Con il vento a favore
Edito da Capponi Editore nel 2018 • Pagine: 225 •
Olivia è una ragazza come tante, ha un lavoro che non la soddisfa completamente, un compagno stabile con il quale vive un rapporto privo di passione e una vita che ha sempre immaginato e alla quale si è assuefatta senza rimpianti.
Molto presto però la ragazza si troverà a fare i conti con una serie di eventi che ne scuoteranno profondamente l’esistenza. I castelli di sabbia inizieranno pian piano a sgretolarsi, mettendo la donna di fronte ad una nuova consapevolezza: nella vita non sempre tutto va come avremmo voluto.
Olivia è una donna forte e risoluta e non impiegherà molto tempo a comprendere che il punto di partenza è solo uno: se stessa. E sarà proprio quello il principio della sua rinascita.
Si troverà costretta a riorganizzare la quotidianità e a combattere contro noia e frustrazione, vivrà momenti di forza e altri di estremo sconforto, ma in questo modo, si renderà conto che solo abbattendo i muri della consuetudine si può costruire una vita libera da schemi, da aspettative sbagliate e sogni illusori. Una volta capito questo, la sua vita cambierà; tutte le circostanze inevitabilmente saranno attratte dalla nuova consapevolezza della donna. Olivia scoverà in se stessa una forza che non pensava di avere e, con l’aiuto delle amiche di sempre, troverà il coraggio di reagire e di andare avanti, verso la ricerca della felicità. E ben presto, nella sua vita entrerà un uomo misterioso, con il quale allaccerà un rapporto inusuale, basato sulle pagine di un libro antico… Giorno dopo giorno, la donna comprenderà che solo superando i propri limiti si può trovare la "vera" strada. E nel frattempo, la storia con “l’uomo del libro” diventerà sempre più coinvolgente e stimolante, con la complicità di un vecchietto bizzarro.
Per un attimo il mio pensiero vola verso il ricordo del suo sguardo. Due occhi magnetici, profondi, che sembrano entrare direttamente nell’anima. Lui non guarda, lui entra nelle profondità più nascoste dello spirito, nei meandri più remoti del mio Io. Il suo sguardo mi trascina in un mondo sconosciuto, inesplorato, dove ci siamo solo noi: io e lui.
È una magia, un incantesimo. È un nuovo mondo…
Ma che senso ha tutto questo? È talmente assurdo, sto impazzendo, ma questo non è il momento di pensarci, ho abbastanza tempo per capire dove mi condurrà questa follia. Mi riconcentro sul libro. Riguardo quello che ho scritto:
“..è solo perché quegli occhi avevano bisogno di essere trovati.”
Chi sei uomo misterioso? Qual è il significato di questo libro?
È dannatamente vero. Per tutto questo tempo ho cercato qualcosa senza sapere dove trovarla. Forse ho sempre sperato che qualcuno prendesse la mia mano per condurmi da qualche parte, o che semplicemente mi indicasse una direzione. E’ proprio questo il senso della frase che ho scritto di getto, senza nemmeno sapere io stessa cosa volessi intendere.
La perdita del lavoro, il tradimento e tutto quello che inevitabilmente è accaduto, sono stati solo degli scossoni, dei fattori esterni piovuti dal cielo per farmi cambiare rotta. La mia vita “pseudo perfetta” in realtà era solo una splendida gabbia dorata che avevo costruito con le mie stesse mani per paura. Io l’avevo scelta come riparo da ogni tipo di emozione forte e come scudo da ogni sofferenza. Ma non avevo messo in conto che prima o poi dalle prigioni si vuole scappare e che arriva sempre il momento in cui un’aquila capisce che il proprio istinto è quello di volare e non di rimanere imprigionata in una, seppur splendida, voliera.
La mia convivenza è stata un fallimento, il lavoro non era altro che una fonte di frustrazione, ma io continuavo imperterrita a considerare quella vita, perfetta e non l’avrei mai cambiata se non fosse stato per le circostanze esterne. Quindi ora più che mai sono convinta che nelle avversità si nascondono le occasioni più grandi e propizie, d’altronde certe cose si possono capire solo uscendo dalla gabbia.
Adesso ho solo un desiderio, quello di volare via.
Riabbasso lo sguardo sul libro e mi soffermo sulla sua scrittura: a prima vista è meravigliosa, sembra quella degli uomini di atri tempi; fantastica! Ho sempre avuto una predilezione per le scritture particolari, soprattutto per quelle arzigogolate, con T lunghe, B, P e D attorcigliate e originali. Non sono un’esperta di scrittura, ma quando mi imbatto in caratteri di questo tipo, ho l’impressione di avere davanti una persona creativa e poco piatta: decisamente interessante. Ma mi basta ripensare al suo sguardo per scoprire i misteri dell’universo. Stringo un pugno e inizio a leggere.
«Non nascondo la sorpresa e la gioia di trovare una tua risposta.
Ma andiamo con ordine…
“…è solo perché quegli occhi avevano bisogno di essere trovati…”
Non sono un estimatore della parola “bisogno”. Ti aspetti davvero che un principe azzurro dal cavallo alato ti prenda con sé, per portarti via in un mondo lontano e meraviglioso? Rimanendo in tema fiabesco, non credi forse che Cenerentola avrebbe potuto ribellarsi e scappare da sola anziché sottomettersi alla matrigna? Vedi, io penso che gli occhi si incontrino perché quello è il loro momento e non perché abbiano alcun tipo di necessità, se non quella di trovarsi.
