Il nuovo libro di Alice Basso, Non ditelo allo scrittore, sarà pubblicato in Italia il 18 maggio 2017 da Garzanti nella collana Narratori con un prezzo di copertina di 16,90 euro (che diventano 9,99 se si acquista l’ebook in formato pdf, epub o mobi per Kindle). Il romanzo può essere ordinato con il 15% di sconto sulle librerie online. Vediamo il riassunto della trama di Non ditelo allo scrittore e un’anteprima del romanzo.
Contenuti
Non ditelo allo scrittore: riassunto della trama
La trama di Non ditelo allo scrittore vede protagonista Vani, una donna le cui doti empatiche mal si legano al suo odio per gli altri. Tuttavia la sua sensibilità le permette di lavorare bene, considerando che Vani è una ghostwriter. Solo il capo sa cosa fa Vani di preciso, ed è proprio il capo ad affidarle un compito arduo: rintracciare un’altra scrittrice fantasma, la persona dietro uno dei più importanti romanzi italiani recenti. Tuttavia, per far uscire l’autore dall’ombra Vani ha bisogno del fascino di Riccardo, ovvero dello scrittore che le ha spezzato il cuore e che adesso sembra determinato a riconquistarla.
Ma la sinossi del romanzo è più complessa di così. In gioco c’è anche il commissario Berganza, con cui la protagonista collabora, che in lei vede una speranza per comprendere come un boss ai domiciliari riesca ancora a gestire i propri traffici. E quando il commissario si ritroverà in pericolo, Vani dovrà prendere delle decisioni difficili.
Per il riassunto ufficiale della trama di Non ditelo allo scrittore, i dati completi del libro e le recensioni dei lettori rimandiamo alla scheda del romanzo su Amazon.
Un estratto dal prologo del romanzo
SETTEMBRE 1997
«Qualcuno di voi sa dirmi a che temperatura brucia la carta?» chiede il professor Reale.
La classe reagisce con un brusio variegato. Nessuno risponde, ovvio, perché la prima regola in una classe di tardoadolescenti che stanno mettendo alla prova il professore nuovo è fare muro. Occorre consultarsi internamente prima di stabilire se dargli o no la soddisfazione di rispondere. Funziona così da quando Noé mise a sedere Cam, Sem e Jafet accanto alla gabbia delle giraffe e cercò di iniziarli alla geometria, e funziona così anche se i Cam, Sem e Jafet di turno sono i ventiquattro diciassettenni della seconda b, che di solito si stanno sulle palle a vicenda e passano gli intervalli a bisticciare a gruppi. Ma fare muro davanti al nuovo prof è più importante, è un’union sacrée. Perché non vorremo mica che poi si senta autorizzato a interrogare in questa maniera barbara per tutto il resto dell’anno, senza fissare giorni né niente, sparando domande a caso nel mucchio.
«Coraggio. Lo sapete, ma non sapete di saperlo», dice il professor Reale, che, per la cronaca, è un tizio minuto, non altissimo, con la faccia gentile e un cardigan che di certo non è mai stato avvistato sulle passerelle della settimana della moda.
Il brusio della classe in realtà è già una risposta. Significa:
1) “No, non è vero, non lo sappiamo e basta; voi adulti siete così odiosi, pensate sempre di conoscere quello che abbiamo dentro”;
2) “Che razza di domanda è? Sei un insegnante d’inglese, quindi insegna inglese, no?”;
3) “Perché mai dovremmo saperlo? Ah, per fisica, ci scommetto. Ce l’avranno detto a fisica e noi sicuro che ce lo siamo perso. Perfetto, così ora il nuovo prof d’inglese farà la spia e saremo nella merda pure con la prof di fisica”.
Il professore nuovo sembrerà anche un tipino innocuo, ma quella di fisica è un sanguinario ufficiale della Wehrmacht, quindi qualcuno comincia a ventilare la possibilità di ammutinarsi e dare la risposta. Se non fosse che proprio non la sa.
«Secondo me tu sì che lo sai», dice il professore fermandosi accanto a un banco.
Al banco è seduto un pipistrello.
Un pipistrello enorme oppure un vampiro in miniatura. Una cosa a forma di adolescente ma tutta nera e lucida e chiusa su sé stessa come un origami di vinile. La cosa si sente osservata, tira su la testa e si dispiega pian piano, rivelandosi per una ragazzetta dai capelli corvini, rossetto viola, occhi incatramati e un gigantesco impermeabile nero, con un libro aperto davanti.
Nemmeno sulle ginocchia. Proprio sul banco. Così, senza ritegno.
«Stavo leggendo», dice la ragazzetta. Interessante. È seccata per essere stata interrotta.
«Ho notato», dice Reale.
«Stavo leggendo la Radcliffe», specifica la ragazzetta. «È nel programma.»
«Ma io non stavo spiegando la Radcliffe.»
«In effetti, lei non stava spiegando ancora nulla.»
«Come fai a dirlo se non eri attenta?»
«Perché invece lo ero.»
«Ma se stavi leggendo.»
«Ma ero anche attenta.»
La ragazzetta è serissima.
A Reale scappa un mezzo sorriso.
«Com’è il libro?»
«Carino. Datato, ovviamente, ma ha i suoi numeri. Mi piace il modo in cui tutti gli eventi straordinari vengono spiegati razionalmente.»
«Anche a me», dice Reale. «Ho sempre trovato buffo che l’inventrice del romanzo gotico fosse in realtà una lucida smascheratrice di fenomeni soprannaturali. È come se si prendesse un po’ gioco di tutti noi.»
La ragazzetta annuisce.
Il professore annuisce.
«La carta brucia a 451 gradi Fahrenheit», dice la ragazzetta.
«Perché non hai risposto subito, se lo sapevi?»
«Perché stavo leggendo.»
Reale non riesce a non farsi scappare di nuovo un sorrisetto.
La ragazzetta è sempre serissima, ma sembra favorevolmente colpita, quasi suo malgrado.
La ragazzetta si chiama Silvana Sarca.
«Per la cronaca», riprende Reale, ricominciando anche a camminare fra i banchi, «451 gradi Fahrenheit equivalgono a circa 230 gradi Celsius, cioè i nostri, e la vostra compagna iperalfabetizzata lo sa perché Fahrenheit 451 è il titolo di un famosissimo romanzo di Ray Bradbury in cui si parla, appunto, di libri che finiscono al rogo.» Nuovo brusio. Qualche coniglio finge di averne almeno sentito parlare. Il modo in cui Reale non ha fatto la paternale a Vani gli ha procurato qualche punto. Perché Vani sarà un personaggio discutibile, ma è l’autorità intellettuale della classe e nessuno, men che meno un professore arrivato da dieci minuti, deve permettersi di fare la paternale a Vani.
Di certo non finché la classe sta facendo muro.
«Il punto è che la carta brucia», conclude Reale. «La carta è infiammabile. Si usa per appiccare il fuoco. Ci si accendono caminetti, barbecue, falò… e anche rivoluzioni.»
Gli altri libri di Alice Basso con protagonista Vani
Il romanzo riprende il personaggio di Vani già protagonista dell’Imprevedibile piano della scrittrice senza nome e di Scrivere è un mestiere pericoloso.
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