Il romanzo Boy, Snow, Bird di Helen Oyeyemi sarà pubblicato in Italia il 2 febbraio 2016 nella collana I coralli di Einaudi con un prezzo di copertina di 20 euro (acquistabile scontato del 15% sulle principali librerie online fino al giorno dell’uscita).
Vediamo la trama di Boy, Snow, Bird di Helen Oyeyemi e degli estratti dalla recensione del libro – decisamente positiva – apparsa sul New York Times.
Trama Boy, snow, bird di Helen Oyeyemi
Una notte del 1953 Boy Novak fugge di casa abbandonando il padre violento, di professione acchiapparatti. Boy è una ragazza. Per caso da New York finisce in una piccola città del Massachussettes di nome Flax Hill, dove conosce il gioiellere vedovo Arturo Whitman, un uomo così antipatico che nel giro di poco Boy Novak lo sposa. Boy dapprima assume il ruolo di madre vicaria e poi di madre naturale: dopo Snow arriva Bird e tra le bambine Boy si ritrova a interpretare la parte della matrigna cattiva delle fiabe. Le donne sono presenti in gran numero nel romanzo della giovane scrittrice britannica: oltre alle già citate abbiamo Frances, Olivia, Julia, Clara, Webster e Mia, solo per citarne alcune. La persona che dorme al fianco di Boy nasconde dei segreti e tutto ruota attorno al concetto di identità (e ovviamente alle problematiche a esso connesse).
Boy, Snow, Bird, la recensione del libro di Oyeyemi sul NYT
La recensione di Boy, Snow, Bird di Helen Oyeyemi apparsa sul NYT a cura di Porochista Khakpour è decisamente positiva. La giovane Oyeyemi (classe ’84) firma un romanzo che si preannuncia molto promettente. “Con Boy, Snow, Bird […] la fiducia in se stessa della Oyeyemi è palpabile: è chiaro che questo è il libro che l’autrice stava aspettando”, scrive Khakpour. Nella sua recensione a Boy, Snow, Bird , Khakpour prosegue affermando che “mentre la popolazione aumenta, le nostre comunità si restringono e la nostra terra si ammala sempre più, mentre le nostre possibilità digitali diventano sempre più grandi e le nostre vite elettroniche più sedentarie, scrittori come Oyeyemi possono capire cosa sta succedendo e collegarlo a un’altra realtà, fondendo confronto e volontà di fuga. La dicotomia è un’ossessione centrale in Boy, Snow, Bird […]. Immagino Oyeyemi giungere finalmente nello strano universo da lei sognato già da tempo – quello che Saltz chiama una ‘un-self-consciousness filtrata attraverso iper-coscienza-di-sé, assurdità non elaborata, grandezza del desiderio’ – e chiedersi, forse con trepidazione ma più probabilmente con maliziosa felicità, dove andare in questo strano mondo”.
Khakpour ribadisce inoltre che la più grande gioia nel leggere Oyeyemi sarà sempre il suo stile, mezzo per la narrazione di una storia, come quella di Boy, Snow, Bird, che flirta con le narrazioni fiabesche ma che di quelle stesse narrazioni è in grado di far propri gli elementi oscuri e finanche sanguinari.