
Edito da Anguana Edizioni nel 2015 • Pagine: 186 • Compra su Amazon
Questo libro, nato all\'interno del progetto web \"Le vere origini di Halloween\" è un dono a tutti i lettori affinché sia possibile eliminare pregiudizi insensati e luoghi comuni e cominciare finalmente a comprendere le vere origini di Halloween. Il lettore si ricrederà su cosa sia davvero l\'antica commemorazione celtica dei defunti, sulla sua disappartenenza alla cultura americana e su quanto le tradizioni italiane provengano proprio dagli antichi insegnamenti nord-europei. E comprenderà \"perché le mascherate di Halloween, lungi dall\'essere manifestazioni sacrileghe, sono di fatto cerimonie sacre le cui radici affondano nella notte dei tempi\" (J. Markale) e nelle profondità del nostro inconscio collettivo.
Chi legge questo libro compie realmente un viaggio iniziatico nel mondo di Halloween da cui non tornerà senza essere cambiato. Un testo multiprospettico, scritto da autori e storici italiani. Insomma: Halloween senza maschere!

Introduzione
Questo libro nasce dall’esigenza di portare un po’ di chiarezza su quella che è, a tutti gli effetti, la festa più controversa dell’anno.
Halloween è spesso percepita in modo poco rassicurante o considerata “un’americanata” nei casi migliori e le cause vanno ricercate, ahimè, nella mancanza di reali informazioni da una parte e nel bigottismo di alcuni dall’altra. È ormai tristemente noto che determinati gruppi religiosi si diano un gran da fare per demonizzare una festa che di satanico non ha proprio nulla: Halloween proviene dall’antica festa europea chiamata Samhain (o Samonios) i cui connotati erano quelli di una tradizionale commemorazione dei defunti: esattamente come il nostro Primo Novembre, che a ben vedere conserva molti dei tratti caratteristici di quella antica.
Ogni anno abbiamo a che fare con bufale e dicerìe di ogni genere e la cosa più triste è vedere che molte persone rimangono abbindolate da facili motivi per sfogare le proprie intolleranze verso qualcosa che non conoscono affatto. Nonostante il lavoro di molti storici e ricercatori, ancora oggi, nel periodo di Ottobre, ci ritroviamo a dover spiegare che Halloween è più italiana di quanto non si creda e che non è mai esistito alcun legame con quello che la Chiesa Cattolica definisce “il Male”.
Nel 2013 noi quattro autrici: Monica Casalini, Sarah Bernini, Chiara Rancati e Luce (Alessandra Luce Menegatti), ci siamo decise a porre rimedio a quella che stava diventando una situazione dai toni medievali. Abbiamo quindi dato vita al progetto “Le Vere Origini di Halloween” costituendo innanzitutto un sito web e una pagina Facebook dove incanalare tutte le informazioni utili: fonti storiche e attuali, documenti, articoli scritti da autori noti, consigli per i genitori e molto altro. Lo scopo è quello di fornire a tutti gli strumenti per trarre in piena autonomia un giudizio reale, al di fuori delle falsità che spesso girano on-line.
Il grande successo del progetto nell’Ottobre del 2014 ci ha portate successivamente a pensare di realizzare qualcosa di più incisivo, qualcosa che arrivasse a tutti, anche fuori da internet. E così, grazie al grande lavoro svolto dagli autori che leggerete in queste pagine, è nato il libro che avete ora fra le mani: un testo completo su ogni aspetto della festa a partire dagli arbori celti fino ai giorni nostri; come la festa si sia trasformata nei secoli, quali sfumature abbia preso e i luoghi che ha incredibilmente toccato, soprattutto in Italia.
E, sopra ogni cosa, quanto sia vicina al nostro modo di celebrare la festa dei morti.
Il nostro intento è di rendere giustizia ad una festività che fa parte del nostro vissuto, anche se apparentemente ce ne siamo dimenticati negli ultimi decenni. Un tassello della nostra identità sociale che va recuperato e rimesso al proprio posto.
Alessandra Luce Menegatti
Chiara Rancati
Monica Casalini
Sarah Bernini
Halloween e la storia delle sue origini
Le origini di Samhain si perdono nella notte dei tempi. Immaginate di trovarvi in età precristiana, nel Nord Europa dove il freddo invernale costituisce un nemico invisibile che ogni anno falcia via le vite di tante persone di ogni villaggio. Siamo alla fine di Ottobre e il freddo pungente annuncia la fine dell’Estate e l’inizio dell’Inverno: Samhain.
