Umberto Eco è morto ieri, a 84 anni. Il grande studioso e scrittore italiano, autore del best seller mondiale Il nome della rosa e figura di spicco della cultura italiana per diversi decenni, si è spento nella propria abitazione il 19 febbraio 2016 alle ore 22 e 30 circa.
Umberto Eco: la vita e le opere
Umberto Eco nasce ad Alessandria il 5 gennaio del 1932, figlio di un negoziante di Ferramenta. Si diploma al liceo classico di Alessandria ed entra nella sezione giovanile dell’Azione Cattolica, che tuttavia presto abbandona, per poi divenire ateo nei primi anni universitari. Nel 1954 si laurea a Torino con il grande filosofo italiano Luigi Pareyson e comincia ad approfondire i propri studi di filosofia ed estetica, specialmente nel periodo medievale. Nel 1954 entra nella Rai ma la abbandona dopo pochi anni. Nel 1959 pubblica l’importante opera di teoria della letteratura intitolata Opera Aperta, che ebbe vasta risonanza nel dibattito critico internazionale.
Dai primi anni sessanta inizia a insegnare in varie università italiane, fino a divenire professore ordinario di Semiotica nel 1975 a Bologna, pubblicando nel frattempo interessanti studi sulla cultura contemporanea e in particolare sul funzionamento e l’influenza dei mezzi di comunicazione di massa. Tra i suoi studi di semiotica più importanti ricordiamo La struttura assente e il Trattato di semiotica generale (autentici classici italiani della disciplina). Ha collaborato per decenni con tutti i più importanti giornali italiani e nel 1980 ha pubblicato Il nome della rosa, un best seller in tutto il mondo arrivato alla spaventosa cifra di 30 milioni di copie ventute, a cui hanno fatto seguito Il pendolo di Foucault, L’isola del giorno prima, Baudolino, La misteriosa fiamma della regina Loana, Il cimitero di Praga e il recente Numero Zero, editi da Bompiani di cui peraltro Umberto Eco era divenuto una delle figure di spicco fin dalla giovane età.
Umberto Eco è stato insignito, nel corso della sua vita, di importanti onorificenze in Italia così come all’estero (in Francia, Germania, Spagna), ricevendo una quarantina di lauree honoris causa da università di tutto il mondo.
Umberto Eco: fino all’ultimo pronto a scommettere sulla cultura in Italia
Il caso editoriale più clamoroso in tempi recenti in Italia è stata l’acquisizione di RCS da parte di Mondadori con la creazione del megagruppo soprannominato Mondazzoli. Eco è stato tra gli intellettuali che si sono schierati subito contro il megapolo, e insieme a Elisabetta Sgarbi, Sandro Veronesi, Furio Colombo e molti altri ha dato vita a La nave di Teseo, una nuova casa editrice costituita da intellettuali che hanno abbandonato Bompiani, da altri uomini di cultura e scrittori italiani e stranieri che hanno deciso di imbarcarsi in una nuova avventura per contrastare i deleteri effetti sulla cultura italiana derivanti dalla creazione del megapolo berlusconiano.
Alcune voci recenti parlano di un possibile intervento dell’Antitrust che obbligherebbe Mondazzoli a cedere Bompiani e Marsilio nei prossimi mesi. Umberto Eco, a cui sembra si debba il nome della nuova casa editrice che inizierà a breve le sue pubblicazioni, La nave di Teseo, definì l’operazione di distacco da Mondazzoli come una mossa un po’ “pazza”. Chiudiamo così, ricordandolo come a lui avrebbe probabilmente fatto piacere essere ricordato: come un uomo che non ha mai smesso di credere nella cultura.