Edito da Segreti in Giallo Edizioni nel 2020 • Pagine: 197 • Compra su Amazon
Veleni di paese: una cantante disincantata e al termine della sua carriera fa ritorno al paese natale e si trova coinvolta in una losca vicenda di sospetti e di delitti. Un’incursione avvincente nel mondo della provincia e dei mille veleni che intossicano la sua esistenza.
Delitto perfetto: un industriale confessa all’avvocato l’intenzione di uccidere sua moglie. E la donna viene uccisa: ha messo in atto il suo progetto o è avvenuto qualcosa di imprevedibile?
La trasferta: i due personaggi delle tre storie, il Commissario Anima Lunga e la sua aiutante Romina si trasferiscono, in Germania per indagare sul suicidio-delitto di un emigrato italiano.
Intrighi appassionanti e personaggi singolari, ritratti con ironia, rendono questa lettura avvincente.
Leandro Castellani, è un collaudato autore e regista che alla tv e più sporadicamente alla radio e al cinema ha dato un valido e originale contributo spaziando dal grande sceneggiato (Le cinque giornate di Milano, La gatta, Incantesimo, ecc.) all’inchiesta storica (La bomba prima e dopo, Mille non più mille, ecc), alla biografia (Oppenheimer, Marconi,Tommaso d’Aquino, Don Bosco, Frassati, ecc.) e ottenendo i massimi riconoscimenti internazionali, dal Leone d’oro di Venezia al Premio Italia, ai massimi Premi nei Festival di Montecarlo, Mosca, Villerupt, Chan-chung (Cina)…
È autore inoltre di numerose pubblicazioni di carattere storico, giornalistico e di costume, di saggi sulla comunicazione e i media (Premio Fabbri, Premio Capri, Premio “Scrivere di cinema”), nonché di romanzi (Lavinia, Il profeta, Occhi da cinema, Caschè …).
– Vede, avvocato, mi trovo qui… per una questione… molto particolare…
Il tempo di accendere la sigaretta. L’uomo è un cinquantenne molto giovanile, capelli neri, abito raffinato, un garofano bianco all’occhiello. Solo un gentleman inglese si permetterebbe un fiore all’occhiello alle undici del mattino. Di fronte a lui, all’altro lato della scrivania di cristallo su cui campeggia un’unica cartellina in cuoio naturale, l’avvocato sta ascoltandolo con sussiegosa compostezza. Ma quel gesto di accendersi una sigaretta divenuto, dopo la messa al bando da parte dei governi, un atteggiamento plebeo oltre che una patente maleducazione, lo irrita non poco.
– Posso contare sulla sua discrezione naturalmente…
– Sulla mia discrezione totale, naturalmente. – gli fa eco l’interlocutore.
L’avvocato Aloisi è più giovane del suo cliente, almeno di una decina d’anni. Ma già sufficientemente affermato in una città di provincia che pullula di avvocati litigiosi, alla costante ricerca di imbelli clienti da aizzare uno contro l’altro. Interessante, quasi eccezionale, la circostanza che di fronte alla sua elegante scrivania, sieda uno dei primi industriali del luogo, l’ingegner Baldelli – qualcuno sospetta che sia solo un geometra -, un mobiliere che ha la sua brava fabbrica nella zona industriale fuori città, dove si assemblano semilavorati che arrivano dalla Polonia e dalla Romania. Un fatturato che non sfigura accanto a quelli dei magnati del settore.
– Non cercherò giri di parole. – e l’ingegner Baldelli assapora una lunga boccata emettendo una nuvola di fumo da far invidia a una Fiat col carburatore sballato – Presto detto. Io… voglio uccidere mia moglie…
E lo dice così, come comunicasse di aver cambiato cravatta o marca di calzini. L’avvocato aggrotta le sopracciglia e abbassa lo sguardo sulla cartellina, poi lo rialza imbarazzato verso il sedicente ingegnere. Tenta un sorriso di circostanza:
– Non credo di aver capito…
– Sì, sì, mi ha capito benissimo: voglio uccidere mia moglie!
– Ma…si rende conto di ciò che sta dicendo?
– Certo, è per questo che sono venuto da lei.
Nonostante la pratica curiale, Aloisi è a corto di parole. L’industriale Baldelli – sembra ci prenda gusto a lasciarlo in imbarazzo – prende ancora tempo, dividendo la sua attenzione fra la sigaretta e il suo allibito interlocutore.
– Vedo che è rimasto un po’ scioccato. Me l’aspettavo… Mi lasci spiegare. Lei sa chi sono io, naturalmente…
Certo, su questo l’avvocato non ha dubbi. Come si fa a non conoscere vita e miracoli dell’uomo più popolare della provincia?
– L’ingegner Augusto Baldelli, quello del mobilificio Baldelli… “Un mobile per ogni fortunato e un fortunato per ogni mobile”…
– Già, avrà visto gli spot su Telepesaro. Ho chiamato pure Jerry Calà come testimonial… ricorda? Sì, non mi posso lamentare, gli affari vanno bene… sto per aprire un nuovo stabilimento a Ravenna… Saprà anche che mi candiderò alle prossime elezioni…
La presuntuosa sparata dell’industriale ha ridato energia all’avvocato che ritrova la via per esibire una doverosa indignazione:
– Francamente non capisco come una persona seria, arrivata come Lei, possa venire da me per scherzare su certi argomenti…
Come è nata l’idea di questo libro?
Sono solito appuntare da sempre idee e spunti di eventuali soggetti “stereo-compatibili”, cioè passibili di essere sfruttati in un libro, in un telefilm, in un racconto. Penso sia avvenuto così: poi a un certo momento scatta la voglia – non chiamatela ispirazione – di andare avanti per vedere “come va a finire la storia”.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Autori di riferimento? Posso sparare nomi grossi? Fin da ragazzo lettore accanito di Alexandre Dumas – con l’amore del romanzesco puro – , di Charles Dickens – con l’amore per l’umorismo bagnato dal patetico -, e mettiamoci anche la buona Agatha Christie e il singolare giallista Stuart Kaminski. Senza dimenticare i gialli del mio amico d’infanzia Luciano Anselmi.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Nato a Fano, quindi marchigiano doc ma con forti influenze romagnole, ho vissuto per oltre mezzo secolo a Roma, esercitando il mestiere – o la professione – di regista, nel cinema e particolarmente nella tv, spaziando dal documentario all’inchiesta, al grande sceneggiato e quant’altro e girando il mondo per quanto è largo, e tondo, naturalmente. Sono tornato nella mia città natale da un paio d’anni.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Nonostante la mia ragguardevole età sono zeppo di progetti per il futuro. Fra quelli letterari c’è la mia curiosa e singolare autobiografia.
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