Questa parola deriva dal gaelico antico “Sam Fuin” ovvero fine dell’Estate (nel tempo Samhuinn in gaelico e Samhain in inglese antico). Gli antichi Celti dividevano l’anno in due grandi stagioni in base alla transumanza del bestiame e questa festa segnava la fine dei raccolti e l’inizio della parte buia dell’anno. Come detto, questo è l’ultimo raccolto, quello più importante che si spera essere anche il più abbondante perché dovrà fornire cibo per tutti i mesi invernali, garantendo la sopravvivenza di tutti.
Samhain, come ben sappiamo, costituiva per gli antichi una porta di passaggio tra una stagione e l’altra che all’epoca erano sinonimo di luce e buio. Dalla stagione del sole e della crescita si passava in un batter d’occhio a quella del freddo e della “morte” nel senso più lato del termine. In fondo moriva la natura, la vegetazione e… molta gente. Dobbiamo tenere presente che la morte veniva percepita e considerata in maniera enormemente diversa da oggi: essa era una presenza costante nella vita di tutti giorni poiché malattie, freddo, carestie, incidenti, guerre e attacchi da parte di animali feroci erano all’ordine del giorno. Ecco, quindi, che “sorella morte” non era altro che il rovescio di una medaglia. Niente di più. E’ vero anche che il rapporto con i defunti era altrettanto diverso da quello che abbiamo noi. Samhain segnava il capodanno e durante quella notte si pensava che i mondi dei vivi e quello dei morti avessero confini più sottili, evanescenti, tanto da permettere agli uni di comunicare con gli altri. Ecco, quindi, che la comunicazione con i propri avi divenne una tradizione irrinunciabile, come vedremo nelle prossime pagine, e piano piano si avviò verso varie forme di divinazione. Ecco perché, ancora oggi, Samhain è considerato il giorno più proficuo per la divinazione.
Uno di questi modi di comunicare era quello di mettere una candela all’interno di una rapa cava posta fuori dalla finestra; questo sarebbe servito ai propri defunti a ritrovare la via di casa e far visita ai parenti, sia manifestandosi materialmente con segni e prodigi, sia in sogno.
Quando, centinaia di anni dopo, i primi coloni irlandesi si trasferirono in America portarono con sé un bagaglio folkloristico rimasto pressappoco identico; tuttavia, nel Nuovo Mondo non vi erano rape adatte allo scopo, perciò essi le sostituirono con le zucche, tipiche del posto. A quel punto, anche la tradizione stessa subì qualche trasformazione: le zucche erano abbastanza grandi per essere decorate o intagliate con facce spaventose al fine di allontanare gli spiriti indesiderati e non passò molto tempo prima di arrivare alle classiche zucche di Halloween.
Come si può ben immaginare, le sfaccettature più profonde di Samhain sono un multiverso di concetti, legami e situazioni che vanno affrontate con un tono più accademico.
Lasciamo quindi la parola agli eminenti autori che nelle prossime pagine sapranno apportare il proprio contributo in maniera eccellente.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata a seguito delle numerose dicerìe che ogni anno affliggono la festa di Halloween e chi vuole parteciparvi. All’inizio abbiamo fondato un gruppo e un sito online (Levereoriginidihalloween.it) per rispondere in maniera accurata a chi osteggiava la festa adducendo motivazioni a dir poco fantasy. C’è chi sostiene che sia una pagliacciata americana, chi invece addirittura la considera una festa di Satana. Nulla di più falso: Halloween deriva da un’antica festa agricola europea, con radici anche italiane. Oggi contiamo più di 14.000 fan sulla nostra pagina Facebook “Le vere origini di Halloween” e il libro è stata la naturale evoluzione del nostro lavoro. 21 studiosi e storici italiani hanno dato il proprio contributo al libro per sostenere la nostra causa e non potremmo esserne più grate e fiere.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Sin da subito abbiamo capito che sarebbe stata una vera epopea: dovevamo reclutare studiosi e storici italiani, capire quali sezioni volevamo sviluppare – anche in base alla branca del loro settore di studio -, contattare gli illustratori, mettere insieme il tutto e trovare una casa editrice disposta a supportarci. Il tutto a costo zero. C’è voluto più di un anno di lavoro ininterrotto, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, con grande soddisfazione di tutti.
Quali sono i vostri autori di riferimento?
I nostri autori di riferimento sono moltissimi, sarebbe impossibile metterli tutti. Ma in generale siamo orientate verso gli autori storici che trattano anche antropologia.
Dove vivete e dove avete vissuto in passato?
Siamo tutte e quattro divise geograficamente: Lombardia, Veneto, Emilia e Regno Unito. E tutte abbiamo vissuto in altri luoghi, sia italici che esteri.
Dal punto di vista letterario, quali sono i vostri progetti per il futuro?
Per il futuro abbiamo tutte grandi progetti. C’è chi si occupa di scrivere saggistica sulle festività precristiane, chi lavora al fenomeno neopagano italiano e chi si dedica all’erboristeria e alla magia popolare.
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