In libreria dal 23 gennaio 2018, Una magia a Parigi, nuovo romanzo di Danielle Steel, cala i lettori nell’affascinante atmosfera della capitale francese. Il volume, edito da Sperling & Kupfer, ha un prezzo di copertina di 19,90 euro, ma qui è possibile ordinarlo con il 15% di sconto. Vediamo la trama di Una magia a Parigi.
Una magia a Parigi: trama del libro
Inizia tutto in una sera d’estate, con quel tipo di magia che si trova solo a Parigi. Sei amici, molto affiatati, s’incontrano a una cena, elegante quanto esclusiva. Un evento che si svolge una volta all’anno nella Ville Lumière, all’ombra dei luoghi simbolo della città – a Notre-Dame, vicino all’Arco di Trionfo, ai piedi della Tour Eiffel, Place de la Concorde, tra le piramidi del Louvre, a Place Vendôme -, e dove tutto è rigorosamente in bianco. Dal vestito degli ospiti alle tovaglie, dai fiori alla porcellana. Un’atmosfera speciale che, al termine della serata, quando il sole è ormai tramontato e la luce di migliaia di candele illumina ogni cosa, si accende con il lancio verso il cielo di centinaia di lanterne volanti. Ognuna custodisce silenziosa al suo interno un desiderio. E, con lo sguardo rivolto verso l’alto, i sei amici le osservano allontanarsi all’orizzonte. Ancora non sanno che quella sera sarà soltanto la vigilia di grandi cambiamenti nella loro vita. Un anno intenso, tra successi e rotture, li aspetta, fino alla prossima Cena in Bianco…
ACQUISTALO CON IL 15% DI SCONTO LEGGI RECENSIONI SU AMAZONLA Cena in Bianco è una poesia d’amore dedicata all’amicizia, alla gioia, all’eleganza e agli incantevoli monumenti parigini. Ogni anno questa cena si trasforma in una notte indimenticabile. Altre città nel mondo hanno tentato di imitarla, ma con scarso successo. Parigi è unica, e l’evento è così sentito, e organizzato con tanta perfezione, che è difficile immaginarlo in un posto diverso dalla capitale francese.
La tradizione ebbe inizio una trentina d’anni fa, quando un ufficiale della Marina e la moglie decisero di festeggiare il loro anniversario con gli amici in maniera insolita, davanti a uno dei loro monumenti parigini preferiti. Allora organizzarono un incontro per una ventina di ospiti, tutti rigorosamente vestiti di bianco. I festeggiati arrivarono con sedie e tavoli pieghevoli, tovaglie, argenteria, cristallerie, piatti di porcellana, forse anche dei fiori, e dei cibi raffinati. Allestirono tutto all’aperto e diedero vita a una festa senza pari. La magia cominciò quella notte.
Il successo fu tale che la festa fu ripetuta l’anno seguente, in una location diversa ma altrettanto affascinante. Da allora, la Cena in Bianco è diventata una tradizione annuale a cui partecipano sempre più persone, per celebrare una notte di giugno nella stessa maniera, tutte vestite di bianco.
Si può partecipare soltanto su invito e, con il passare degli anni, è diventato uno degli eventi segreti più amati di Parigi. L’obbligo del total white, scarpe comprese, è sempre in vigore, e ciascun partecipante fa di tutto per essere elegante e sempre rispettoso della tradizione.
La cena si svolge ogni anno di fronte a un monumento diverso, uno più bello dell’altro: a Notre-Dame, vicino all’Arco di Trionfo, ai piedi della Torre Eiffel, al Trocadero, a Place de la Concorde, tra le piramidi del Louvre, a Place Vendôme.
Con il passare degli anni, la Cena in Bianco si è allargata tanto da rendere necessarie due location, con un numero totale di ospiti che sfiora i quindicimila. Nonostante questo enorme numero di partecipanti, tutto si svolge nel rispetto delle regole e della buona educazione. Si prediligono le «pietanze bianche» e, soprattutto, il pasto servito deve essere degno di questo nome: sono banditi gli hot dog, gli hamburger e i tramezzini. Ciascun invitato deve portare una vera cena da consumare a un tavolino apparecchiato con tovaglia di lino bianco, argenteria, cristalleria e porcellana, proprio come si farebbe in un ristorante o a casa propria con ospiti di riguardo. Ogni cosa deve essere trasportata su un carrellino e, alla fine della serata, scarti e rifiuti devono essere smaltiti in sacchi bianchi e portati via. A terra non deve rimanere un solo mozzicone di sigaretta. Terminato l’evento, nessuno deve accorgersi che in quel luogo si è svolta la Cena in Bianco. Gli ospiti devono apparire all’improvviso, e scomparire con la stessa grazia con cui sono arrivati.
