Il grande poeta Pablo Neruda potrebbe essere morto assassinato e non per il cancro alla prostata di cui soffriva. In un documento del ministero dell’interno del Cile sono contenute importanti ammissioni sulle vere cause della morte del poeta, insignito del Premio Nobel nel 1971.
Dal governo cileno arriva l’ammissione, con parole molto chiare, che Pablo Neruda, morto il 23 settembre del ’73, possa essere stato assassinato. Nel documento si legge infatti che “risulta chiaramente possibile e altamente probabile l’intervento di terzi“.
Occorre ricordare che la morte di Neruda è giunta poco dopo il golpe di Pinochet, nei primi giorni delle persecuzioni e degli incarceramenti degli oppositori del nuovo regime. Neruda era un oppositore e diverse persone a lui vicine erano già state incarcerate quando il poeta è morto, il 23 settembre. Nonostante il certificato medico parlasse di morte causata dalle metastasi del cancro alla prostata, i dubbi erano serpeggiati già in passato, ma il “caso” è stato nuovamente portato sotto ai riflettori dalle dichiarazioni di un possibile omicidio rilasciate dall’autista del poeta, Manuel Araya.
Le novità sul documento redatto dal governo cileno sono giunte da El Pais, ma non vi sono dubbi sull’autenticità della notizia: lo stesso governo cileno ha prontamente confermato quanto riportato su El Pais.
Si aspettano ora gli sviluppi della vicenda, intanto il giudice per le indagini preliminari Mario Carroza ha affermato che effettivamente i dati sembrerebbero sostenere l’ipotesi dell’assassinio, ma che occorrerà comunque attendere il termine delle indagini per conoscere la verità sul rapido e misterioso peggioramento che ha portato Neruda alla morte nel giro di poche ore.