In uscita il 26 gennaio La rancura di Romano Luperini: il nuovo romanzo del noto critico letterario italiano sarà edito da Mondadori nella collana Scrittori italiani e stranieri, in eBook e in formato cartaceo. Ecco la trama e un estratto dal testo.
Il nuovo libro di Luperini, La rancura, sarà pubblicato da Mondadori con un prezzo di copertina di 20 euro. Il testo, che conta 312 pagine di lunghezza, sarà pubblicato anche nei classici formati digitali: La rancura in ePub, Pdf e formato Kindle sarà in vendita al prezzo di 9,99 euro.
La trama di La rancura di Romano Luperini, in uscita il 26 gennaio 2016
La trama di La rancura, nuovo romanzo del critico e studioso toscano, riprende il termine utilizzato da Montale in riferimento al sentimento di un figlio nei confronti del padre con cui deve misurarsi e di cui deve raccoglie l’eredità. Il romanzo di Luperini, esplora questo nucleo tematico attraverso le vicende di tre generazioni di padri e figli. I protagonisti principali sono Luigi Lupi, un maestro che combatte in Istria assieme ai partigiani; suo figlio Valerio, professore universitario, sessantottino e membro del partito comunista; Marcello, figlio di Valerio e nipote di Luigi Lupi, che a quarant’anni torna in Italia dall’Inghilterra per occuparsi della vendita della casa del padre.
È nella casa del padre che Marcello scopre il diario di Valerio, scoprendo tutte le fragilità e i pensieri di un padre che si trova a rivalutare, a esaminare sulla base di nuove conoscenze. La comprensione dei padri più in generale, la comprensione di chi ci ha preceduto, appare come uno degli elementi fondanti del romanzo.
La rancura di Romano Luperini: un estratto dal primo capitolo del romanzo
La prima immagine che ho di mio padre è seduto, con le spalle al muro. Senza dire una parola, per ore, con gli occhi fissi davanti a sé. Un’immagine di chiusura aggressiva, di stranezza e indecifrabilità. Così lo aveva visto sua sorella, mia zia, e così me lo descrisse, molti anni dopo, quando io ero ancora ragazzo. Il marito era partito per la guerra di Spagna volontario (si fa per dire, i volontari erano pagati bene, ed era rimasto disoccupato) e lei, per non stare sempre sola, di tanto in tanto tornava a casa qualche giorno dal padre e dai fratelli. E una volta, arrivando dalla viottola, lo vide così, muto, ostinato. Disse che in quel lungo inverno di convalescenza lui sembrava cambiato, e nessuno riusciva a capire cosa pensasse e cosa avesse.
Stava lì, fermo, seduto davanti a casa. Le gambe, le braccia erano un peso. Ogni gesto, una fatica. Dall’olivo in fondo all’aia tutte le sere giungeva lo strillo monotono e lamentoso di un uccello. Meccanicamente, contava, secondo dopo secondo, il tempo che separava un verso dal successivo.
Sedeva su un muricciolo basso fra la porta d’ingresso e la finestra della cucina, le spalle appoggiate alla facciata della casa. Dall’interno nessun rumore. La sorella non abitava più lì, il fratello e il padre erano fuori a lavorare sul poggio o in padule. Guardava davanti a sé l’aia infangata, le viti rattrappite, gli olivi spogli e aggobbiti, le pozzanghere della viottola. Quell’inverno non aveva fatto che piovere e nei campi, allineati plumbei al di là dell’aia, il piede affondava. In fondo alla viottola sulla strada sterrata passava di rado qualche carro e a volte, il sabato mattina, la Balilla del federale, con l’altoparlante sul tetto, che annunciava l’adunata del pomeriggio. Sentiva il motore anfanare e ingolfarsi quando, sulla salita davanti a casa, la macchina slittava sulla fanghiglia, le ruote giravano a vuoto nei solchi lasciati dai carri.
Per concludere segnaliamo che i lettori interessati possono trovare un estratto più ampio di La rancura di Romano Luperini a questo indirizzo sulla piattaforma Google Libri.