
Edito da DZ Edizioni nel 2020 • Pagine: 170 • Compra su Amazon
Come ci è finito in quel saloon, e perché quel bruto col cappellaccio da cowboy lo sta aggredendo? Davide non ricorda nulla, né ha il tempo per rifletterci. Certo il cielo grigio nel quale brillano costellazioni rosse sangue non promette nulla di buono. Possibile che quel luogo alieno sia realmente l'oltretomba, un dannato purgatorio-western, così come gli vogliono far credere i bizzarri componenti del gruppo capeggiato dallo stregone voodoo che lo salvano dalle grinfie del suo aguzzino? Un macumbeiro al soldo di un Dio avvolto dall'anonimato, che gli promette, niente meno, di poter tornare alla sua vecchia vita e dai propri cari. Ogni atto magico però necessita di adeguate offerte di sangue, e Davide lo scoprirà a proprie spese, trovandosi innanzi a scelte che determineranno il futuro della sua stessa anima.

Rovino sulle ginocchia sentendo lacrime scorrermi sulle guance. Dove diavolo sono finito ? L’uomo si avvicina, ogni passo scandito dal tintinnare degli speroni. Le altre persone di questo saloon grottesco non battono ciglio, immobili e perse nei propri fottuti pensieri da mentecatti. Delicatamente il cowboy mi solleva e fa per spolverarmi le vesti. Solo ora mi accorgo di indossare quello che sembra un sacco di juta. Che mi è successo ? « Ti capisco ragazzo, sei confuso, vero ? » Ragazzo ? Avrà sì e no qualche anno più di me. « Non temere, ora sei in buone mani. » Lo fisso negli occhi vedendo solo un misto di determina- zione e follia. Per lo meno non mi ha ancora aggredito. « Vieni, prendiamo da bere, ti farà bene. » Sono talmente fuori di me, spaventato e confuso, che l’i- dea di ingollare un po’ d’alcool mi pare la soluzione migliore. Ci accomodiamo al bancone e il tizio mi offre una sigaretta. « Purtroppo il bastardo » dice indicando il posto dove sarebbe dovuto giacere il cadavere dell’energumeno, dissoltosi nel nulla, « ha fatto fuori il tuo canarino, altrimenti ti avrebbe spiegato tutto. » Il mio canarino ? Il mio canarino mi avrebbe spiegato tutto ? « Due, mister, per cortesia » dice l’uomo al barman non distogliendo lo sguardo dal mio volto. Devo ispirare compassione nello stato confusionale in cui verso, ma questo tizio pare abbia il volto intagliato nel basalto. « Io sono Sparviero » si presenta, forse cercando di farmi coraggio, di farmi capire che è un amico, non ha cattive intenzioni, ma sono sotto shock e comunque non potrei risponder- gli neppure se volessi : non ho idea di come mi chiamo.
Questa constatazione non fa che gettarmi ancor più nello sconforto. Sento il panico montare nell’addome risalendo i polmoni e bloccando le vie respiratorie. Boccheggio. Il tizio mi posa una mano sulla spalla, a confortarmi, poi un altro globo luminescente e cianciante mi appare innanzi. Mi ritraggo, certo che il pistolero mi faccia lo scalpo pur di impossessarsene. Il barman nel mentre ci ha portato due boccali di terracotta e fissa la sfera con cupidigia. « Mettila via » mi consiglia Sparviero, « è tua. » Trovo il coraggio per posare la mano sull’oggetto incantato. È magnifico, liscio, piacevolmente tiepido e la voce è una melodia soave. “Accoglilo e fagli trovare tante caramelle…” Sento una fitta al cuore, mentre il ricordo della mia piccola mi invade la mente. È la voce di Nicoletta, certo, la mia bimba ! La stavo accompagnando a scuola… « Sai, ragazzo, i nuovi arrivati sono preziosi. Tu sei prezioso. Finché i tuoi cari saranno affranti e ti penseranno, le preghiere non mancheranno di certo. Sarai una fonte di sostentamento preziosa, finché non ti dimenticheranno. A ogni modo, forse sei il tale che attendeva El Roi. » Non ho ben afferrato quelle parole, concentrato come sono nel tentativo di ricordare i lineamenti di Nicoletta. Ha sei anni la mia bimba, quasi sette anzi… Sparviero mi invita a un brindisi e così lo imito portandomi il boccale alle labbra. Un liquido tiepido e praticamente insapore mi invade il palato. « Piscio di bue… sakè lo chiamano. È una vera sfortuna che il culto degli antenati prosperi soprattutto nelle terre di quei dannati musi gialli » sbotta il pistolero ingollando il contenuto in un sorso. « Ora andiamo però, devo presentarti agli altri. » Non ricordo il colore dei capelli della mia bimba… biondi e ricci ? Forse… cosa ? Il culto degli antenati ? Mi dimenticheranno ? Sono una fonte di sostentamento preziosa ? Ha detto proprio così… di che cazzo parla ? Gli afferro il braccio riportando su di me la sua attenzione. Si volta e mi inchioda con sguardo severo, imponendomi di mollare subito la presa. Così faccio. « Senti, ragazzo, quel pazzo di El Roi è lì che arringa le folle con i suoi spettacolini da circo per tentare di attirarti a sé, invece tu mi vieni quasi a sbattere sul muso. Bella fortuna » si tocca le palle in un plateale gesto scaramantico, « speriamo solo che questa botta di culo non mi costi cara. Sai come si dice, la ruota gira e tutto ha un prezzo in questo posto di merda. » Non capisco nulla di quello che dice. « Dove diavolo siamo ? » sbotto, isterico. Sparviero mi prende per le spalle e mi scuote come per svegliarmi da un incubo. Punta i suoi occhi magnetici nei miei. « Non c’è un modo più delicato per dirtelo, ragazzo : sei morto. »

Come è nata l’idea di questo libro?
Da sempre sono un appassionato di weird western, e visto che il mercato italiano offre pochi prodotti per gli amanti di questa nicchia, ho deciso di aggiungerne uno tutto mio. L’ambientazione da purgatorio western corre parallela a quella nel mondo reale, per cui spero di poter far avvicinare a questa letteratura anche chi ama il neo realismo magico in generale.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Sono un autore piuttosto prolifico e mi piace spaziare fra diversi generi, che sono poi quelli che amo anche da lettore. Quindi, una volta messe assieme le idee, e lasciato loro il tempo per maturare, direi che è stato un piacere portarlo a termine.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Spaziando fra i diversi generi è difficile selezionarne solo alcuni. Diciamo che per il fantasy nutro una sorta di venerazione per Steven Erikson. Adoro poi le opere di Frank Herbert, Lovecraft, Altieri. Per quanto riguarda l’Italia mi piace molto Evangelisti e Tarenzi. Per quanto riguarda la mia passione per le culture antiche, l’antropologia religiosa e l’esoterismo cito Sebastiano Fusco, un Dotto vecchio stile. Potrei andare avanti per ore…
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Bolzano, in mezzo ai monti, e sogno il mare. Sono più un tipo da spiaggia che da piste innevate. Non appena posso quindi calo a sud. Ogni posto fronte mare mi soddisfa, da Jesolo o Otranto.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sempre per DZ Edizioni ho da poco firmato per un altro werid western (con contaminazioni lovecraftiane), poi per Le Mezzelane Editrice uscirà a breve il noir Il Mesmerista. Da qualche mese mi sto appassionando alla Qabbalah magica, per cui il prossimo romanzo avrà questo elemento.
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