La polizia chiude un occhio, sebbene per l’evento non siano necessari permessi (altrimenti si rovinerebbe la sorpresa), ma non è mai successo nulla di negativo. L’invito alla Cena in Bianco è molto ambito ed esclusivo, e nessuno si è mai presentato senza essere stato invitato. È una serata all’insegna della gioia, del rispetto per gli altri ospiti e dell’amore per la città.
Metà del divertimento consiste nel non sapere il luogo in cui la cena si svolgerà, segreto gelosamente custodito dai sei organizzatori. Gli ospiti sono invitati in coppia, ciascuna delle quali deve portare un tavolino e sedie pieghevoli di dimensioni stabilite.
I sei organizzatori riferiscono ai sottocapi della serata la prima location selezionata per una parte degli invitati, che dovranno presentarsi con i loro carrellini, i tavolini e le sedie, alle venti e quindici. I due gruppi ceneranno in due località differenti. L’eccitazione comincia a montare quando viene svelata la prima location, cosa che avviene soltanto il pomeriggio stesso. Si tratta di una traccia indicativa del posto in cui si terrà la cena vera, che, di norma, non è distante dal luogo di ritrovo: al massimo cinque minuti a piedi. Dal momento in cui viene svelato il punto d’incontro, gli ospiti cercano di indovinare quale sarà la meta finale. Gli amici si ritrovano tra la folla, si chiamano l’un l’altro, in un clima di buonumore generale; alle venti e quarantacinque, gli organizzatori svelano la destinazione finale.
Una volta annunciata la location, a ogni coppia è assegnato uno spazio dell’esatta grandezza del tavolino, e deve sedersi lì, formando, insieme agli altri, una lunga fila. Spesso gli ospiti si presentano in gruppi di amici formati da coppie che siedono fianco a fianco da anni.
Alle ventuno, settemila persone raggiungono gli spettacolari monumenti scelti. Ognuno apre il tavolino nello spazio assegnato, si spiegano le tovaglie, si sistemano le sedie, si posano i candelieri in mezzo al tavolo apparecchiato come per un pranzo di nozze. Una quindicina di minuti dopo, tutti prendono posto e cominciano a versare il vino, allegri e pieni di aspettative. Alle ventuno e trenta, la serata entra nel vivo.
La cena inizia circa un’ora prima del tramonto. È uno spettacolo vedere le candele accendersi sui tavoli, mentre la luce del sole si spegne. Dopo mezzanotte tutto viene illuminato da migliaia di fiammelle mentre settemila invitati brindano levando i bicchieri di cristallo, tra i candelabri d’argento sistemati sui tavoli; una festa per gli occhi. Alle ventitré, si distribuiscono delle girandole luminose, e un’orchestrina inizia a suonare. Durante la cena organizzata a Notre-Dame, il prete fece suonare le campane e diede la sua benedizione. Trenta minuti dopo la mezzanotte, la folla sparecchia, sgombra il campo e sparisce senza lasciarsi alle spalle alcuna traccia, eccetto il tempo trascorso piacevolmente insieme, che sarà ricordato per le nuove amicizie e per l’esperienza unica.
Durante la serata non c’è alcun passaggio di denaro. Gli invitati non devono pagare nulla. Ognuno porta la propria cena, che non deve essere acquistata prima di recarsi sul posto. Gli organizzatori invitano persone di loro scelta assicurando il carattere elitario della cena. Altre città hanno tentato di allestire cene simili, ma sono riuscite a rovinare l’evento includendo gente poco adatta alle circostanze, ma disposta a pagare qualunque cifra pur di partecipare. La Cena in Bianco parigina è rimasta fedele all’originale, con eccellenti risultati. In trent’anni, il segreto della location non è mai trapelato, garantendo quel pizzico di divertimento in più.
Per la bibliografia e la biografia dell’autrice, rimandiamo i lettori alla pagina di Wikipedia dedicata a Danielle Steel.
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