La definizione di letteratura ergodica e il significato a essa attribuita da Aarseth, considerato il coniatore del termine, divengono più chiari con degli esempi. Tra i libri ergodici abbiamo l’I Ching e i calligrammi di Apollinaire, dove le parole di una poesia sono sparse in diverse direzioni al fine di formare una figura, senza che vi sia una sequenza chiara e definitiva a determinare l’ordine di lettura. Altri esempi di letteratura ergodica proposti dallo stesso Espen J. Aarseth sono i Cent mille milliards de poèmes di Queneau (spesso posto come esempio di letteratura combinatoria), la trilogia The Griffin and Sabine di Bantock, e poi ancora Composizione n. 1 di Marc Saporta ed ELIZA di Joseph Weizenbaum. Diversi libri-game possono rientrare nella definizione di letteratura ergodica.
Uno dei più spettacolari esempi di testi ergodici è il libro Casa di foglie di Mark Danielewski, che senz’altro richiede, almeno in diverse pagine, uno sforzo in più al lettore: vi si possono trovare riquadri interni al testo contenenti narrazioni parallele, o note (si confronti la foto sopra), parole sparse sulla pagina, frasi all’incontrario e molto, molto altro ancora.
Lascia un commento