Arriva il 15 settembre 2016 La tigre e l’acrobata di Susanna Tamaro, nuovo volume di narrativa della scrittrice triestina adatto ai lettori di tutte le età. Il romanzo, della lunghezza di 184 pagine, sarà pubblicato da La nave di Teseo nella collana Oceani con un prezzo di copertina di 16,50 euro (14,02 per chi ordina sulle principali librerie online fino al giorno dell’uscita).
Il prezzo della versione mobi, epub e pdf di La tigre e l’acrobata è invece di 9,99 euro.
La tigre e l’acrobata, trama del libro di Susanna Tamaro
La protagonista del libro è Piccola Tigre, una tigre assai particolare, molto curiosa, pronta a mettere in discussione ciò che gli altri semplicemente accettano. Piccola Tigre apre i suoi occhi, scopre la Taiga, scopre la sua stessa forza. Affronta la separazione dalla madre e i viaggi in solitaria, e poi ancora l’uomo: un essere da cui guardarsi. Un essere che Piccola Tigre, nonostante tutto, desidera conoscere.
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La tigre e l’acrobata: anteprima del libro
Piccola Tigre è venuta al mondo in una tana: un tappeto di foglie e l’odore forte della foresta mischiato a quello aspro della madre sono stati il suo benvenuto sulla terra.
Piccola Tigre non è la tigre di Sandokan e neppure Shere Khan, le nebbie vaporose dei Tropici le sono sconosciute, così come l’indolente mollezza che quei climi suggeriscono. È nata verso i confini dell’Est Estremo, tra le foreste innevate e la Taiga, là dove fin dagli inizi del tempo sorge il sole. Più che con gli incantatori di serpenti, ha consuetudine con le capanne degli Sciamani.
Sua Madre ha il pelo lungo e folto, baffi di una lunghezza straordinaria e un corpo morbido e caldo. Non c’è niente da temere fino a che il suo respiro profondo e regolare le rimane accanto.
Per i primi giorni, Piccola Tigre non fa altro che poppare, rannicchiata sotto la grande pancia vibrante. Accanto a lei c’è qualcun altro che succhia e contro cui la notte dorme avvinghiata.
Poi, una mattina, al risveglio, succede una cosa incredibile. Nell’oscurità che l’ha avvolta fin dalla nascita, compare uno spiraglio di luce. È tenue, incerto eppure sufficiente per farle comprendere che, oltre a un dentro, c’è anche un fuori. E che quel fuori è fatto di ombre, di sagome scure e sagome chiare.
Qualcosa, là fuori, si muove.
In un tempo piuttosto rapido le sagome si trasformano in forme e le forme acquisiscono un volto. Il volto di sua Madre che la lecca, ribaltandola con la sua lingua ruvida.
“Dove sono?” è la prima domanda di Piccola Tigre.
“Nella nostra tana,” risponde la Madre.
“E prima dov’ero?”
“Nella mia pancia, insieme a tuo fratello.”
Nella tana tutte le cose erano riconoscibili. I tronchi degli alberi caduti che facevano da tetto, il morbido tappeto di foglie che si stendeva sotto la pancia, la luce che filtrava tra le radici divelte. Ma mentre le foglie e i tronchi c’erano sempre, la luce faceva un po’ quello che voleva. A volte c’era, a volte scompariva.
“Perché fa così?” chiede alla Madre.
“Perché c’è un tempo per il Sole e un tempo per le Stelle.”
“Il Sole è una tigre?”
La Madre rimane un po’ in silenzio. “Sì,” risponde poi, “perché il Sole è il Re del Cielo.”
“Anche noi siamo Re?” chiede Piccola Tigre.
“Sì, noi siamo Re e Regine. Il Sole domina il Cielo e noi dominiamo la Taiga.”
“E allora?” incalza Tigrotto.
“Tutti ci temono ma noi non temiamo nessuno.”
La terza cosa che Piccola Tigre scoprì furono le orecchie.
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