Edito da LETTERE ANIMATE nel 2018 • Pagine: 172 • Compra su Amazon
Grifo è un aviatore caduto da eroe al termine della seconda guerra mondiale. Lascia una vedova che porta in grembo sua figlia, una bimba destinata a crescere in un contesto difficile, a diventare una ragazza fragile ed insicura. Il desiderio di ritrovare in sé un segno anche minimo del coraggio e della solidità paterne la spinge a percorrere le vie del cielo. Il volo inizia come una ricerca, ma ben presto diventa una passione. Il destino ha però in serbo per lei un percorso diverso, particolare e complesso, al termine del quale si sentirà vicina ed unita a quel padre idealizzato e mai conosciuto.
…Con dolore e sgomento, nel momento della prova avevo imparato a combattere per difendermi, ma anche ad attaccare. Forse un giorno avrei imparato ad osare. Come Greif. Quando parlavo di lui, di mio padre, lo chiamavo sempre con il suo nome di battaglia, mai con il suo nome di battesimo, Albrecht, raramente con l’appellativo di “babbo” o “papà”.
Forse perché l’ultima volta che qualcuno ha chiamato il suo nome è stato in un duello aereo ed in quel frangente il suo nome deve essere stato Greif, Grifo.
Pensai intensamente, molto intensamente a lui mentre sorseggiavo la mia tazza di the e contemplavo il lago dorato; in modo totalmente inesplicabile, lo sentii lì vicino. Chiusi gli occhi e sopraggiunse una sensazione meravigliosa: l’abbraccio paterno che avevo tanto a lungo cercato volando nei cieli mi parve di avvertirlo lì, in quella pausa di intimo raccoglimento. Riaprii gli occhi, lo spettacolo del tramonto sul lago si stava facendo struggente. Il cielo sullo sfondo era infuocato, mentre lo specchio d’acqua si inscuriva sempre più. Il candore della neve caduta sulla vetta del Monte Rosa era l’elemento di spicco di quell’attimo indimenticabile. La riva piemontese del lago brillava delle luci della notte, piccole e tremolanti stelle accese dalla mano dell’uomo.
Il seme di Greif era rimasto sepolto dentro di me, sotterrato in profondità nella mia paura di vivere, per oltre cinquant’anni. Ora, con la sua forza naturale, aveva sbaragliato uno spesso strato di umana fragilità e di angoscia e si stava preparando a germogliare.
C’è un tempo e un luogo giusto per il principio e la fine di ogni cosa…
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo libro è nata dalla mia passione per l’aviazione e da un intreccio tra autentiche storie di vita ascoltate dai loro protagonisti ed il continuo lavoro della mia fantasia.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Ho scritto il libro di getto in pochissimo tempo. In seguito, ho dedicato un lungo periodo alla rilettura ed alla revisione. Non mi sento di parlare di difficoltà: la trama svolazzava da tempo nella mia mente, ho iniziato a scrivere quasi per gioco. Un gioco che è diventato passione.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
L’autrice che in questo momento mi attrae particolarmente è Elena Ferrante. In passato ho seguito attentamente Jorge Amado Tra gli autori storici, amo molto Verga e Quasimodo. L’autrice che ho letto per prima in assoluto, ai tempi della prima adolescenza, è Liala.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Livorno da molti anni, ma sono nata in lombardia, la mia città, Sesto Calende, si affaccia sulle acque del Verbano, nel punto in cui il lago si versa nel fiume Ticino.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto partecipando ad un concorso letterario ed ho inviato un mio romanzo inedito ad una casa editrice nell’ambito di una selezione nuovi autori. La mia pennetta elettronica custodisce altri due romanzi inediti, i quali attendono di scoprire il loro futuro.
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