La ragazza nell’ombra di Lucinda Riley uscirà in Italia per Giunti il prossimo 4 gennaio. Il volume è il terzo libro della serie Le sette sorelle e sarà presentato con un prezzo di copertina di 14,90 euro per la versione cartacea, mentre in mobi, epub e pdf La ragazza nell’ombra potrà essere acquistata al costo di 9,99 euro.
Contenuti
La ragazza nell’ombra, trama del libro di Lucinda Riley
Star è la terza figlia adottiva di Pa’ Salt. Star è taciturna e misteriosa, amante dei libri e della buona cucina, spesso adombrata dall’estroversa sorella CeCe, che fin da piccola segue in tutti i suoi viaggi. Dopo la morte del padre CeCe porta Star presso il grande appartamento sul Tamigi che desidera acquistare per loro, ma Star si rende infine conto che la loro relazione sta divenendo soffocante. Decide così di imboccare una nuova strada – la propria – seguendo gli indizi lasciati dal padre per svelare le sue vere origini: la statua di un gatto, il nome di una donna, il biglietto da visiti di un libraio.
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La ragazza nell’ombra, un estratto dal terzo libro de Le sette sorelle
Ricorderò sempre alla perfezione dov’ero e cosa stavo facendo quando mi dissero che mio padre era morto.
Con la penna ancora sospesa sul foglio, alzai lo sguardo verso il sole di luglio – o almeno l’esile raggio che era riuscito a filtrare tra la finestra e il muro di mattoni rossi che si ergeva a pochi metri da me. Tutte le finestre del nostro minuscolo appartamento davano su quel muro e, nonostante il bel tempo, quel giorno la casa era buia. Era così diversa da Atlantis, la casa della mia infanzia sul Lago di Ginevra.
Mi resi conto che ero seduta esattamente dove mi trovavo nel momento in cui CeCe era entrata nel nostro piccolo, misero soggiorno per annunciarmi che Pa’ Salt era morto.
Posai la penna e andai a versarmi un bicchiere d’acqua del rubinetto. L’atmosfera era soffocante e fastidiosa; bevvi avidamente mentre riflettevo sul fatto che non dovevo farlo per forza, non dovevo infliggermi il dolore del ricordo. Era stata Tiggy, mia sorella minore, ad avermi suggerito l’idea quando l’avevo incontrata ad Atlantis dopo la morte di Pa’.
«Cara Star» aveva detto quando eravamo uscite in barca sul lago per distrarci un po’ dal nostro dolore. «So che per te è difficile parlare di quello che provi. E so anche che stai soffrendo. Perché non provi a scrivere i tuoi pensieri?»
Due settimane fa, sull’aereo che mi aveva riportato da Atlantis, avevo ripensato alle parole di Tiggy. E quella mattina avevo tentato di seguire il suo suggerimento.
Mentre fissavo la parete di mattoni, pensai, afflitta, che rappresentava la perfetta metafora della mia vita in quel momento – un’idea che mi fece sorridere. E il pensiero tornò al tavolo di legno tutto graffiato che il nostro misterioso padrone di casa doveva aver comprato per una miseria da un rigattiere. Mi sedetti e presi di nuovo in mano l’elegante stilografica che Pa’ Salt mi aveva regalato per il ventunesimo compleanno.
«Non comincerò dalla morte di Pa’» dissi ad alta voce. «Comincerò da quando siamo arrivate qui a Londra…»
La porta d’ingresso sbatté, facendomi sussultare. Era mia sorella CeCe, lo capii subito. Tutto ciò che faceva, lo faceva rumorosamente. Sembrava che proprio non riuscisse, per esempio, ad appoggiare sul tavolo una tazza di caffè senza sbatterla forte e rovesciarne il contenuto. Non sapeva cosa significasse “parlare a bassa voce”, e sin da piccola gridava a un volume tale che Ma’, preoccupata, l’aveva portata a farle controllare l’udito. Ovviamente non aveva nulla che non andasse. Come non risultò nulla di preoccupante quando, un anno più tardi, Ma’ mi aveva portato da un logopedista, dato che non parlavo un granché.
«Conosce le parole, ma preferisce non utilizzarle» aveva spiegato il dottore. «Lo farà quando sarà pronta.»
A casa, tentando disperatamente di comunicare con me, Ma’ mi aveva insegnato i rudimenti del linguaggio dei segni francese.
«Così, quando avrai bisogno di qualcosa, o vorrai parlare,» mi aveva detto «potrai usarlo per dirmi quello che provi. Al momento io per te provo questo.» Aveva rivolto un dito verso se stessa, aveva incrociato i palmi sul cuore e mi aveva indicata. «Io ti voglio bene.»
Anche CeCe l’aveva imparato in fretta, e quello che era iniziato come un metodo per comunicare con Ma’ era diventato il nostro linguaggio privato – un misto tra segni e parole inventate – cui ricorrevamo quando dovevamo parlare ma non eravamo sole. Ci divertivamo un mondo a vedere le espressioni sbalordite delle nostre sorelle ogni volta che rivolgevo un segno a CeCe, ed entrambe scoppiavamo a ridere senza ritegno.
Guardandomi indietro mi rendevo conto che CeCe e io eravamo diventate il contrario l’una dell’altra: io parlavo piano e poco, lei forte e spesso. E più lei parlava, meno io sentivo il bisogno di farlo; le nostre personalità erano agli antipodi. Da bambine la cosa non sembrava avere importanza, nella nostra grande famiglia con sei figlie: potevamo contare l’una sull’altra.
Il problema, però, era che importava adesso…
La saga Le sette sorelle
La saga Le sette sorelle di Lucinda Riley si compone, al momento, dei seguenti volumi
- Le sette sorelle
- La ragazza nell’ombra
- La ragazza delle perle
Titoli originali: The Seven Sisters (2014), The Storm Sister (2015), The Shadow Sister (2016).