La tanto contestata acquisizione di RCS da parte di Mondadori non è giunta nemmeno ieri, ma arriverà a breve. Questo è quanto si deduce dopo la giornata clou di ieri e il CDA fiume in casa RCS. Intanto continuano a inseguirsi voci in merito alle case editrici coinvolte: Adelphi si staccherà? E Bompiani?
Il consiglio di amministrazione di RCS ha discusso la vendita a Mondadori della divisione Libri della compagnia durante la giornata di ieri ma l’acquisizione non si è ancora conclusa. Tuttavia l’affare è sempre in ballo ed è a dir poco solido. L’AD Pietro Scott Jovane è stato infatti incaricato di “verificare la possibilità di finalizzare entro i prossimi giorni l’operazione”.
Come è noto RCS si trova costretta ad abbattere un ampio debito, di circa mezzo miliardo di euro, il che ha dato il via alle trattative per la cessione a Mondadori. L’offerta di Marina Berlusconi si aggira attorno ai 135 milioni di euro e potrebbe evitare l’aumento di capitale non voluto da RCS. Ma il gruppo Mondadori con l’acquisizione di RCS si troverebbe in una tale posizione di predominanza nel mercato (possibile quota del 35-40%) che l’intervento dell’Antitrust non dovrebbe mancare.
Non tutte le case editrici del gruppo RCS, tuttavia, potrebbero accettare l’acquisizione e la nascita della cosiddetta Mondazzoli. Da tempo si vocifera che Adelphi sarà fuori dall’accordo in quanto Roberto Calasso – fondatore e socio di minoranza della stupenda casa editrice milanese – potrebbe far valere la sua opzione di prelazione.
Marsilio rientrerà nell’affare Mondazzoli e anche Bompiani. Per quest’ultima era stato ipotizzata un’operazione di management buyout da Lettera43, ma la stessa Elisabetta Sgarbi di Bompiani, molto critica rispetto all’acquisizione, ha spiegato che l’operazione di buyout non è possibile, non essendo Bompiani una società.