Gioco di potere di Danielle Steel è in uscita in Italia il 16 febbraio 2016, edito da Sperling & Kupfer nella collana Pandora. L’ultimo libro di Danielle Steel, della lunghezza di 372 pagine, sarà presentato con un prezzo di copertina di 19,90 euro per la versione cartacea, mentre per il formato mobi, ePub e Pdf di Gioco di potere non abbiamo ancora informazioni precise relative al prezzo. Vediamo ora la trama del nuovo romanzo, incentrato sulle modalità di rapporto con il successo e il potere da parte di uomini e donne.
Trama Gioco di potere di Danielle Steel
La protagonista di Gioco di potere di Danielle Steel è Fiona Carson, donna laureata a Harvard e AD di una megacompagnia del ramo tecnologico con sede in California. Fiona è una madre single che è stata in grado di farsi spazio al vertice in un mondo dominato dagli uomini: è una donna a dir poco impegnata, intelligente, abile nelle negoziazioni che dedica il suo tempo libero, ogni volta che ne ha occasione, ai propri figli. Tuttavia la sua vita non è facile, la pressione è forte e presente tutti i giorni e a tutte le ore.
La trama di Gioco di potere di Danielle Steel vede come coprotagonista Marshall Weston, un dirigente “modello”, marito di Liz e padre di tre figli. Marshall è un uomo ambizioso dall’aspetto pacato, eppure per riuscire a mantenere la sua importante posizione nasconde segreti esplosivi, che potrebbero far saltare in aria la sua vita in maniera repentina. Marshall e Fiona, un uomo e una donna, sono due figure che si trovano ogni giorno a lottare per mantenere il loro potere e i privilegi che ne conseguono, ma quanto può arrivare a costare una vita del genere? Quali saranno le scelte in grado di sostenere i protagonisti quando arriverà il momento del sacrificio?
Al momento non risultano ancora disponibili anteprime in italiano di Gioco di potere, ma non mancheremo di aggiornare l’articolo inserendo un estratto qualora, come probabile, un’anteprima del libro dovesse essere diffusa nei prossimi giorni (EDIT: vedi in basso). Rimandiamo nel frattempo tutti i fan di Danielle Steel alla scheda completa del nuovo libro su Amazon.
Gioco di potere di Danielle Steel: un estratto dal primo capitolo del romanzo
FIONA Carson uscì dal suo ufficio in perfetto orario per raggiungere la sala conferenze dove l’attendeva un’importante riunione. Indossava un completo da donna d’affari, portava i capelli raccolti sulla nuca e soltanto un filo di trucco: era l’amministratore delegato di una delle principali società del Paese. Odiava essere in ritardo e l’impressione che suscitava sempre in chi la conosceva – ma anche negli altri – era quella di una persona totalmente controllata e in grado di affrontare qualunque situazione. Mai, per nessuna ragione al mondo, avrebbe permesso che le sue questioni personali, o di altra natura, interferissero con il lavoro.
Il BlackBerry squillò quando era a pochi passi dalla sala conferenze. Il suo primo impulso fu di lasciare scattare la segreteria, ma poi decise di dare un’occhiata, per sicurezza: era sua figlia Alyssa, studentessa al secondo anno all’Università di Stanford. Fiona esitò un istante prima di rispondere. Mancava ancora qualche minuto all’inizio della riunione e lei, da madre single, si sentiva sempre in obbligo verso i suoi ragazzi. E se avessero avuto un problema? Alyssa era sempre stata un’adolescente tranquilla e responsabile ma… se si fosse ammalata, o se in quel momento si fosse trovata al pronto soccorso o se il cane fosse stato investito da una macchina? Quest’ultimo fatto, peraltro, si era già verificato in passato, e la povera Alyssa aveva sofferto per mesi. Per Fiona era impossibile non rispondere al telefono, se a chiamarla era uno dei figli. Per lei il mestiere di genitore comportava l’essere raggiungibile a qualsiasi ora del giorno e della notte, così come accadeva in ambito professionale, visto il suo ruolo nell’azienda. In caso di emergenza lei era reperibile, indipendentemente dall’ora o dal posto in cui si trovava. Premette il tasto di risposta al secondo squillo.
«Mamma?» Il tono di Alyssa era quello che usava sempre per gli eventi importanti: un voto fantastico o pessimo, un referto medico non così buono, come la positività alla mononucleosi. Di qualunque cosa si trattasse, doveva avere una certa rilevanza. Fiona sperava solo che non fosse nulla di brutto.
«Sì, amore, che succede?» abbassò il tono di voce, per evitare di farsi sentire nel corridoio. «Stai bene?»
«Sì, certo!» rispose Alyssa, seccata. «Perché me lo chiedi?» Non la sfiorava nemmeno il pensiero di quante cose potessero andare storte o potessero fare preoccupare chi le voleva bene. Fiona, però, era sempre pronta a intervenire, proprio come la Croce Rossa o i vigili del fuoco: il suo era una sorta di impiego a tempo indeterminato nei servizi d’emergenza. «Dove sei? Perché sussurri?» aggiunse la ragazza, che odiava quando la madre al telefono bisbigliava.
«Sto andando a una riunione», spiegò Fiona con lo stesso tono. «Hai bisogno di qualcosa?»
«Non ho bisogno di niente. Volevo solo domandarti una cosa», replicò piccata Alyssa.
Erano partite con il piede sbagliato, e la donna non capiva perché la figlia non le avesse mandato un messaggio come faceva spesso per evitare di disturbarla. Sebbene i ragazzi sapessero di essere la priorità per lei, quindi non esitavano a contattarla anche quando era al lavoro, c’erano delle regole ben precise: niente chiamate in ufficio se non in caso di assoluta necessità. Quando Alyssa e Mark erano piccoli, le eccezioni erano state parecchie; spesso l’avevano contattata per dirle che si erano fatti male o che sentivano la sua mancanza. Ma in quei casi non li aveva mai rimproverati.
«Dimmi.» Cercò di non mostrarsi spazientita. «Devo entrare in riunione fra due secondi.»
«Ho bisogno di un favore.»