Edito da Francesco Bortone nel 2020 • Pagine: 216 • Compra su Amazon
Nel 2042 in un mondo governato da un gigantesco agglomerato di nazioni chiamato USE, che fa della connessione ad Internet smisurata il suo strumento di controllo e amministrazione, tantoché le persone non hanno più bisogno di uscire dalle loro abitazioni, uno scrittore in cerca di libertà parte per il suo lunghissimo viaggio verso il Giappone, nazione autonoma. Durante il viaggio troverà davanti a sé città con strade deserte e ristoranti e hotel gestiti da intelligenze artificiali, in una realtà dove gli unici mezzi di trasporto sono elettrici e le banconote sono ormai solo un ricordo, così come tutto ciò che è di carta. Lo scrittore nella sua lunga traversata si ritroverà di fronte a numerosi misteri legati a USE e ad un gruppo chiamato La Resistenza che pare voglia ribellarsi al sistema. Che cosa farà lo scrittore? Continuerà a fuggire da un luogo che non fa per lui o si unirà alla lotta per cambiarlo?
Lei, Veronique, era una modella di Parigi che stava cominciando a farsi un nome tra i migliori fotografi, ma proprio a quel punto decide di andarsene via per non rimanere imprigionata negli USE. Una storia la sua in cui mi rivedo moltissimo. A differenza mia, lei non conosce la sua meta, ma vuole trovare una città in cui ricominciare a fare la modella in un mondo che sia davvero vivo, non come quello in cui ci troviamo adesso. A lei piace vedere il viavai di gente per le strade, il traffico e i bar pieni, le luci accecanti di una lunga nottata passata in giro con gli amici. È una persona davvero solare e piena di vita, con il sorriso sempre stampato in faccia ma che allo stesso tempo dà l’impressione di saper vivere tutte le emozioni esistenti con il massimo impegno. In poche parole non sembra per niente una di quelle ragazze stupide che sanno soltanto ridacchiare e sparlare, quelle ragazze che sanno trovarsi solo ragazzoni muscolosi e incapaci di formulare una frase di senso compiuto, per poi andare in giro a parlare di quanto sia importante il vero amore quando in realtà tradiscono di continuo… e vengono tradite di continuo.
Veronique no, sembra diversa e mi incuriosisce.
I suoi capelli sono così biondi che ogni singola e apparentemente fioca luce riesce a riflettercisi, occhi azzurri e limpidi che fanno pensare al ghiaccio, ma anche all’oceano. Un nasetto dolce e delicato, come le piccole e rotonde labbra, il mento e gli zigomi e le guance.
Dopo altri minuti di conversazione, mi rivela che la sua macchina per un problema sconosciuto non si accende
più e mi chiede disperatamente di poterla accompagnare. Come faccio a dirle di no? Non potrei
mai lasciare una persona indifesa e immobile su un ponte lungo chilometri, al freddo e al gelo. Avrei detto sì anche al più puzzolente dei barboni, ma diciamo che le coincidenze hanno fatto un ottimo lavoro questa volta.
Dopo averla aiutata a prendere tutte le sue cose, in gran parte valige piene di vestiti, rientriamo in macchina e partiamo insieme verso la fine del ponte che porta alla Svezia.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è arrivata dando un’occhiata al mondo attuale e alla grande importanza che Internet ha raggiunto nelle nostre vite. Attraverso questo ragionamento, la domande che mi sono posto sono state: “Che cosa accadrebbe se un governo ci imponesse di utilizzare la connessione ad Internet per avere un controllo maggiore sul popolo? Come agirebbe questo governo per riuscire nel suo obbiettivo? Come vivrebbero le persone in un mondo del genere?”
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Nonostante avessi preparato minuziosamente la trama, i personaggi, gli intrecci e così via, dopo poco tempo non riuscivo ad andare avanti nella stesura del testo, mi sentivo come bloccato, avevo la sensazione di stanchezza solamente sedendomi dinanzi al mio computer. Dopo più di un mese passato senza scrivere, ho finalmente capito che avevo bisogno di un programma giornaliero per poter scrivere al meglio; infatti, dividendo la mia intera giornata in trenta minuti alla volta, alternando le mezz’ore in cui scrivevo e le mezz’ore di riposo, aggiunte allo svegliarsi presto la mattina (07:00), sono riuscito a scrivere al meglio delle mie capacità senza stancarmi troppo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
I miei “mentori” non fanno parte del solo panorama letterario ma anche cinematografico, fumettistico e videoludico. Ciò che li accomuna è il luogo di nascita, il Giappone. Osamu Tezuka è colui che mi ha fatto innamorare della fantascienza con il suo “Astro Boy”. Haruki Murakami è lo scrittore che mi ha colpito di più attraverso il suo stile unico, soprattutto con “Kafka sulla Spiaggia”. Hideo Kojima mi ha accompagnato per tutta la vita grazie a “Metal Gear” che ha impiantato in me gli input per una narrazione intrecciata e piena di colpi di scena, fatta di complotti politici, problemi esistenziali e scene mozzafiato. Infine Yasujiro Ozu, che è riuscito a farmi innamorare del Giappone in tutte le sue forme, in particolare quello raccontato da lui, un Giappone che cambia radicalmente nel Dopoguerra, visibile soprattutto nel suo capolavoro “Viaggio a Tokyo”.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Al momento vivo in Ciociaria, che tra l’altro è il luogo dove ho passato la mia infanzia. Per cinque anni ho vissuto in Abruzzo, più precisamente a San Salvo.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho già tre progetti preparati e pronti per essere scritti sotto forma di romanzo per il breve futuro. Questi tre saranno romanzi distopici fantascientifici così come “In Viaggio Verso Tokyo”, dato che per i primi anni intendo focalizzarmi su questo genere e migliorare il mio stile. Più in là, chissà…
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