Prima della trama di }Calendar Girl – Ottobre, novembre, dicembre, nuovo libro della fortunata serie di Audrey Carlan che sta registrando ottimi riscontri in Italia, ecco alcuni dati sul libro: il nuovo volume uscirà in libreria il 20 settembre 2016, edito da Mondadori.
Il libro Calendar Girl – Ottobre, novembre, dicembre, lungo 396 pagine, sarà presentato con un prezzo di copertina di 17,90 euro, mentre in mobi, ePub o pdf Calendar Girl sarà acquistabile al costo di 8,99 euro.
Trama Calendar Girl – Ottobre, novembre, dicembre
La trama del libro vede protagonista ancora una volta Mia. Tre mesi e il viaggio di Mia sarà terminato. Wes è tornato ma il suo animo è ferito e tormentato da ricordi spaventosi: solo Mia può aiutarlo a rimettersi insieme, a rialzarsi per lasciare l’oscurità in cui sembra irreparabilmente caduto.
Mia non è più sola, ha una nuova famiglia pronta ad aiutarla nei momenti difficili, tuttavia si intravedono non poche nuvole nere all’orizzonte, a partire dalla madre, di cui aveva perso le tracce durante l’infanzia, e dal padre, ancora ricoverato in ospedale. Se non mancano le nuvole, non manca nemmeno la voglia di rivedere il sole: Mia vuole vivere insieme a West, concludere il suo viaggio con lui e iniziarne uno nuovo.
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Calendar Girl – Ottobre, novembre, dicembre: anteprima del libro
Silenzio. Fu il silenzio ad accogliermi quando entrai nella casa di Wes a Malibu. “La mia casa.” Non sapevo che cosa aspettarmi. Forse ebbi la fantasia che l’universo si sarebbe capovolto e avrei trovato il paradiso sulla Terra, e cioè il mio uomo sano e salvo, qui in America, nella quiete della nostra casa. Perché, di fatto, era nostra a tutti gli effetti. Wes era stato molto chiaro sul mio modo di considerare quella che Gin chiamava la tenuta di Malibu. L’alternativa, diceva, era cercare insieme una nuova casa, ma io non volevo perché preferivo di gran lunga immergermi completamente in qualcosa che fosse come lui: integro, unico, discreto, splendido.
Wes aveva sempre lavorato sodo ed era riuscito a mettere insieme una piccola fortuna già in giovane età; non era però un uomo avido, e neppure presuntuoso. L’arredamento lineare e i mobili semplici e funzionali riflettevano perfettamente il suo carattere. Mentre percorrevo le stanze buie e vuote riprendevo contatto con le sue cose, ma era cambiato tutto. Mi guardai attorno analizzando le piccole differenze rispetto all’ultima volta che ero stata lì, circa due mesi prima.
Sulla mensola del camino c’era una statuetta di circa trenta centimetri: una ballerina con la gamba distesa verso l’alto, con la mano che impugnava la caviglia al di sopra 1
Silenzio. Fu il silenzio ad accogliermi quando entrai nella casa di Wes a Malibu. “La mia casa.” Non sapevo che cosa aspettarmi. Forse ebbi la fantasia che l’universo si sarebbe capovolto e avrei trovato il paradiso sulla Terra, e cioè il mio uomo sano e salvo, qui in America, nella quiete della nostra casa. Perché, di fatto, era nostra a tutti gli effetti. Wes era stato molto chiaro sul mio modo di considerare quella che Gin chiamava la tenuta di Malibu. L’alternativa, diceva, era cercare insieme una nuova casa, ma io non volevo perché preferivo di gran lunga immergermi completamente in qualcosa che fosse come lui: integro, unico, discreto, splendido.
Wes aveva sempre lavorato sodo ed era riuscito a mettere insieme una piccola fortuna già in giovane età; non era però un uomo avido, e neppure presuntuoso. L’arredamento lineare e i mobili semplici e funzionali riflettevano perfettamente il suo carattere. Mentre percorrevo le stanze buie e vuote riprendevo contatto con le sue cose, ma era cambiato tutto. Mi guardai attorno analizzando le piccole differenze rispetto all’ultima volta che ero stata lì, circa due mesi prima.
Sulla mensola del camino c’era una statuetta di circa trenta centimetri: una ballerina con la gamba distesa verso l’alto, con la mano che impugnava la caviglia al di sopra della testa e restava in equilibrio sulla punta del piede. Apparteneva a mia madre, che era solita alzarsi sulle punte e inarcarsi all’indietro, per mostrarmi come faceva una ballerina a mettersi in quella posizione. Mia madre aveva fatto la soubrette a Las Vegas ma in precedenza era stata una ballerina di danza classica e contemporanea. Mi piaceva guardarla mentre si muoveva. Quando faceva le pulizie piroettava in giro per la casa seguendo una musica che sentiva solo lei. Aveva i capelli neri lunghi fino alla vita che le ricadevano sulla schiena come un mantello scuro. Quando avevo cinque anni, pensavo che mia madre fosse la donna più bella del mondo e la amavo più di chiunque altro. Era un amore fondato sul nulla, ma quella statuetta no: era al posto d’onore su quel camino, e per quanto mi venisse voglia di fracassarla per terra, l’avevo lasciata lì; se non avessi voluto tenerla, l’avrei regalata a qualcuno molto tempo prima. A volte i ricordi fanno male, anche i più belli.
Per un’anteprima più ampia del nuovo libro della serie Calendar Girl di Audrey Carlan rimandiamo i lettori alla pagina dedicata al volume sullo store Kobo.
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