La scuola cattolica di Edoardo Albinati è in arrivo il 17 marzo per Rizzoli, nella collana Scala italiani, con un prezzo di copertina di 22 euro (in ePub e Mobi La scuola cattolica avrà invece un costo di 9,99 euro). Si tratta di un volume poderoso, che conta ben 1350 pagine e che potrebbe essere candidato all’edizione 2016 del Premio Strega, stando a quanto riportato di recente da Il Libraio.
La scuola cattolica, trama del libro di Edoardo Albinati
La trama di La scuola cattolica prende il via a Roma, negli anni 70. Da un quartiere relativamente tranquillo, da una scuola apparentemente tranquilla e rispettabile, emergono alcune personalità tutt’altro che pacate. Tra gli ex alunni della scuola privata romana, infatti, abbiamo gli autori del Delitto del Circeo. Albinati era un loro compagno e nel suo nuovo romanzo guarda indietro per raccontare gli eventi mescolando personalità reali a personaggi di fantasia, creando una galleria estremamente variegata di personaggi – sacerdoti, teppisti, grandi insegnanti, terroristi – toccando una moltitudine di temi e narrando anche, al contempo, porzioni di storia italiana recente.
Per ulteriori dati sul libro e le recensioni dei lettori, rimandiamo alla scheda completa di La scuola cattolica su Amazon.
La scuola cattolica di Edoardo Albinati: un estratto dal primo capitolo
Fu Arbus ad aprirmi gli occhi. Non che prima li tenessi chiusi, ma di quello che i miei occhi vedevano non potevo affatto essere sicuro, forse erano immagini proiettate per illudermi o rassicurarmi, e io non ero capace di nutrire dubbi sullo spettacolo che mi veniva offerto ogni giorno e che viene chiamato la vita. Da una parte accettavo senza discutere tutto ciò che tocca in sorte a un ragazzino di tredici, quattordici, quindici anni e degli altri anni in fila che servono per portare a compimento quella “fase” (l’ho sempre sentita definire come una “fase”, un “momento”, anche se può durare a lungo, un “momento delicato”, o addirittura una “crisi”, a cui per la verità seguiranno altri momenti e fasi altrettanto delicate o critiche, avvicendandosi l’una dopo l’altra senza intervalli fino a quando uno è grande, adulto, vecchio, e infine morto), mi cibavo senza far storie alla mensa quotidiana dove vengono apparecchiate le cose che accadono a qualsiasi adolescente, gli affari in cui è immerso e intanto cresce, si sviluppa (ecco, “sviluppo”, un’altra parola-chiave usata dagli adulti per scardinare i lucchetti dell’adolescenza, la difficile “età dello sviluppo”, lo “sviluppo della personalità”, e poi l’orribile espressione intransitiva “ha già sviluppato”, che sigilla con una ceralacca untuosa i segreti genitali) magari senza un preciso ordine, ma che formano le portate immancabili del pasto di un adolescente: la scuola, il calcio, gli amici, le frustrazioni e le eccitazioni, il tutto punteggiato da telefonate e rifornimenti di benzina e cadute dal motorino – insomma, esperienze comuni.
Dall’altra parte però, venivo punto da un sentimento di perplessità. Era proprio questa, la vita? Cioè, era la mia vita? Dovevo fare qualcosa perché fosse mia, o mi veniva fornita e garantita così? Me la dovevo guadagnare o meritare? Forse era provvisoria, e presto sarebbe stata sostituita da quella definitiva. Ma in questo caso, dovevo cambiarla io o ci avrebbe pensato qualcun altro? Un evento esterno? La vita può essere un fatto straordinario o normale. La mia di che tipo era? Fino a quando non entrò Arbus nella storia, queste domande, che ora sono perlomeno in grado di formulare, pur avendo del tutto abbandonato la pretesa di rispondervi, non affioravano nemmeno, si dissolvevano prima di arrivare alla superficie della mia coscienza, lasciando solo un leggero tremore.
Già il fatto di chiamarla coscienza è un’esagerazione.
EDIT: Il romanzo ha vinto il premio Strega 2016, come alcuni avevano predetto. I lettori interessati possono trovare un’anteprima del libro assai consistente a questo indirizzo sullo store Kobo.
Uno zibaldone moderno con impianto socio-anttopologico ma un racconto che affascina il lettore per la scientificità dei temi trattati, consentendo un viaggio interiore e a ritroso per chi legge e fonte di risposte e conferme nelle relazioni uomo e donna.
Tutt’altro che perfetto, e spesso dedordante e divagante.
Dal mio punto di vista tutta la teologia e le filosofia morale di cui si occupa continuamente, per via esplicita/teoretica o narrativa/esemplificativa, manca di alcune ipotesi e ignora alcune scuole di pensiero. Pero’…..secondo me e’ scritto molto bene, e’ sincero e, come dire, si nota che per l’autore sono pagine sentite e necessarie. Non posso dire che mi abbia convinto, ma l’ho rispettato e letto tutto. Che dato il numero di pagine e la mia abitudine di interrompere serenamente dopo x pagine molti libri non mi pare poco.