La scelta decisiva di Charlotte Link, nuovo libro dell’apprezzatissima autrice della cosiddetta “Trilogia tedesca”, sarà pubblicato in Italia da Corbaccio nella collana Top Thriller il 26 gennaio 2017. Il volume (lunghezza 432 pagine), sarà venduto con un prezzo di copertina di 18,60 euro, mentre per le versioni mobi, epub e pdf di La scelta decisiva il costo sarà di 9,99 euro. Di seguito la trama del romanzo e un estratto dal testo.
La scelta decisiva, trama del nuovo libro di Charlotte Link
La trama di La scelta decisiva vede protagonista Simon, i suoi figli e la sua compagna. Simon sperava di trascorrere il Natale in un paesino nel sud della Francia ma i figli sembrano non essere interessati e la compagna lo abbandona poco prima delle vacanze. Nonostante tutto Simon decide di partire. Per strada incontra Nathalie, una giovane al verde e disperata a cui Simon darà un passaggio e poi offrirà ospitalità nella casa che aveva preso in affitto. Questa scelta lo farà sprofondare in un incubo: il suo destino e quello di Nathalie si ritroveranno intrecciati alle vicessitudini di Selina, ragazza bulgara che, sperando di trovare una vita migliore, si è ritrovata a vivere in un inferno.
Per la trama ufficiale, altri dettagli e le opinioni dei lettori rimandiamo alla scheda completa di La scelta decisiva su Amazon.
La scelta decisiva di Charlotte Link: un estratto dal libro
Goussainville, Francia,
lunedì 7 dicembre
Le bastarono un paio di secondi per aprire la serratura. Si era servita di un fil di ferro che aveva modellato e piegato proprio come le aveva insegnato Boris, suo fratello maggiore, tanti anni prima. All’epoca era ancora una bambina, Boris invece era già adulto e tutti quelli a conoscenza dei suoi particolari hobby erano pronti a scommettere che un giorno avrebbe intrapreso la carriera criminale. Si allenava con costanza a forzare serrature e finestre e aveva sviluppato un notevole talento. Alla fine però era diventato un affidabile falegname. In vita sua non aveva mai infranto la legge, neppure una volta.
Selina aprì, entrò cauta nella stanza, si richiuse la porta alle spalle e ci si appoggiò contro. Finora tutto era andato secondo i piani, soprattutto senza un rumore. Tuttavia era consapevole che avrebbero potuto scoprirla in qualsiasi momento, e allora la sua vita sarebbe stata segnata. Se Sergej e Igor l’avessero sorpresa mentre tentava di fuggire, non l’avrebbe scampata.
I suoi occhi si abituarono all’oscurità che regnava nella stanza. Un lampione acceso proprio al di là del cortile gettava una luce fioca, per metà coperta da un albero. Gli oggetti nella stanza erano semplici contorni vaghi: scrivania, ripiani, uno schedario. Lo studio di Taisia. Taisia era la peggiore. Sergej e Igor erano violenti e brutali, ma Taisia era la mente, di una freddezza assoluta, priva di scrupoli e di coscienza. Nella casa era lei il capo. E tutti facevano quello che lei diceva.
Selina era riuscita a dare un’occhiata fugace allo studio di Taisia una volta soltanto, quando la porta era rimasta socchiusa per qualche minuto, e aveva scoperto che le finestre non avevano le sbarre come nel resto della casa. La porta d’ingresso aveva numerose serrature aggiuntive, e le finestre erano tutte senza maniglie. Non c’era possibilità di fuga, quantomeno nessuna che non fosse elaborata e complessa e che non richiedesse molto rumore. Il che stava a significare che ci si poteva scordare di andarsene da lì.
Quella stanza era l’unica possibilità, la stanza in cui lavorava Taisia… Evidentemente non sopportava le sbarre. E le finestre senza maniglie. Probabilmente ogni tanto voleva far entrare un po’ d’aria fresca. Per questo la porta era sempre accuratamente chiusa a chiave, e la chiave la portava con sé.
Ora però era andata a dormire. Le altre ragazze erano fuori. Sergej e Igor giocavano a carte nella stanzetta accanto alla cucina. Selina sapeva che non erano autorizzati a bere alcol, quindi non poteva sperare che si lasciassero andare a poco a poco e allentassero la vigilanza e la reattività. Erano perfettamente lucidi e pericolosi come cani addestrati. Se gli fosse venuto in mente di andare a controllarla…
Questa prospettiva le provocò i sudori freddi. Non doveva pensarci ora, altrimenti le sarebbero venute le gambe molli, sarebbe sprofondata nel panico e avrebbe commesso sicuramente qualche terribile errore.
Si accucciò per infilare sotto lo scaffale il fil di ferro che teneva ancora in mano. Lo avrebbero trovato, ma non le importava. Una volta fuori, era salva e non le interessava che scoprissero come avesse fatto. Aveva ricavato il fil di ferro da un bustino, tagliando con le unghie le cuciture. Le ragazze non avevano a disposizione nemmeno una lima da unghie, figuriamoci una forbice, e dovevano anche depositare le forcine quando erano in casa. Era quasi impossibile procurarsi un qualsiasi attrezzo.
Ma Selina c’era riuscita.
Perché era astuta. Ma anche, naturalmente, perché aveva un aiuto.
Teneva il cellulare nella tasca dei jeans. Era quasi un miracolo che fosse riuscita a sottrarlo a tutti i controlli. Di certo dipendeva dal fatto che era qui da pochissimo tempo e ancora non erano state fatte perquisizioni nelle camere. Avvenivano, come le era stato detto, senza preavviso e non veniva lasciato neppure un oggetto al suo posto. Ogni fessura, ogni nicchia, ogni ripiano venivano ribaltati. Le peggiori erano le perquisizioni corporali, che eseguiva Taisia in persona. Selina si sentiva mancare al pensiero che quella donna ripugnante le frugasse in ogni orifizio, senza contare che a quel punto il cellulare sarebbe stato scoperto e lei non osava immaginare quali sarebbero state le conseguenze. Sarebbe stata la fine anche del suo complice. Altro motivo per cui stanotte era fondamentale che tutto filasse liscio. Selina sapeva di avere un’unica possibilità. O le riusciva adesso. O non ci sarebbe stata una seconda volta.
Lascia un commento