Il libro raccoglie cinque storie del ruvido vicequestore romano pubblicate in precedenza in altre raccolte: L’accattone, Le ferie di agosto, Buon Natale Rocco, La ruzzica de li porci, Rocco va in vacanza, tutte ambientate – come da titolo – nella capitale. Le storie erano apparse precedentemente nei seguenti volumi, tutti editi da Sellerio:
- L’accattone in Capodanno in giallo, 2012
- Le ferie d’agosto in Ferragosto in giallo, 2013
- Buon Natale, Rocco! in Regalo di Natale, 2013
- La ruzzica de li porci in Carnevale in giallo, 2013
- Rocco va in vacanza in Vacanze in giallo, 2014
Il libro Cinque indagini romane per Rocco Schiavone di Manzini si presenta quindi come una raccolta di racconti coesa, unita dal personaggio un po’ scontroso del vicequestore Schiavone, animato da un senso di giustizia personale e disposto, in vari casi, a spingersi ai limiti di ciò che è lecito.
Il vicequestore Schiavone è un personaggio tormentato che ha dovuto subire il trasferimento punitivo ad Aosta, è cinico e infedele ma è un abile scandagliatore degli animi umani, in grado di non perdersi in troppi giri di parole e di puntare dritto a ciò che davvero determina l’esito di un’indagine. Le cinque storie incluse nel volume che sarà pubblicato a fine gennaio sono tutte ambientate a Roma poiché, nonostante il trasferimento ad Aosta, Schiavone viene da Trastevere e resta prima di tutto un romano. Come si legge nella descrizione ufficiale di Cinque indagini romane per Rocco Schiavone di Antonio Manzini, “attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi”. Un personaggio difficile che si muove in un mondo dove la disonestà è la norma.
Antonio Manzini oltre Cinque indagini romane per Rocco Schiavone: bibliografia
- Pista nera
- La costola di Adamo
- Non è stagione
- Era di maggio
Nel 2015 ha inoltre pubblicato per Sellerio il romanzo satirico Sull’orlo del precipizio, in cui si immagina la “sparizione” di tutte le case editrici italiane, raggruppate in un’unica mega-sigla.
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