
Edito da Montag nel 2020 • Pagine: 174 • Compra su Amazon
La periferia di Parigi non è mai stata interessante per Marcel, che dopo lunghe giornate di lavoro non vede l'ora di lasciare casa dei suoi genitori adottivi per recarsi in centro città insieme a Héloïse, la sua ex compagna di scuola poi diventata una delle sue migliori amiche. Il ritrovamento di un pianoforte e di lettere datate nel 1953, culleranno Marcel sulle note dell'opera di Chopin, Notturno, rievocando sentimenti e nuove passioni che condurranno il ragazzo a fianco dei suoi nuovi amici, Léo, Claude e Pierre. Nel frattempo, Héloïse scompare misteriosamente. Le giornate, scandite sullo sfondo del teatro dell'opera di Parigi, diventeranno sempre più difficili e Marcel imparerà finalmente a conoscere sé stesso.

L’allegra e inquietante opera trentuno “The Tempest” di Beethoven scacciò la voce bassa e maligna della sua angoscia.
“Ormai hai consegnato tutto a me”, rideva quella, scavalcando le note sicure e veloci.
Colori, ecco cosa mancava.
Marcel conservava dei barattoli di tempere nell’angolo della stanza.
Buttò il primo, rosso. Una grossa chiazza si cosparse e intinse il disegno. Seguì un intero vado di blu. Giallo, viola al variare della musicalità.
La tempesta. Anche Parigi dalla sua finestra cambiava colore. Le note arrendevoli della scala maggiore si alternavano a quella della minore, più intense e moleste. Marcel parve di danzare e di cantare al boato della deflagrazione di un fulmine sull’asfalto.
Odio, violenza e tempesta. I colori non conoscevano pace dentro quelle scatole di plastica. Marcel lì utilizzo tutti.
Si sdraiò per terra e con l’affanno ne notò i difetti sulla parete. Erano nobili quanti le linee dritte. Non esistevano diversità, solo bellezza.
La creazione era così, senza peccato.
Un grammo di cocaina restava sulla mensola nella bustina trasparente, accanto alle lettere del ricercatore francese.
Marcel inspirò, la polvere gli entrò nelle narici come la prima volta.

Come è nata l’idea di questo libro?
Avevo diciassette anni quando iniziai a scrivere il primo foglio word. Non ero consapevole del meraviglioso viaggio che mi avrebbe regalato la letteratura qualche tempo dopo. L’idea nasce dal voler combattere i pregiudizi causati dall’ansia di doversi confrontare con il diverso. Molto spesso questo porta a costruire barriere, muri nei confronti degli altri. Ma quello di cui non siamo davvero consapevoli è che stiamo costruendo una corazza anche intorno al nostro stesso cuore. Mi sono allora chiesta cosa ci può aiutare? E la risposta è stata diretta: i sogni. Essere dei sognatori nella vita non è facile ma è sempre un elemento in grado di renderci “friabili”, di comprendere l’altro e di stabilire con lui/lei un rapporto di empatia costante.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato difficile portare a termine il progetto. Scrivevo e cancellavo per ore. Per questo ho deciso di affidarmi alla musica. Ascoltare melodie (classiche soprattutto) mentre scrivevo mi ha aiutata molto.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Se dovessi scegliere un autore di riferimento sarebbe Jane Austen.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Trani, una piccola città del sud Italia. Avendo vent’anni non ho ancora avuto la possibilità di trasferirmi, quindi questo è stato l’unico posto in cui ho vissuto per il momento.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Coltivare la mia passione per la letteratura è sicuramente uno dei miei obiettivi per il futuro. Non solo continuerò a leggere molto ma mi auguro anche di migliorare l’abilità di scrittura.
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