si tratterà di un sogno.
-… volerò in alto e non si tratterà di un sogno?
– Proprio così.
– Mi fai sentire un Dio. Mi piace.

Come è nata l’idea di questo libro?
Molti anni fa ho conosciuto un uomo, un ex professore di filosofia che, per vari problemi esistenziali, è finito a vivere in strada. Da lì ho preso spunto per scrivere la sua storia.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato difficile, perché avevo tutto chiaro in mente. Fin dalle prime pagine conoscevo perfino il finale del romanzo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sono un lettore onnivoro, per me non esiste un autore di riferimento, ognuno trasmette qualcosa di diverso. Ed è bello così.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nato e risiedo a Catania.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Attualmente sto scrivendo il terzo e ultimo episodio di “Athena”.
Lascia un commento