La trama di Stockholm confidential di Hanna Lindberg ha tutti gli elementi giusti per attirare l’attenzione dei tanti appassionati di thriller nordici in Italia. Il libro uscirà per Longanesi il 2 gennaio 2017 con un prezzo di copertina di 16,90 euro (per le versioni mobi, epub e pdf di Stockholm confidential il costo sarà invece di 9,99 euro).
Stockholm confidential, trama del thriller di Hanna Lindberg
La trama di Stockholm confidential vede protagonista Solveig Berg, promettente giornalista d’inchiesta. Un passo falso compromette la sua carriera e quel che le rimane, dopo il crollo, è il blog Stockholm confidential e qualche aggancio per avere accesso a eventi che contano. È così che Solveig si ritrova davanti a uno scoop gigantesco.
La festa cruciale è organizzata da Lennie Lee, proprietario di una rivista sempre circondato da modelle: quando Jennifer Lee, una delle top model presenti alla festa, viene trovata deceduta, le cose si mettono male per Lennie. A giocare un ruolo decisivo nella vicenda c’è un testimone, e questo testimone è proprio Solveig, che tuttavia vuole utilizzare le sue conoscenze non per aiutare la polizia, ma per realizzare lo scoop più grande della sua vita. Costi quel che costi.
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Stockholm confidential, un estratto dal romanzo
Erano trascorsi novantadue giorni, dieci ore e cinque minuti dalla catastrofe. Il telefono taceva. La fonte della polizia della City che di solito la informava sui sequestri di droga a casa dei vip aveva smesso di chiamare. Il ristoratore che sapeva dove avrebbero festeggiato le star di passaggio a Stoccolma non rispondeva più agli sms. Nemmeno i PR si facevano sentire.
Dopo quanto successo quell’inverno, era bruciata.
Nessuno voleva essere associato a Solveig Berg.
Prese il computer dal comodino, sollevò lo schermo ed entrò in Stockholm Confidential, il blog che aveva aperto per rabbia il giorno stesso del licenziamento. Aveva fatto grandi piani: ci avrebbe infilato dentro di tutto, dalle brevi notizie sul mondo dello spettacolo a inchieste e scoop. Roba che avrebbe attirato l’attenzione della gente. Il suo modo di rientrare nel giro.
La porta della camera da letto era aperta. Solveig guardò l’appartamento, un bilocale in una casa degli anni Quaranta in Skebokvarnsvägen, a Högdalen. Le pareti erano ricoperte di stoffe che avrebbero dovuto isolare meglio le stanze. Arazzi con nomadi e cammelli, che la sua migliore amica, ormai l’unica, Fatima Niemi, aveva comprato in Marocco. Lo sguardo si fermò sulla tromba che aveva ricevuto dal padre. Micke Berg faceva il taxista, ma viveva per la sua jazz band.
La tazza del caffè della notte era ancora lì, piena di cartine di caramelle alla liquirizia. Aveva fatto le ore piccole.
Di nuovo.
La stanchezza cominciava ad annebbiarle la testa. Adesso che le sue fonti erano svanite nel nulla, doveva trovare altre strade. Occuparsi di quello che veniva condiviso sui social, per esempio.
In tarda serata aveva inserito due post.
h. 23.57.11 gatti festosi da vedere assolutamente
h. 00.45.35 i 19 momenti più spaventosi di Per Morberg in tv
Concetti semplici che avrebbero dovuto funzionare.
Aveva cercato foto di gatti che facevano cose bizzarre e inserito nuvolette. Il caporedattore del suo ex posto di lavoro li chiamava «gatti ridicoli» e sosteneva che gli animali domestici stessero per sopravanzare il porno in rete. C’erano perfino siti americani che basavano il loro successo interamente su quei gatti.
Sette visite.
Nessuna condivisione su Facebook.
Solveig chiuse il computer.
Abbi pazienza, si incoraggiò. Il contenuto era buono. Okay, la rotta forse era cambiata un po’ rispetto a quanto aveva pensato all’inizio; di notizie e inchieste importanti ce n’erano state poche, ma prima doveva far sì che la gente scoprisse il blog. Poi si sarebbe risolto tutto.
Sentì un gemito soffocato dal lato opposto del pavimento.
Era così tardi?
Percepì il ronzio dell’ago che iniettava colore nella pelle di qualcuno, nel negozio di tatuaggi al pianterreno. Avrebbe dovuto alzarsi. Accendere la macchina del caffè e scrivere un paio di post. Pianificare i lavori più grossi, quelli che sarebbero arrivati.
Ma rimase a letto.
Sentì uno sgocciolio.
Stava piovendo?
Solo tre mesi prima era una promettente reporter venticinquenne in ascesa. Lavorava per Newsfeed24, che nei due anni in cui c’era stata era cresciuto fino a diventare uno dei più importanti siti d’informazione. Il segreto del successo era nella prospettiva e nella presentazione. Le notizie venivano presentate con passione e humour, non di rado sotto forma di liste. Un metodo che toccava i lettori, li indignava e li scuoteva. Ogni settimana Solveig riceveva migliaia di email, c’era perfino un thread su di lei sul forum Flashback. Gossip su Solveig Berg? Le piaceva essere letta e avere visibilità, ma era il cameratismo della redazione a mancarle di più. La convivenza tra giornalisti e redattori. Le risate sulle torte per i baby showers americani e sulle auto parcheggiate inghiottite da misteriose voragini. Le pacche sulla spalla dopo gli scoop. Blogger di grido che detraevano viaggi in Thailandia, parlamentari che scrivevano su forum razzisti e imprenditori famosi che frequentavano club a luci rosse. Si sostenevano a vicenda quando i commenti diventavano troppo personali. Pensò alle mitiche serate passate a bere birra al Kvarnen, il pub di Södermalm. Agli after party.
Sospirò.
Un triste errore e tutto era andato distrutto. Adesso era tornata all’Howdy Burger, la costosa catena di hamburger in Vasagatan. Di giorno serviva cibo e birra per potersi pagare l’affitto, di notte lottava al blog.
Lo sgocciolio continuava.
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