Edito da Rossini Editore nel 2020 • Pagine: 422 • Compra su Amazon
In un’alternativa Germania del Terzo Reich, la fatina Eisenregen von Stahlwolke è la prima della sua specie a essere promossa Sergente e a rivestire un ruolo di spicco all’interno delle forze armate tedesche.
Dopo l’inevitabile scoppio del conflitto, a lei viene affidato il difficile compito di guidare le altre fatine attraverso le battaglie per riconquistare l’Europa e per rivendicare l’umiliante sconfitta subita durante la Grande Guerra.
La crudeltà e la spietatezza dei campi di battaglia mettono alla prova il suo coraggio, la sua forza fisica, la sua integrità mentale e l’unione che condivide con le sue compagne. Eisenregen deve sopravvivere alla guerra, dimostrare il suo valore davanti ai suoi comandanti, mantenere il ruolo affidatole dai rappresentanti dalla sua Nazione, e garantire un futuro dove le fatine come lei potranno ottenere diritti e opportunità pari a quelli delle altre specie.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata spontaneamente dal mio desiderio di unire la passione per la Seconda Guerra Mondiale all’amore per il folklore e il contesto fantasy-bizzarro. Volevo creare una cruda e violenta storia di guerra che mescolasse due concetti fra di loro antagonisti: qualcosa di estremamente bello (le fate, le leggende folkloristiche), a qualcosa di estremamente brutto (la Germania del Periodo Nazista). In particolar modo, tenevo nell’inserimento di una buona dose di conflitto, sia fisico che interiore, dove i personaggi sono messi alla prova nella sopravvivenza sui campi di battaglia, ma anche nelle relazioni e nei rapporti che si intrecciano durante lo sviluppo della trama.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La parte più difficile è stata l’organizzazione iniziale delle idee, il dover decidere quali argomenti sviluppare durante la narrazione, e la costruzione di un gruppo di protagonisti che sarebbe stato in grado di far ruotare la trama attorno ai temi da me scelti. E poi, chiaramente, la documentazione storica, dall’uso delle armi, alle strategie belliche, all’organizzazione dell’esercito, alle sostanze assunte dai soldati tedeschi durante le campagne militari. Una volta elaborata questa struttura preliminare, la stesura del testo si è rivelata tutto sommato semplice e spontanea.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Per questo romanzo in particolare, sicuramente Michael Swanwick, dato che il concetto di fantasy che ho cercato di ricreare nel mio libro è proprio quello che ho imparato ad amare nelle sue opere che mescolano il mondo moderno e industriale a quello folkloristico. Ho trovato molta ispirazione anche negli scritti storici di Arrigo Petacco, di Norman Ohler, e di Eric Kurlander. Per quanto riguarda la componente puramente fantastica, ho trovato una buona fonte di ispirazione nelle illustrazioni scoperte nei libri di Brian Froud e di Alan Lee.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nata a Tolmezzo ma sono sempre vissuta a Udine. In futuro, spero di potermi trasferire nella mia amata Carnia.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente il mio progetto più prossimo è quello di terminare i volumi della saga. Il secondo volume di Walpurgisnacht sarà presto disponibile, mentre il terzo è in fase conclusiva. In futuro spero di poter sempre continuare a progettare romanzi rimanendo legata alle ambientazioni fantasy-moderne, trovando nelle mia scrittura una libera espressione di ogni mia passione.
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