Edito da Edizioni del Loggione nel 2020 • Pagine: 105 • Compra su Amazon
La vita di Dafne viene stravolta dal ritorno di Beatrice, amica d’infanzia e suo primo amore.
In un ambiente scolastico prettamente omofobo, sfuggendo alle grinfie di bulle feroci come fiere, Dafne ricorrerà ad ogni stratagemma pur di conquistarla, giungendo poi a chiedersi se non sia invece meglio ascoltare i consigli di Virgilia, la sua migliore amica che la sprona a dichiararsi apertamente.
Solo intuendo cos’è giusto conquisterà il cuore di Beatrice.
I nostri genitori erano vicini di casa e quindi noi giocavamo spesso assieme. Io amavo scriverle dei bigliettini, dato che mi vergognavo a parlare ad alta voce. Lei a volte li leggeva, altre volte li strappava e non mi rivolgeva la parola, finché io non mi decidevo a dire qualcosa. Era fatta così.
Un giorno, sua madre venne trasferita per lavoro e così traslocò tutta la famiglia. Non avevo mai avuto il coraggio di dire a Beatrice che mi piaceva, quindi lo feci prima che partisse.
Mentre non ci vedeva nessuno, le diedi un lecca-lecca a forma di cuore e le dissi “mi piaci”, tenendo la testa bassa e il braccio teso, con la mano tremante che reggeva il dolce dono. Quando lo prese, scappai via e mi rifugiai nella mia cameretta.
Guardai dalla finestra: c’era un furgone bianco, riempito di scatoloni, che stava per partire. E dietro, la macchina dei suoi genitori. La vidi un’ultima volta, intenta a divorare il lecca-lecca che le avevo dato. Risi di gioia e mi gettai sul letto. Il fatto che avesse accettato il mio cuore, mi rendeva troppo felice per farmi dispiacere della sua partenza.
Il tempo passò in fretta e mi ritrovai a frequentare il secondo anno di liceo. Beatrice restava solo un tenero ricordo della mia infanzia.
Come è nata l’idea di questo libro?
Desideravo semplicemente rappresentare una normale storia d’amore tra adolescenti, in questo caso due ragazze. La protagonista racconta in prima persona l’innocenza del primo amore, ricordo della sua infanzia, che diventa poi un desiderio più ardente durante l’adolescenza. Non mostro la storia di una ragazza che non si accetta, bensì della classica adolescente un po’ goffa e un po’ incompresa, che sa pienamente cosa desidera e cerca di districarsi in un ambiente scolastico difficile, non solo per l’omofobia. Alla fine dei conti, la protagonista si ritrova ad affrontare quelli che sono i problemi di molti, come la propria timidezza che la rende remissiva e spesso vittima di bullismo o le tipiche paure, come un’eventuale delusione d’amore. “Vita nuova, vecchia storia” nasce come racconto breve, scritto in un paio di giorni. Ho deciso in seguito di allungarlo, modificare alcune parti e aggiungere altri personaggi, di modo da approfondire meglio la storia, potendo, inoltre, fare più rimandi alle opere “Vita Nuova” e “Inferno” di Dante, alle quali mi sono ispirato.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Ho impiegato circa un mese, non saprei dire quanto sia stato difficile, ma spero di essere riuscito a dare vita a una bella storia.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Amo i classici e apprezzo le opere di Dostoevskij. Di recente mi sono aperto alla lettura di altri generi e autori. A conquistarmi davvero è la capacità di un autore di narrare e mostrare il susseguirsi degli eventi, catturando pagina dopo pagina il lettore, facendolo immergere nella vicenda e nell’animo dei suoi personaggi. A colpirmi sia per lo stile, sia per la profondità delle storie, è la scrittrice Han Kang, quella che indubbiamente preferisco e leggo con infinito piacere.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nato in Sicilia, dove vivo tuttora.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Desidero continuare a scrivere e spero di avere altre opportunità in futuro.
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