Vuoi sapere chi sono? Sono uno come tanti. Lavoro, vado al cinema e sono un amante dell’opera. Ti starai chiedendo come mai una persona comparsa dal nulla sia qui a scrivere su un assurdo libro artigianale. Stai tranquilla, non sono un matto e non sono pericoloso. Il tuo sguardo non mi ha lasciato indifferente e, se me lo consentirai, andrò fino in fondo, per capire chi si cela dietro quella patina di malinconia. Perché non davanti ad un buon calice di vino? Ci sarà anche quello se vorrai. Ma prima voglio conoscerti per davvero, senza gli imbarazzi e le inibizioni che un incontro fisico inevitabilmente comporterebbe. Potrei chiederti il numero di telefono per parlare liberamente, oppure riversare la conversazione su una chat, più rapida e immediata. Ma credimi, per quando la tecnologia possa essere d’aiuto, toglie la magia e la poesia del dialogo. E’ inusuale, lo capisco, e capisco anche se deciderai di mettere fine a questa assurda conversazione. Ma lasciami dire solo una cosa: non sempre ciò che reputiamo convenzionale potrà garantire una strada priva di ostacoli o di rischi. Sta a te decidere se buttarti in una avventura apparentemente priva di senso o meno.
Un’ultima cosa. Se deciderai di scrivere, lascia il libro nel negozio di antiquariato dietro il bar.
Aspetterò la tua risposta con fiducia. V.»
Chiudo il libro e lo stringo forte al petto, poi faccio un respiro profondo e mi sdraio sull’erba, continuando a respirare lentamente, come se volessi fermare il tempo.
Rimango in questa posizione, senza muovermi e senza pensare a nulla per qualche minuto. Voglio solo essere il più rilassata possibile per rielaborare ogni sua singola parola. Il cuore inizia a battere all’impazzata non appena il mio pensiero ritorna alla sua scrittura, alle sue frasi, al suo sguardo. Ed è proprio ciò che vedo nel libro: degli splendidi occhi magicamente materializzati nelle parole appena lette, occhi che mi guardano come se fossero fisicamente davanti a me.
Rimango per terra e mi metto supina. Riapro il libro e rileggo le sue parole una, due, dieci volte e ad ogni lettura mi rendo sempre più conto che quell’uomo è proprio ciò di cui ho bisogno in questo momento. Sorrido, mi sento tremendamente bene per la prima volta dopo mesi, anzi, di più. Non poteva capitarmi stampella migliore! Accidenti, questa è una delle cose più incredibili che mi sia mai successa. Sembra che il vaso di Pandora che ho scoperchiato, stia attirando le situazioni più assurde, e sono sicura che se l’avessi lasciato chiuso sarei rimasta trincerata nel mio piccolo mondo fatto di paure e abitudini.
Mi chiede se mi voglio buttare in una avventura apparentemente priva di senso? Non voglio altro! Non voglio davvero altro.
Non perdo tempo; mi siedo sulla panchina, prendo la penna che fortunatamente conservo sempre in borsa e inizio a scrivere. Fremo dalla voglia di comunicare con questa persona, è come se non aspettassi altro che ricevere un qualsiasi cenno da parte sua. Una chat sarebbe stata perfetta, immediata, senza tutti questi inutili giri e tempi morti, ma è l’ultimo uomo sulla faccia della terra da cui mi potrei aspettare qualcosa del genere. È così retrò… Sembra uscito direttamente dal libro di pelle che mi ritrovo sulle ginocchia. E va bene, mi armerò di pazienza e cercherò di calarmi in questo mondo fantastico, quanto assurdo.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di scrivere “Con il vento a favore” è nata per puro caso. Non ho mai pensato di poter fare una cosa del genere, visto che ho sempre lavorato in altri settori. È successo che un giorno, come per magia ho posato le mani sul computer ed è iniziata questa incredibile esperienza. Non avevo in testa né lo schema, né una trama da buttare giù, ho chiuso gli occhi e mi sono ascoltata, senza sapere dove andare. Ho seguito il vento ed è stata una scoperta meravigliosa…
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non ho avuto particolari difficoltà a portare a termine il romanzo. Certo, non avendo un’idea di massima in testa, mi è capitato di trovarmi davanti a punti morti e chiedermi: “e adesso che scrivo?”, ma la voglia di andare avanti è sempre stata talmente forte da farmi continuare come un fiume in piena, con grandissimo entusiasmo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Cerco di non farmi influenzare in alcun modo dai libri che ho letto. Sono alla ricerca di uno stile personale, anche se ormai si è scritto di tutto e sono state utilizzate tecniche di ogni genere. In ogni caso il mio obiettivo è quello di trovare una strada tutta mia, per evitare di essere paragonata o di auto-paragonarmi a qualcuno. Se proprio dovrà essere, mi auguro che siano gli altri, un giorno, ad ispirarsi alla Capriglione. A parte gli scherzi, per tutto il periodo di stesura del libro mi sono rifiutata di leggere altro e anche ora faccio un po’ fatica, proprio per evitare contaminazioni. È un rifiuto istintivo, sbagliato forse, ma naturale. Passerà di certo…
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Roma dal 2001. In passato ho vissuto a Catanzaro, a Milano e a Parma.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho scritto un secondo romanzo, dal titolo “Variazione”. Con il vento a favore non ha neanche un anno di vita, quindi sto andando molto a rilento con la ricerca di un nuovo editore, non voglio mettere troppa carne sul fuoco. Non ho fretta, anche se il desiderio di fare un salto in avanti e di proseguire in questo incredibile cammino c’è ed è in continuo fermento! Continuerò, non ho nessuna intenzione di fermarmi proprio ora. Questo è solo l’inizio.