Il nuovo libro di Andrea Vitali, Viva più che mai, sarà pubblicato in Italia da Garzanti il 3 novembre 2016. Si tratterà di un romanzo lungo (500 pagine), che l’editore presenterà nella collana Narratori moderni con un prezzo di copertina di 18,50 euro (ordinabile online con il 15% di sconto). Per quanto riguarda le versioni mobi, epub e pdf di Viva più che mai il prezzo di copertina sarà di 9,99 euro. Vediamo la trama del nuovo romanzo dello scrittore di Bellano e un estratto dal nuovo testo.
Contenuti
Viva più che mai: trama del libro di Andrea Vitali
Ernesto Livera è un uomo dall’indole non proprio decisa, tanto è vero che il suo soprannome è Dubbio. Ma per Dubbio una cosa è certa, i carabinieri sono da evitare, ed è facile capire il perché di questa convinzione: Ernesto di mestiere fa il contrabbandiere. Non che questa fosse la sua più grande aspirazione, ma nondimeno ora sbarca il lunario importando sigarette dalla Svizzera con una piccola barchetta.
Una notte Ernesto si ritrova a urtare il cadavere di una donna con la sua barca, e non amando le forze dell’ordine, si rivolge a uno dei suoi clienti: il dottor Lonati. Allo spuntar del sole il corpo è sparito ed Ernesto non è più tanto sicuro di averlo visto, tanto più che il dottore Lonati sa che “Dubbio” soffre di allucinazioni fin da bambino. Eppure il lago non cela i segreti per sempre, qualche volta decide che è il momento di rivelarli…
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Viva più che mai di Andrea Vitali: un estratto (prologo)
La luce della croce di Camaggiore.
Più sotto quella del campanile di Noceno.
Più sotto ancora quella del santuario della Madonna di Lezzeno.
Infine quelle di Bellano.
Le finestre del cotonificio, i lampioni del lungolago, quella lampeggiante del molo, poi…
Poi basta.
Ernesto Livera, detto Dubbio, finalmente svuotò la vescica. Erano due ore buone che gli scappava e aveva dovuto tenerla.
Scrollò, espirò, guardò il lago.
Lì da dove aveva pisciato, dalla riva, era calmo.
Non così da circa metà fino alla sponda opposta. Vedeva crestine bianche andare e venire. C’era vento, tivano che tagliava in diagonale, risparmiandolo per metà. Il cielo tuttavia era bello, sereno, stelle dappertutto, sembrava il cielo dei presepi.
L’aria…
Il Dubbio ne inspirò un bel po’. L’aria era quella dei giorni di luglio. Saporita, tiepida per quell’ora di notte, quasi densa. Spinse la barca in acqua, ci saltò dentro e si attaccò ai remi. Quando fu a un centinaio di metri dalla riva che aveva appena lasciato si fermò per guardarsi intorno. La notte faceva un rumore che conosceva bene. Una specie di suono cupo, chissà da dove veniva. Poi solo i rintocchi delle campanelle che segnalavano le reti dei pescatori. Udì un campanile. Se non s’era sbagliato erano le due. Ritirò i remi e mise in acqua il motorino da tre cavalli.
Bep-bep-bep…
Al minimo, non faceva più rumore del vento, dell’onda.
«Lavora tu per me», gli disse dandogli una pacca e continuando a guardarsi in giro.
Era stato dopo un po’ che la barca era andata a sbattere contro qualcosa.
Qualcosa di grosso di sicuro, preso di punta, che l’aveva fatta sterzare bruscamente. Per rimetterla subito in linea il Dubbio spinse il timone verso la sua destra.
«Che cazzo…» mormorò.
E, bep-bep, il motore si spense.
Guardando oltre il bordo della barca, tra le onde, vide la cosa contro la quale era andato a sbattere.
Una massa scura.
Che, nel frattempo, era scivolata di lato all’imbarcazione.
Un tronco, forse la carogna di qualche animale.
Capitava, quando c’era stato qualche temporale i fiumi portavano a lago di tutto.
Gli mancava solo di danneggiare la barca…
Si mise in piedi, a gambe larghe, un remo in mano, lo puntò sulla cosa per allontanarla.
Allora cominciò ad avere un sospetto.
Tra le dotazioni della barca aveva anche una torcia. Gli serviva per segnalare la sua presenza se qualcuno lo aspettava su una riva per una consegna. La usava raramente. C’era il pericolo che i suoi segnali avvisassero le persone sbagliate. Frugò nel cassone a poppa, sperando che funzionasse, che le pile non si fossero ossidate, scaricate o quel diavolo che fosse.
La massa nel frattempo era scivolata a qualche metro di distanza dalla barca, portata dalla corrente. Il fascio della torcia la cercò per qualche secondo. Emetteva una luce giallognola, lo stesso colore di certe lune basse, ammalate di stanchezza. Un fascio grazie al quale il Dubbio riuscì infine a stabilire che non era né un tronco né la carogna di un animale.
Per un istante fu incapace di reagire. Quindi, i remi in acqua, si avvicinò a quella cosa, al cadavere che aveva incrociato la rotta della sua barca.
Girato, a faccia in giù.
Guardava il fondo del lago.
Gli ultimi libri di Andrea Vitali
Tra gli ultimi volumi pubblicati da Andrea Vitali ricordiamo:
- Quattro sberle benedette
- Biglietto, signorina
- Di impossibile non c’è niente
- La bella Cece
- La verità della suora storta
- Nel mio paese è successo un fatto strano
- Le mele di Kafka